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Rivista Arti Marziali Cintura Nera 343 – Settembre - 2 parte

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Hapkido<br />

B.I.: Come furono gli inizi della sua scuola a Seoul?<br />

J.H.J.: Fui fortunato ad aprire una scuola, ma non avevo<br />

tanti allievi. Provenivano principalmente dall’Università di<br />

Han Yang ed avevano pochi soldi. Gli inizi furono duri.<br />

Negli anni ’50 c’erano a Seoul diverse bande che<br />

controllavano la città. Un giorno Lee Yung Sung, noto<br />

gangster del distretto dove si trovava la mia scuola, venne<br />

a sfidarmi e buttò per terra la mia cintura in segno di<br />

disprezzo. Allora lo presi e gli applicai un immobilizzazione<br />

di gomito con la mia ascella sinistra, mi misi dietro di lui e<br />

continuai ad immobilizzarlo. Senza dire una parola, se ne<br />

andò. Dopo quel’episodio, Lee rispettò le mie tecniche e<br />

addirittura mi mandò circa trenta allievi. Le sfide a quei<br />

tempi erano all’ordine del giorno. Io ne approfittavo<br />

sempre, non c’era giorno che non combattessi. Mi<br />

piaceva! Se un giorno non combattevo, quella notte non<br />

dormivo.<br />

Gli allievi più spiccati in quei primi tempi furono: Hwang<br />

Dok Kyu, Bong So Han, Choi Sea Oh, Myung Jae Nam,<br />

Kwang Shik Muyng, Kwan Jong Soo, Kim Yong Jin, Kim<br />

Yong Whan, Hwang In Sik, e tanti altri. Nel 1959, Ji decise<br />

di cambiare il nome d’Hapki Yu Kwan Sul per quello<br />

d’Hapkido.<br />

B.I.: Quale fu il motivo che la spinse a chiamare il suo<br />

stile Hapkido?<br />

J.H.J.: L’Arte Marziale che praticavo a Seoul non era<br />

soltanto lo Yawara che mi aveva insegnato il mio maestro<br />

Choi. Io l’avevo arricchita con gli insegnamenti del taoista<br />

Lee, tecniche che prevedono l’utilizzo dei calci di puro stile<br />

coreano ed anche tecniche d’armi coreane. Lei deve<br />

sapere che lo Yawara, che utilizza squilibri e chiavi, è<br />

prettamente difensivo. L’Hapkido combina la sua filosofia<br />

per diventare anche offensivo. Le tecniche di mani<br />

possono essere dolci o dure, a seconda dell’occasione; i<br />

calci sono estremamente duri ed aggressivi e a tutto ciò<br />

bisogna aggiungere l’utilizzo del "Ki" in tutte le tecniche. Io<br />

volevo convogliare tutto questo in una sola disciplina, ed il<br />

significato e la filosofia che le ho dato è la seguente: HAP:<br />

Unione- KI: Energia- DO: la via o il cammino (modo di...).<br />

“La parola Hapkido<br />

significa ‘Il<br />

cammino per<br />

l’unione delle<br />

energie fisiche e<br />

mentali, dure e<br />

morbide’.”

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