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documentario

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ammessi alla programmazione obbligatoria (ai quali andrebbero<br />

aggiunti quelli non ammessi per avere il totale della produzione) dà<br />

le seguenti cifre: 500 circa per gli anni 1932-1943, con un aumento<br />

della produzione − per quanto riguarda i cortometraggi specificamente<br />

destinati alla programmazione nelle sale in abbinamento con<br />

i lungometraggi − negli anni 1941-1943; addirittura più di 14.000<br />

(senza contare i documentari industriali e quelli, per varie ragioni,<br />

non presentati ai premi o, addirittura, in censura) per gli anni 1945-<br />

1995, con medie di 5-600 l’anno negli anni Cinquanta (e una punta<br />

di più di 1.000 nel 1955), che scendono gradualmente dopo la legge<br />

del 1965, la quale prevede premi di qualità e non più percentuali<br />

sugli incassi per i produttori, a 220 fino al 1973 e a 100-150 dal<br />

1974 a oggi [1995] 2 . Ho parlato di programmazione obbligatoria,<br />

ma va subito precisato che se essa viene rispettata negli anni del<br />

fascismo, lo è gradualmente sempre di meno negli anni successivi,<br />

fino a non esserlo affatto dagli anni Settanta in poi. Il paradosso,<br />

e lo scandalo, del cortometraggio è in effetti di essere un genere<br />

protetto e praticamente finanziato dallo Stato ma “invisibile” (e di<br />

solito sgraditissimo al pubblico per la sua mediocrità). Ciò nonostante<br />

il cortometraggio esiste: perché è conservato presso la Cineteca<br />

Nazionale, soprattutto, per ragioni di legge, dal 1965 in poi<br />

(circa 5.000 cortometraggi, ma in copia unica, quindi difficilmente<br />

visionabili), presso l’Istituto luce (molto di ciò che è stato realizzato<br />

durante il fascismo, in particolare), presso altri archivi pubblici o<br />

privati e presso i produttori ancora attivi. Ci sono poi i documentari<br />

di lungometraggio, prodotti soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta<br />

(film di montaggio, documentari di viaggio o esotici, film-inchiesta,<br />

documentari “sexy”), ma il loro numero non raggiunge il<br />

centinaio. Difficile è invece calcolare ciò che è stato prodotto per la<br />

televisione in campo <strong>documentario</strong>, sia come “servizi” all’interno<br />

di rubriche (cortometraggi) sia come “special” (lungometraggi) sia<br />

come serie: un’indagine accurata in questo campo sterminato potrebbe<br />

riservare sorprese.<br />

Caccia nelle regioni artiche<br />

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