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ECO_02_2019

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VAL MEDUNA<br />

VAL MEDUNA<br />

COOPERATIVE<br />

DI COMUNITÀ<br />

SEMPRE<br />

MENO<br />

di Giulia Sacchi<br />

In un territorio che lotta contro lo<br />

spopolamento e in cui manca il ricambio<br />

generazionale, una carta da giocare per<br />

invertire la rotta potrebbe essere quella<br />

delle cooperative di comunità.<br />

Le cooperative di<br />

comunità sono realtà<br />

economiche che nascono<br />

dal basso, dai cittadini che<br />

mettono assieme le forze<br />

e fanno impresa partendo<br />

dal capitale naturale e<br />

attraverso la creazione di<br />

opportunità di lavoro si<br />

propongono di cercare di<br />

frenare l’esodo verso altri<br />

centri.<br />

A differenza del passato,<br />

quando le cooperative si<br />

creavano per soddisfare i<br />

bisogni di specifici gruppi,<br />

spesso aggregati basandosi<br />

sulle funzioni economiche<br />

svolte (lavoratori,<br />

consumatori, ecc.), oggi con<br />

le cooperative di comunità<br />

si pensa a fornire un servizio<br />

all’intera cittadinanza.<br />

Al centro del progetto,<br />

quindi, si collocano i<br />

residenti, che diventano<br />

essi stessi impresa ma lo<br />

fanno per il territorio: infatti<br />

con questa formula ciò<br />

che conta è valorizzare la<br />

comunità di riferimento<br />

ancor prima che assolvere<br />

alla finalità della<br />

cooperativa (di lavoro,<br />

sociale, di servizi, mista).<br />

A livello nazionale ci sono<br />

esempi che parlano di<br />

iniziative di successo: si<br />

pensi che in Abruzzo ne<br />

sono nate quattordici in un<br />

triennio. C'è la cooperativa<br />

che gestisce l’accoglienza<br />

turistica e quella che rende<br />

possibili i servizi per lo<br />

sfalcio dei prati o la raccolta<br />

dei rifiuti nelle zone in cui<br />

non arrivano gli automezzi.<br />

In tutti i casi, l’attaccamento<br />

e l’amore per la propria<br />

terra sono gli ingredienti<br />

fondamentali di questo<br />

progetto imprenditoriale,<br />

che valorizza le risorse<br />

presenti in loco, siano esse<br />

naturali che umane.<br />

Inoltre, le buone pratiche<br />

di questo modello si sono<br />

ripetute anche in luoghi<br />

diversi dall’Abruzzo, come<br />

nel caso della cooperativa<br />

“Fuoco” che nelle Alpi<br />

Giudicarie in Trentino Alto<br />

Adige si occupa di fare<br />

rivivere malghe e masi.<br />

Partendo da queste<br />

riflessioni, i sostenitori delle<br />

cooperative di comunità<br />

ritengono che questo possa<br />

essere un modello che<br />

sarebbe possibile adattare<br />

anche alle esigenze della<br />

Val Tramontina, della<br />

Val Meduna, come pure<br />

della Val Cellina e della<br />

Val Colvera: un esempio<br />

di economia sociale in<br />

grado di rivitalizzare il<br />

territorio e contrastare lo<br />

spopolamento montano.<br />

Infatti, si parla di storie di<br />

successo, in aree interne e<br />

montane con caratteristiche<br />

simili a quelli delle nostre<br />

vallate e che, come<br />

altre aree montane<br />

friulane, sono<br />

ricche di eccellenze.<br />

Chissà, quindi<br />

che questa<br />

formula di<br />

cooperazione<br />

possa trovare valide<br />

risposte a problematiche<br />

che, senza piani<br />

lungimiranti, rischiano di<br />

diventare scogli sempre più<br />

insormontabili.<br />

MONTAGNA LEADER<br />

CI CREDE<br />

In prima fila nell’importare questo modello virtuoso da<br />

altre regioni italiane c’è Montagna leader, che aprirà un<br />

bando ad hoc.<br />

«Attraverso questo intervento si sperimenteranno nuovi<br />

percorsi di sviluppo locale, sostenendo la creazione di<br />

una cooperativa di comunità, intesa come strumento<br />

innovativo, in grado di far rivivere aree rurali, paesi e<br />

piccoli borghi, puntando sulla partecipazione attiva dei<br />

cittadini e valorizzando risorse endogene altrimenti<br />

inutilizzate.<br />

Si prevede l’avvio di almeno una cooperativa di<br />

comunità, che diventi autonoma, anche in<br />

termini finanziari, una volta esaurito il<br />

sostegno della programmazione».<br />

di Giulia Sacchi<br />

S<br />

popolamento: un processo che in<br />

Italia appare inarrestabile, nei piccoli<br />

comuni. Il copione è sempre lo stesso,<br />

coi i decessi che superano le nascite e<br />

l’esodo verso i grossi centri che appare<br />

inarrestabile.<br />

L’area montana è<br />

quella che ne risente<br />

maggiormente: ci sono<br />

paesini in cui risiedono<br />

poche decine di abitanti,<br />

peraltro anziani. Ne sa<br />

qualcosa il territorio<br />

dell’UTI delle Valli<br />

e Dolomiti friulane,<br />

composto da venti<br />

comuni, quattordici dei<br />

quali registrano un trend<br />

negativo di crescita della<br />

popolazione.<br />

Escluso Castelnovo del<br />

Friuli, municipio nel quale<br />

nel biennio 2016-2018<br />

l'aumento degli abitanti<br />

è stato pari a zero, dato<br />

comunque non salutare,<br />

soltanto cinque comuni<br />

si salvano dallo<br />

spopolamento: Maniago,<br />

Arba, Clauzetto, Frisanco e<br />

Pinzano al Tagliamento. A<br />

fine 2016 le Valli e Dolomiti<br />

friulane contavano 52.870<br />

residenti, al 31 dicembre<br />

2018, invece, 52.717: si<br />

sono persi, insomma, 153<br />

abitanti in due anni.<br />

Il segno meno che pesa di<br />

più è quello di Montereale<br />

Valcellina: il calo è stato<br />

di 82 unità. Lo seguono<br />

Vivaro, con meno 33<br />

persone, Vito d'Asio e<br />

Claut, entrambi con meno<br />

32. Ed è evidente che più il<br />

paese è piccolo, più il calo<br />

si percepisce. Il territorio<br />

è in sofferenza e il futuro<br />

preoccupa non soltanto<br />

gli amministratori<br />

locali, ma anche<br />

quei pochi residenti che<br />

non vogliono abbandonare<br />

la propria terra d’origine,<br />

nonostante si scontrino<br />

con servizi sempre più<br />

ridotti all’osso e disagi<br />

quotidiani. Perché senza<br />

ricambio generazionale, e<br />

quindi senza nuovi nuclei<br />

familiari, chiudono negozi,<br />

scuole e strutture ricettive.<br />

Altro tasto dolente è quello<br />

dei trasporti. Quando si<br />

parla di spopolamento,<br />

il timore più grande è<br />

che, soprattutto nella<br />

fascia montana, cresca<br />

il numero dei paesi<br />

fantasma, con realtà del<br />

tutto abbandonate dalla<br />

popolazione: a livello<br />

nazionale se ne contano<br />

6.000 (indagine Istat dello<br />

scorso anno).<br />

È vero che oggi alcuni di<br />

questi – i più suggestivi<br />

– sono diventati meta<br />

di turisti, ma non si può<br />

negare che il quadro sia<br />

desolante. Nel contesto<br />

demografico delle<br />

Dolomiti friulane, Maniago<br />

rappresenta invece un<br />

unicum: in un biennio la<br />

crescita dei residenti è<br />

stata di 74 unità. La città,<br />

che oggi sfiora i 12.000<br />

abitanti, è attrattiva:<br />

servizi, scuole, centro<br />

commerciale naturale che<br />

piace anche a chi vive<br />

nei comuni contermini<br />

e opportunità di lavoro,<br />

considerato che vanta<br />

una zona industriale in<br />

espansione e con colossi<br />

pure da 500 addetti, fanno<br />

del municipio delle lame<br />

un’area che attira nuovi<br />

residenti.<br />

GIAMPAOLO BIDOLI<br />

(Presidente dell’Ecomuseo<br />

Lis Aganis di Maniago)<br />

Pensa che le<br />

cooperative di comunità<br />

rappresentino un’idea<br />

realizzabile?<br />

Il nostro territorio ha<br />

potenzialità per costruire il<br />

progetto delle cooperative<br />

di comunità. Molte<br />

proposte sono già nate<br />

10<br />

L’eco delle valli<br />

e delle Dolomiti Friulane<br />

e spesso neanche ce<br />

ne accorgiamo. Ci sono<br />

attività che vengono<br />

svolte per lo più in<br />

maniera volontaristica,<br />

ma che si potrebbero<br />

professionalizzare.<br />

A quali attività<br />

si riferisce?<br />

Si pensi all’organizzazione<br />

di eventi, che è svolta<br />

da associazioni e che<br />

potrebbe rappresentare<br />

un'opportunità lavorativa.<br />

Poi c’è il tema dei servizi<br />

che si possono realizzare<br />

con le cooperativa<br />

di comunità. Come<br />

Ecomuseo, siamo già<br />

andati a visitare queste<br />

realtà anni fa, laddove<br />

sono state attivate, per<br />

capire come funzionano.<br />

Cosa ha frenato la loro<br />

realizzazione, in questi<br />

anni?<br />

Il nostro territorio ha<br />

il potenziale, ma a<br />

mancare è il collante.<br />

La cooperativa di<br />

comunità potrebbe<br />

rappresentare un<br />

elemento di unione<br />

per fare economia e<br />

creare posti di lavoro,<br />

che potrebbero servire<br />

anche per frenare un po’<br />

l’esodo.<br />

Per arginare in maniera<br />

profonda lo spopolamento,<br />

però, credo sia necessario<br />

qualcosa in più, anzi per il<br />

ripopolamento c’è bisogno<br />

di gente che arrivi da fuori<br />

e decida di stabilirsi in<br />

valle. Sembra un’assurdità,<br />

ma sarebbe opportuno<br />

dare gambe anche a un<br />

progetto abitativo.<br />

372<br />

ABITANTI<br />

ERTO E CASSO<br />

912<br />

ABITANTI<br />

CLAUT<br />

244<br />

ABITANTI<br />

BARCIS<br />

363<br />

ABITANTI<br />

CIMOLAIS<br />

DATI<br />

POPOLAZIONE<br />

DELL'UTI<br />

250<br />

ABITANTI<br />

ANDREIS<br />

601 290 1.537 361<br />

ABITANTI<br />

FRISANCO<br />

4.333<br />

ABITANTI<br />

MONTEREALE<br />

ABITANTI<br />

TRAMONTI<br />

DI SOPRA<br />

VAJONT<br />

MEDUNO<br />

MANIAGO<br />

TRAMONTI<br />

DI SOTTO<br />

1.775<br />

ABITANTI<br />

TRAVESIO<br />

721<br />

ABITANTI<br />

VITO D'ASIO<br />

2.218<br />

ABITANTI<br />

SEQUALS<br />

1.306<br />

ABITANTI<br />

ARBA<br />

1.676 11.818<br />

1.324<br />

ABITANTI<br />

ABITANTI<br />

ABITANTI<br />

ABITANTI<br />

ABITANTI<br />

VIVARO<br />

383<br />

ABITANTI<br />

CLAUZETTO<br />

861<br />

ABITANTI<br />

CASTELNOVO<br />

1.514<br />

ABITANTI<br />

PINZANO<br />

L’eco delle valli<br />

e delle Dolomiti Friulane 11

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