ECO_02_2019

TIPICO
UNA NICCHIA
DI GUSTO
di Elena Tomat
Le mele della pedemontana non sono
adatte al mercato di massa: l’industria
non le vuole, ma possono sostenere
interessanti produzioni di nicchia.
CHRISTIAN SIEGA
Christian Siega, nel
paesino di Costabeorchia,
in Val d’Arzino, ha iniziato
piantando un melo per la
nascita della figlia.
Oggi coltiva due ettari
da cui ricava i frutti
per succhi, confetture,
mele disidratate che
mantengono intatte
le elevate qualità
organolettiche della
materia prima.
Christian è uno dei
promotori del “Presidio
delle mele antiche dell’Alto
Friuli” Slow Food, nato nel
2017 proprio per ridare
valore alle varietà storiche
e ai piccoli coltivatori
locali.
«Negli ultimi anni alcuni privati hanno
anche cominciato a portarmi le loro mele
per fare succo, segno di una rinnovata
volontà di mantenere in vita i vecchi
alberi. Un altro risultato raggiunto:
potando e falciando, le persone tornano
a prendersi cura dei terreni abbandonati
e ad apprezzare la bellezza del loro
territorio»
RISOTTO CON LE MELE
Ingredienti (4 porzioni):
• 400 g di riso
• 2 mele, indicate le
Calvilla
• 1 cipolla
• 1 bicchiere di Prosecco
• Formaggio
grattugiato
• 30 g di burro
• brodo
• sale e pepe
q.b.
Preparazione
È un risotto molto delicato.
Si procede come per tutti
i risotti: si soffrigge la
cipolla, si aggiungono
il riso, le mele a cubetti,
il sale e il pepe, il brodo
(poco) e mezzo
bicchiere di prosecco.
Verso fine cottura, si versa
l’altra metà del
prosecco; quando il vino
sarà assorbito si spegne e
si manteca il risotto
con l’aggiunta del burro e
del formaggio.
Consigli
Per chi ama i sapori più
consistenti, la variante
della ricetta prevede
l’aggiunta di una salsiccia.
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L’eco delle valli
e delle Dolomiti Friulane