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MUSICA<br />

MUSICA<br />

DA BOUTIQUE<br />

di Andrea Poddighe<br />

I<br />

grandi festival musicali della stagione<br />

estiva, in Italia non hanno attecchito<br />

molto. Qui si sente la necessità di qualcosa<br />

più a “misura d’uomo”, in grado di curare<br />

la selezione musicale e creare un legame<br />

con il territorio.<br />

I boutique festival<br />

rappresentano il formato<br />

di successo per la musica<br />

dal vivo in Italia. Il nome<br />

riprende un termine del<br />

settore alberghiero perché,<br />

analogamente ai “boutique<br />

hotel” (strutture di ridotte<br />

dimensioni e di alto<br />

livello qualitativo), questo<br />

tipo di festival privilegia<br />

dimensioni più contenute.<br />

E non stupisce che questa<br />

tipologia di eventi stia<br />

funzionando bene proprio<br />

nel nostro Paese dove, a<br />

differenza di altri Paesi<br />

europei, non ha mai<br />

davvero attecchito la<br />

cultura del “festivalone<br />

estivo”. Unica eccezione<br />

nella nostra regione fu<br />

il Rototom Sunsplash<br />

di Osoppo, non a caso<br />

costretto a emigrare in un<br />

paese più festival-friendly<br />

come la Spagna, che lo ha<br />

accolto a braccia aperte.<br />

I mega-festival che<br />

richiamano centinaia<br />

di migliaia di persone<br />

proponendo cartelloni<br />

ricchi ed eterogenei (come<br />

a esempio Glastonbury<br />

in Gran Bretagna, o lo<br />

Sziget di Budapest) sono<br />

indirizzati prevalentemente<br />

a un pubblico di giovani<br />

e giovanissimi, tutte<br />

caratteristiche che<br />

rendono spesso questi<br />

eventi troppo caotici per<br />

quella parte di pubblico<br />

che, non solo in virtù della<br />

sua età, ma proprio per<br />

un concetto diverso di<br />

fruizione musicale, sente la<br />

necessità di qualcosa più a<br />

“misura d’uomo”.<br />

Così i boutique festival<br />

giocano la loro carta<br />

vincente proponendo<br />

una selezione artisticomusicale<br />

molto ricercata e<br />

distintiva, concentrandosi<br />

su un certo mood, una<br />

certa sonorità o uno<br />

specifico genere musicale<br />

e dando precedenza alla<br />

qualità e non alla quantità<br />

(di pubblico o di band).<br />

Alla selezione musicale,<br />

poi, aggiungono una<br />

cura nel valorizzare<br />

aspetti spesso ignorati<br />

dai grandi eventi, come la<br />

sostenibilità ambientale,<br />

lo stretto rapporto con il<br />

territorio, la bellezza delle<br />

location, il comfort e il<br />

maggior coinvolgimento<br />

dello spettatore.<br />

Sexto Unplugged, una<br />

scommessa vinta<br />

A Sesto al Reghena si<br />

trova uno splendido<br />

esempio odierno: il Sexto<br />

Unplugged, nato da una<br />

scommessa dimostratasi<br />

vincente, e giunto alla<br />

tredicesima edizione.<br />

L’idea alla base del<br />

successo e semplice: far<br />

esibire artisti di fama<br />

internazionale in versione<br />

acustica nella splendida e<br />

intima cornice del cortile<br />

dell’abbazia medioevale di<br />

Santa Maria in Silvis.<br />

L’altra caratteristica<br />

premiante del festival è<br />

sempre stata la grande<br />

attenzione riposta nella<br />

selezione del cartellone,<br />

in cui si dà precedenza<br />

a nomi magari meno<br />

conosciuti dal pubblico più<br />

generalista, ma di grande<br />

valore. Ciò ha permesso<br />

al festival di conquistarsi<br />

un pubblico fidelizzato,<br />

proveniente da tutto il<br />

nord-est e anche da fuori<br />

Triveneto.<br />

Piccoli successi<br />

del recente passato?<br />

Anche nel nostro territorio<br />

abbiamo avuto esempi<br />

PROSSIMI APPUNTAMENTI SEXTO UNPLUGGED<br />

di boutique festival: basti<br />

ricordare a fine anni '90,<br />

nel comune di Cimolais,<br />

un festival come “Sogni<br />

di Suono” che, per due<br />

stagioni consecutive, portò<br />

artisti di calibro nazionale<br />

nella splendida cornice<br />

delle Dolomiti Friulane.<br />

Oppure, a inizio anni 2000,<br />

i mini-festival organizzati<br />

dall'associazione<br />

Knifeville di Maniago, che<br />

parallelamente alla sua<br />

attività di valorizzazione<br />

delle offerte musicali del<br />

territorio come etichetta<br />

discografica, organizzò<br />

numerosi eventi con artisti<br />

nazionali ed internazionali.<br />

la famosa<br />

abbazia di sesto<br />

al reghena<br />

2 8 9<br />

luglio luglio luglio<br />

Billy Corgan, leader degli Smashing<br />

Pumpinks, storica band che ha dominato<br />

la scena musicale rock degli anni '90,<br />

diventando una vera e propria icona del<br />

decennio.<br />

Sharon Van Etten, cantautrice folk rock<br />

americana, tra le più apprezzate della sue<br />

generazione (definita da Rolling Stone<br />

come “una delle autrici più sanguigne e<br />

potenti del globo”).<br />

Michael Kiwanuka, giovanissimo artista<br />

inglese di origini ugandesi, considerato<br />

una delle voci più talentuose del<br />

panorama soul internazionale.<br />

L’eco delle valli<br />

e delle Dolomiti Friulane 55

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