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Industria Fusoria 6 /2018

Sesto numero del 2018 di Industria Fusoria, la rivista delle fonderie italiane edita da Assofond

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economico<br />

attenzioni e capacità di allargare<br />

le proprie visioni. Anche per<br />

questo è importante monitorare<br />

le operazioni straordinarie avvenute<br />

in Italia e all’estero negli ultimi<br />

anni, consapevoli che questo<br />

processo produrrà a breve<br />

ricadute importanti sulla liera<br />

dell’acciaio in Italia”.<br />

Fatturato e redditività<br />

in miglioramento<br />

Il fatturato totale della liera siderurgica<br />

nel 2017 è stato di<br />

circa 48 miliardi di euro (erano<br />

39,6 nel 2016, +21,1%). Il reddito<br />

netto è ammontato a 1,3<br />

miliardi di euro (contro i 656 milioni<br />

del 2016).<br />

La redditività è progredita in<br />

molti comparti e cluster. Nonostante<br />

questo, le scelte gestionali,<br />

in particolare in alcuni<br />

comparti, non sono riuscite a migliorare<br />

la capacità di produrre<br />

valore aggiunto (7,6 miliardi di<br />

euro in totale). L’incidenza media<br />

del valore aggiunto sul fatturato<br />

è tornata ai livelli del 2015,<br />

al 15,5% (era stata del 17% nel<br />

2016). Il 79% del valore aggiunto<br />

complessivo è generato dalla<br />

produzione, il 7% dalla distribuzione,<br />

il 9% dai centri servizio e il<br />

rimanente 5% dal commercio di<br />

rottame e ferroleghe. Un assetto<br />

rimasto pressoché invariato rispetto<br />

al 2016.<br />

L’Ebitda ammonta a 3,7 miliardi<br />

di euro, il 7,8% del fatturato.<br />

Rimane sui medesimi livelli del<br />

2016 (con un decremento solo<br />

nei centri servizio) e quindi insoddisfacente.<br />

Solo nella produzione<br />

l’incidenza sul giro d’affari<br />

si avvicina al 10%; negli altri<br />

comparti il dato è molto lontano<br />

da questa soglia.<br />

La solidità del settore è leggermente<br />

progredita. La posizione<br />

migliore è della produzione,<br />

grazie a una maggiore capitalizzazione,<br />

e della distribuzione. Di<br />

molto sotto la media i centri servizio,<br />

soprattutto a causa dell’indebitamento.<br />

Carente la solidità<br />

del commercio di rottame<br />

e ferroleghe. Le imprese sono<br />

comunque in media robuste e il<br />

costo del denaro -che crescerà<br />

- è ancora su livelli molto contenuti.<br />

“Sono momenti in cui è<br />

fondamentale decidere strutturalmente<br />

il futuro” del settore, è<br />

il commento di Claudio Teodori,<br />

professore ordinario di Economia<br />

aziendale dell’Università<br />

degli Studi di Brescia.<br />

La ripresa delle vendite vista nel<br />

2017, e attesa da alcuni anni, “ha<br />

permesso una migliore copertura<br />

dei costi strutturali (lavoro,<br />

ammortamenti e godimento di<br />

beni di terzi), di natura soprattutto<br />

ssa. Tuttavia, poggiare il<br />

successo prevalentemente sui<br />

volumi può generare rischi nel<br />

medio-lungo termine se non si<br />

investe sulla qualità dei prodotti.<br />

Questo vale anche per la capacità<br />

di produrre ussi nanziari<br />

dal business tipico, che permane<br />

su livelli non ancora soddisfacenti.<br />

Le maggiori difcoltà si<br />

registrano, in prevalenza, a valle<br />

della liera, che nel tempo sta<br />

peggiorando il proprio posizionamento”<br />

ha aggiunto Teodori<br />

Il contesto operativo<br />

In Italia, nel 2017 la produzione<br />

di acciaio è aumentata del<br />

3% (24,02 milioni di tonnellate,<br />

fonte: Federacciai). Si è, però,<br />

ben lontani dal livello pre-crisi<br />

(-23,4%).<br />

In linea con la crescita della produzione<br />

il consumo apparente<br />

di prodotti siderurgici (+3%,<br />

dopo la essione del 2% registrata<br />

nel 2016).<br />

Le importazioni di materie prime,<br />

semilavorati e prodotti niti<br />

in acciaio nel corso dello scorso<br />

anno sono aumentate del 3,6%<br />

(28,65 milioni di tonnellate). Le<br />

esportazioni sono cresciute del<br />

2,3% (18,49 milioni di tonnellate).<br />

La bilancia commerciale si è<br />

quindi mantenuta negativa per<br />

circa 10,2 milioni di tonnellate,<br />

contro i 9,57 milioni di tonnellate<br />

del 2016 (fonte: elaborazioni<br />

siderweb su dati Istat).<br />

I prezzi delle materie prime<br />

siderurgiche sono cresciuti rispetto<br />

al 2016, riettendosi sulle<br />

quotazioni dei prodotti niti.<br />

<strong>Industria</strong> <strong>Fusoria</strong> 6/<strong>2018</strong><br />

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