29.10.2019 Views

Industria Fusoria 6 /2018

Sesto numero del 2018 di Industria Fusoria, la rivista delle fonderie italiane edita da Assofond

Sesto numero del 2018 di Industria Fusoria, la rivista delle fonderie italiane edita da Assofond

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

economico<br />

Valore aggiunto del F.A.R.O. è<br />

l’efcacia dell’analisi intermarket,<br />

tramite la quale da sempre<br />

il Club analizza le correlazioni<br />

fra i mercati nanziari con un occhio<br />

di riguardo alla situazione<br />

macro economica. Su tali basi<br />

ha poggiato la panoramica dedicata<br />

alle materie prime svoltasi<br />

in due tempi durante i tavoli<br />

operativi. Il fondatore di F.A.R.O.<br />

Club Paolo Kauffmann e il trader<br />

di Kommodities Partners Sa<br />

Andrea Matera hanno dedicato<br />

ad acciai e metalli un’analisi basata<br />

su quattro pilastri. Analisi<br />

del quadro macroeconomico e<br />

il market consensus; studio del<br />

comportamento dei fondi di investimento;<br />

i fondamentali tecnici.<br />

Vari gli aspetti di cui tener<br />

conto, secondo i due relatori, per<br />

leggere la situazione e la possibile<br />

performance delle commodity<br />

nell’ultimo trimestre del <strong>2018</strong> ed<br />

i primi mesi del 2019: il comportamento<br />

dell’economia cinese;<br />

le elezioni di mid-term negli Usa<br />

(ancora da svolgersi al tempo<br />

del 52 esimo Meeting); il rapporto<br />

dollaro-yuan. A seguire, la volatilità<br />

degli indici VIX e S&P500 in<br />

correlazione col possibile incremento<br />

delle turbolenze sul fronte<br />

delle materie prime e, inne, il<br />

possibile rallentamento globale<br />

innescato da quello del settore<br />

auto. Nel breve periodo è stata<br />

stimata una possibile discesa<br />

del rapporto fra biglietto verde<br />

e divisa cinese, che a ottobre si<br />

posizionava attorno a 6,9224,<br />

dopo la costante ascesa avviata<br />

verso la ne del secondo trimestre<br />

con l’accendersi della miccia<br />

rappresentata dalla guerra dei<br />

dazi. In decremento, contestualmente,<br />

anche la Borsa di Shanghai<br />

(2,561), laddove Standard<br />

& Poor’s sarebbe atteso da un<br />

potenziale scivolone seguito da<br />

un rimbalzo, nel medio termine.<br />

L’esatto contrario è invece pronosticabile<br />

per il VIX, in aumento<br />

sul breve e in essione sul medio<br />

periodo. Entrando nel merito<br />

della discussione sui metalli, le<br />

principali case di analisi hanno<br />

previsto per il rame, che nell’ultimo<br />

quarto dell’anno si era attestato<br />

a 6.300 dollari, un surplus<br />

da 100 mila tonnellate circa che<br />

confrontato con la disponibilità<br />

da 21 milioni di tonnellate<br />

risulta certamente irrilevante.<br />

L’impressione è che il prossimo<br />

anno il suo prezzo possa superare<br />

costantemente quota 7.000<br />

ma una eventuale caduta a 5.900<br />

non avrebbe esiti drammatici.<br />

L’alluminio ha deluso i forecast<br />

segnando un prezzo del 5,2%<br />

inferiore alle aspettative nel Q4<br />

(2.176 dollari per tonnellata) e<br />

dovrebbe oscillare fra 2.161 e<br />

2.118 dollari nel 2019. Si tratta<br />

però di un bene esposto a volatilità<br />

signicative e tali da condurlo<br />

sotto la soglia dei 2.000 dollari.<br />

Volatilità signicativa anche sul<br />

nickel, che in questi ultimi mesi<br />

oscilla tra i 13.000 dollari ed un<br />

supporto fondamentale posizionato<br />

a 12.000. L’impostazione di<br />

breve termine è ribassista secondo<br />

Kauffmann e Matera, con potenziale<br />

retest dell’area 10.800<br />

dollari. Target di medio termine<br />

resta, invece, l’area dei 14.000<br />

dollari, sostenuto da buoni fondamentali.<br />

Non è stata considerata<br />

particolarmente buona l’impostazione<br />

del piombo, che dopo<br />

un rimbalzo da 1.874 a 2.130<br />

dollari si è riportato nei pressi<br />

dei 2.000 dollari. Accompagnato<br />

dall’iron ore, lo scrap ha vissuto<br />

“un risveglio delle quotazioni”<br />

grazie anche ad una signicativa<br />

backwardation ricomparsa sui<br />

primi mesi dell’anno 2019. Che la<br />

situazione sia di complicata lettura<br />

lo hanno dimostrato anche le<br />

affermazioni con le quali il Senior<br />

Metals Analyst di INTL FCStone<br />

Ed Meir ha aperto il suo intervento.<br />

Il <strong>2018</strong> è stato a suo dire “un<br />

anno folle in contrasto con ogni<br />

aspettativa” e compiere analisi<br />

di lungo periodo sta diventando<br />

più difcile che non addentrarsi<br />

negli outlook a breve. Meir si è<br />

soffermato sul Purchasing Managers<br />

Index o PMI che è apparso<br />

ovunque – Cina inclusa - in calo.<br />

Unica eccezione: gli Stati Uniti,<br />

nonostante qualche balbettio<br />

negli ultimi mesi. È del tutto prevedibile<br />

un’ondata di rialzi dei<br />

tassi, già vista nel Regno Unito<br />

e in Canada oltre che in Russia,<br />

Turchia e Argentina. Lo spettro<br />

delle duty tariff continua a minacciare<br />

gli scambi internazionali<br />

intaccando il funzionamento<br />

delle catene globali di fornitura.<br />

Se da un lato la salute dei metalli<br />

appare “buona” e così la domanda<br />

mondiale; dall’altro le incognite<br />

si stanno moltiplicando.<br />

<strong>Industria</strong> <strong>Fusoria</strong> 6/<strong>2018</strong><br />

43

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!