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Industria Fusoria 6 /2018

Sesto numero del 2018 di Industria Fusoria, la rivista delle fonderie italiane edita da Assofond

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S.O.S. DOGANE<br />

Di nuovo in vigore<br />

le sanzioni USA all’Iran:<br />

cosa cambia<br />

per le fonderie italiane?<br />

Il principio dell’extraterritorialità che caraerizza le misure statunitensi<br />

genera conseguenze anche per le aziende non americane.<br />

Il nuovo servizio di Assofond S.O.S. Dogane assicura supporto<br />

e consulenza alle fonderie<br />

L’impianto sanzionatorio USA nei<br />

riguardi dell’Iran è pienamente rientrato<br />

in vigore dal 4 novembre<br />

<strong>2018</strong>, sancendo l’effettiva uscita<br />

degli Stati Uniti dal JCPOA, Piano<br />

d’Azione Congiunto Globale,<br />

che era entrato operativamente<br />

in vigore il 16 gennaio 2016<br />

e aveva visto la rimozione della<br />

maggior parte delle sanzioni<br />

multilaterali nei confronti della<br />

Repubblica Islamica.<br />

La decisione del governo americano<br />

ha portato, fra l’altro, al<br />

blocco delle esportazioni iraniane<br />

di petrolio e l’isolamento<br />

nanziario dell’Iran. Anche se<br />

l’Italia, rientrando fra i primi otto<br />

paesi importatori di petrolio<br />

iraniano (insieme a Cina, India,<br />

Corea del Sud, Giappone, Grecia,<br />

Taiwan e Turchia) ha ottenuto<br />

una deroga temporanea che<br />

impone comunque la necessità<br />

di ridurre progressivamente nei<br />

180 giorni successivi all’entrata<br />

in vigore delle disposizioni la dipendenza<br />

petrolifera dall’Iran, le<br />

conseguenze di quanto stabilito<br />

dall’amministrazione Trump possono<br />

essere signicative anche<br />

per aziende del nostro Paese.<br />

La peculiarità delle<br />

sanzioni USA<br />

Le sanzioni USA sono di tipo extraterritoriale:<br />

ciò signica che,<br />

oltre alle c.d. sanzioni primarie<br />

verso le “U.S. persons”, sono attive<br />

anche delle sanzioni secondarie,<br />

che colpiscono specicatamente<br />

le “non-U.S. persons”. Il<br />

caso tipico è quello di aziende<br />

non statunitensi che intrattengono<br />

attività commerciali con l’Iran<br />

e contemporaneamente con gli<br />

Stati Uniti. Nei confronti di questi<br />

soggetti, il Dipartimento del Tesoro<br />

americano può decidere di<br />

limitare le relazioni economiche,<br />

multando questi comportamenti,<br />

o di proibirle tout court.<br />

Come sottolinea il Centro Studi<br />

di Conndustria, l’elevato livello<br />

di integrazione economica<br />

tra le aziende europee e quelle<br />

americane pone le prime in una<br />

posizione molto difcile da gestire.<br />

Gli Stati Uniti sono il primo<br />

paese per scambi commerciali<br />

con l’Unione Europea a 28 (rappresentando<br />

più del 6% dei beni<br />

scambiati dall’Europa con gli altri<br />

Paesi); inoltre, ci sono forti legami<br />

tra le società multinazionali<br />

dei due continenti, essendo il<br />

mercato statunitense il primo di<br />

destinazione dei capitali europei<br />

investiti nel mondo e a sua volta<br />

il primo investitore estero in UE.<br />

Ma quali sono i settori che, relativamente<br />

all’Italia, potrebbero<br />

avere maggiori ripercussioni<br />

dalla nuova situazione? L’import<br />

totale dell’Iran è cresciuto costantemente<br />

negli ultimi anni,<br />

attestandosi nel 2017 a circa 50<br />

miliardi di dollari. Nell’ultimo<br />

quinquennio è notevolmente<br />

52<br />

<strong>Industria</strong> <strong>Fusoria</strong> 6/<strong>2018</strong>

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