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Industria Fusoria 6 /2018

Sesto numero del 2018 di Industria Fusoria, la rivista delle fonderie italiane edita da Assofond

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T ECNICO<br />

Fata Aluminum:<br />

processo di rigenerazione<br />

sabbie inorganiche<br />

B. Tosco | P. Bocca<br />

L’esperienza di Fata<br />

Aluminum nella<br />

rigenerazione delle<br />

sabbie di fonderia<br />

L’esperienza Fata Aluminum<br />

sulla rigenerazione termica della<br />

sabbia di fonderia inizia nel<br />

1982, sia per la sabbia legata<br />

con resine organiche sia per la<br />

terra verde legata con la bentonite.<br />

In quegli anni Fata Aluminum<br />

iniziò a sviluppare il suo primo<br />

forno a letto uido per la rigenerazione<br />

termica della sabbia<br />

e da allora sono stati forniti più<br />

di 60 impianti in tutto il mondo,<br />

con capacità da 0,5 t/h a 24 t/h,<br />

studiando diverse soluzioni di<br />

forni per diverse produttività.<br />

Per la terra verde, Fata Aluminum<br />

ha fornito 7 impianti con<br />

processo meccanico + termico<br />

+ meccanico, con capacità da 1<br />

t/h a 24 t/h.<br />

Tutti i forni Fata Aluminum sono<br />

basati sulla tecnologia del letto<br />

uido, ed il macchinario di attrizione<br />

meccanica superciale<br />

è un prodotto Fata Aluminum,<br />

sviluppato per la rigenerazione<br />

della terra verde.<br />

Rigenerazione di<br />

sabbie inorganiche:<br />

una necessità per la<br />

“Fonderia del futuro”<br />

A causa della sempre maggiore<br />

attenzione ai problemi ambientali<br />

legati alle tradizionali attività<br />

di fonderia, principalmente causati<br />

dalle anime legate con resine<br />

organiche e alle conseguenti<br />

emissioni di solventi, il potenziale<br />

delle resine inorganiche è sin da<br />

subito molto promettente, in virtù<br />

delle emissioni nulle risultanti da<br />

questo processo. Come vantaggio<br />

importante, ciò potrebbe portare<br />

ad un maggior “reshoring”<br />

delle attività di fonderia verso i<br />

paesi ad economia matura, ma<br />

uno sviluppo in tal senso potrebbe<br />

essere raggiunto solo in presenza<br />

di un vantaggio economico,<br />

garantito dalla rigenerazione<br />

della sabbia inorganica esausta,<br />

in modo da chiudere il cerchio e<br />

generare un’economia circolare.<br />

Sulla base delle ipotesi sopra<br />

esposte, nel 2014 Fata ha lanciato<br />

il suo progetto di ricerca e<br />

sviluppo ed il primo passo fondamentale<br />

è stato l’investimento in<br />

un nuovo impianto pilota (Fig.1),<br />

composto da:<br />

• Una macchina di trattamento<br />

meccanico, a cella singola,<br />

completa di una propria unità<br />

di depolverazione.<br />

• Un forno di trattamento termico,<br />

tipo Easy Rec.<br />

• Un laboratorio attrezzato per<br />

testare AFS, LOI, ADV, argilla e<br />

resistenza dei provini di anime.<br />

Il sistema è progettato per consentire<br />

il trattamento di lotti successivi<br />

con processo meccanico<br />

(M) e termico (T), con la possibilità<br />

di misurare per ogni trattamento<br />

la relativa resa della sabbia.<br />

A partire dal 2015 possiamo rigenerare<br />

la sabbia con trattamenti<br />

M, T, M+T, T+M, M+T+M.<br />

Fig. 1 – Impianto pilota di rigenerazione<br />

Fata Aluminium.<br />

94<br />

<strong>Industria</strong> <strong>Fusoria</strong> 6/<strong>2018</strong>

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