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La Toscana Nuova - Settembre 2019

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Spunti di critica<br />

Fotografica<br />

A cura di<br />

Nicola Crisci<br />

Annie Leibovitz<br />

Fotografa statunitense tra le più ammirate ed imitate al<br />

mondo, ha raccontato la modernità passando dai ritratti<br />

di personaggi celebri agli orrori della guerra<br />

di Nicola Crisci / foto Annie Leibovitz<br />

Nata nel Connecticut nel 1949,<br />

Annie Leibovitz è figlia di un ufficiale<br />

dell’Aeronautica e di una<br />

ballerina. Il lavoro del padre ha fatto sì<br />

che trascorresse la sua infanzia in diverse<br />

basi militari, spostandosi con la<br />

famiglia a bordo di una station wagon.<br />

Il finestrino della macchina del padre è<br />

stato il suo primo punto di osservazione<br />

del mondo. Per ben 13 anni, dal 1970<br />

al 1983, ha lavorato come fotografa per<br />

la rivista Rolling Stone, passando dalle<br />

prime foto scattate nella basi americane<br />

delle Filippine durante la guerra in<br />

Vietnam ai ritratti di importanti celebrità<br />

come la coppia John Lennon e Yoko<br />

Ono. Nel 1967 s’iscrive al corso di pittura<br />

del San Francisco Art Institute, e l’anno<br />

dopo, in Giappone, acquista la sua<br />

prima macchina fotografica. Nel 1991<br />

la sua copertina per Vanity Fair con Demi<br />

Moore nuda e incinta, suscita grande<br />

scandalo. Nel 1993, su invito della<br />

Yoko e John Lennon<br />

Autoritratto, 2017<br />

scrittrice americana Susan Sontag, immortala<br />

gli orrori della guerra a Sarajevo.<br />

Nel corso della sua lunga carriera<br />

ha fotografato intere generazioni di artisti,<br />

musicisti, scrittori, attori e politici,<br />

mostrando smisurato talento visivo, capacità<br />

d’invenzione, grande equilibrio e<br />

precisione dello scatto. Alcune sue foto<br />

Demi Moore<br />

sono diventate iconiche, entrando di diritto<br />

nell’immaginario del nostro tempo.<br />

Non solo ritratti e foto di guerra, ma anche<br />

immagini fantasiose come quelle<br />

ideate per la Disney nel 2007 sfruttando<br />

la staged photography. <strong>La</strong> sua prima<br />

formazione come artista visiva ha influito<br />

sul modo di approcciarsi<br />

alla fotografia, prestando<br />

attenzione agli effetti luministici<br />

e alla composizione e<br />

attribuendo alle figure un’eleganza<br />

classica. Fotografa tra<br />

le più apprezzate ed imitate al<br />

mondo, ha saputo raccontare<br />

la modernità cogliendone gli<br />

aspetti culturali e di costume.<br />

«Alcune volte − afferma − mi<br />

piace fotografare la superficie<br />

delle cose perché credo<br />

possa essere rivelatrice almeno<br />

quanto andare al nocciolo<br />

della questione. <strong>La</strong> rilevanza<br />

dell'opera d'arte spesso non<br />

riguarda ciò che viene rivelato<br />

o svelato sull'argomento, ma<br />

ciò che racconta sul momento<br />

culturale in cui è stata creata».<br />

38<br />

ANNIE LEIBOVITZ

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