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La Freccia Gennaio 2020

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IN VIAGGIO CON<br />

Il tuo rapporto con il viaggio?<br />

Cinematografico (Maurizio guarda fuori<br />

dal finestrino scorrere fotogrammi<br />

ad alta velocità, ndr). Il finestrino è un<br />

fotogramma grandissimo che mostra<br />

paesaggi e sfondi. Il treno è cinema in<br />

movimento. Si creano momenti quasi<br />

intimi, ricordo un viaggio sul <strong>Freccia</strong>rossa<br />

durante il quale giocava l’Italia. Ci<br />

siamo ritrovati in 20, senza conoscerci,<br />

intorno a un iPad per seguire la partita.<br />

Poi tutti al bar a bere insieme. E poi, ti<br />

dico la verità, il treno è davvero la rappresentazione<br />

del nostro Paese, dalle<br />

littorine che portavano gente dal Sud<br />

al Nord fino a oggi. Sul treno ci si osserva,<br />

ci si ascolta, c’è tanta umanità,<br />

favorita anche dai vagoni open space.<br />

Quando hai cominciato a viaggiare in<br />

treno?<br />

Andavo a scuola a Firenze partendo<br />

da Pontassieve. Anche le prime tournée<br />

con l’Arca Azzurra di Ugo Chiti le<br />

facevo in treno. Da Firenze a Udine o<br />

Venezia, quanti viaggi, quanti incontri,<br />

alcuni bellissimi.<br />

Colpi di fulmine?<br />

Una volta sulla linea per Genova, complici<br />

le numerose gallerie, ci scappò un<br />

bacio. Finì subito, durò il tempo di un<br />

treno.<br />

vo. Una ragazza bionda dai capelli lunghi<br />

mi disse: «Andiamo a San Casciano,<br />

al laboratorio teatrale di Ugo Chiti»,<br />

e cominciò tutto, con Quattro bombe in<br />

tasca. Ora sto tampinando Chiti perché<br />

voglio tornare a lavorare con lui, diretto<br />

da lui.<br />

Sei partito dal teatro, ci tornerai?<br />

Devo, assolutamente, per un attore è<br />

come i live per un musicista. Sul palco<br />

hai libertà, c’è il pubblico che vuole<br />

lo show, devi dare tutto te stesso,<br />

Come sei diventato attore?<br />

niente elucubrazioni mentali da<br />

A Pontassieve, dove sono nato e cresciuto,<br />

grazie a Giuliano, un signore<br />

che riuniva noi ragazzi al Circolino.<br />

Alla porta accanto abitava Alessandro<br />

Benvenuti. Io ero pischello e tutte<br />

le volte che lo vedevo uscire, caricare<br />

la macchina e partire per Roma, mi dicevo:<br />

«Voglio diventare come lui», ma<br />

non pensavo che l’avrei fatto davvero.<br />

Poi, durante i primi spettacoli per la<br />

parrocchia, mi venne a vedere il vesco-<br />

pseudointellettuali, soltanto energia<br />

e forza. Un teatro da frontman come<br />

Gigi Proietti e Dario Fo, addirittura teatro-canzone<br />

come quello di Giorgio<br />

Gaber: canto, ballo e recitazione, uno<br />

spettacolo completo.<br />

Quanto talento e quanta tecnica servono<br />

per essere attore?<br />

Follia, quindi anarchia, e disciplina<br />

sono le due parole che regolano questo<br />

mestiere. L’attore è un folle, si met-<br />

Maurizio Lombardi sul <strong>Freccia</strong>rossa con il giornalista Andrea Radic<br />

te costantemente in gioco, ma deve<br />

avere disciplina. Viaggia moltissimo,<br />

dorme in luoghi assurdi, raggiunge<br />

paesini di cui ignorava l’esistenza. Ma<br />

quando entra nel piccolo teatro di un<br />

piccolo paese e trova le persone che<br />

hanno scelto di venire a vederlo, lascia<br />

loro un messaggio e un pezzetto di sé.<br />

Si finisce di fare l’attore solo quando si<br />

muore veramente. L’epitaffio di uno dei<br />

più celebri histriones fu “sono morto<br />

tante volte, ma così bene mai”.<br />

Tu sei mai morto?<br />

Tante volte. Una grande morte, quasi<br />

hollywoodiana, in 1994: galleggiavo nel<br />

mare smeraldo della Sardegna. Ero io,<br />

niente controfigura, nuotavo con i droni<br />

che mi seguivano a 50 centimetri. Recitare<br />

è un fatto fisico, si fatica. Il corpo<br />

è importantissimo, tenerlo allenato è<br />

un dovere e allunga la carriera. Anche<br />

la curiosità è una fondamentale fonte<br />

d’ispirazione, chi la stimola di più sono<br />

i giovani. Come quelli che frequentano<br />

la mia Action class, la mia palestra<br />

dell’attore a Firenze, mi tengono aggiornato,<br />

mi danno la temperatura del<br />

gusto dei tempi contemporanei.<br />

Vesti volentieri panni storici nei film in<br />

costume?<br />

Vorrei girare un film di cappa e spada,<br />

con grandi mantelli e cappelli a tirare<br />

di spada come un dannato. Oppure un<br />

film di pirati, di abbordaggi... ma in Italia<br />

non li girano. O i western, pensa che<br />

meraviglia.<br />

Sorride, con ai piedi un paio di stivali<br />

anni ’70.<br />

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