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el mondo iper-connesso di oggi non ci sono N troppi posti dove fuggire veramente. Durante il processo di pianificazione del nuovo film deal team di Nitro, OFFLINE, volevo trovare un luogo che fosse una vera fuga dalla realtà. Dopo giorni in cui abbiamo parlato con riders, amici, ricerche su Google Earth di gemme nascoste in tutto il mondo, abbiamo trovato un posto chiamato “Le Montagne Maledette” nella parte settentrionale dell’Albania a circa 45 minuti dal confine con il Kosovo. Sapevamo che questo doveva essere il posto giusto: con un nome come “The Cursed Mountains” avevamo finalmente scoperto la destinazione del nostro viaggio. Abbiamo deciso di guidare dal quartier generale tedesco di Nitro Snowboards, a Oberammergau, attraverso l’Austria e lungo la costa della Croazia, attraverso la Bosnia e fino a raggiungere l’Albania. Abbiamo calcolato che sarebbe stato un viaggio di 3, 4 giorni con un paio di fermate lungo la strada. Questo non è il classico percorso standard per uno snowboard trip. Normalmente quando fai uno snowboard trip ti dirigi verso nord o almeno verso le montagne, non verso il clima più caldo, ma questo era proprio uno dei motivi per intraprendere questa avventura. Il 20 febbraio 2019 siamo partiti per un viaggio che non dimenticheremo mai. Prima di entrare nei dettagli e nelle storie del viaggio, devo presentarvi la crew. Avevamo i nostri snowboarder, film e fotografi... I riders del team Nitro Markus Keller, Elias Elhardt, Sam Taxwood, il fotografo Nitro Markus Rohrbacher, i videomaker Karsten Boysen e Pirmin Juffinger, Andi Aurhammer e io - Knut Eliassen. Ecco come sarebbe un normale snowboard trip di Nitro: un paio di ragazzi dei media, un team manager e poi un gruppo di riders, ma volevamo anche coinvolgere alcuni individui più caratteristici in quest’avventura per enfatizzare l’idea di come lo snowboard possa unire le persone di ogni ceto sociale. Abbiamo invitato un musicista incaricato di creare la musica per il nostro film offline, Yves Ardelt, figlio del co-fondatore di Nitro Sepp Ardelt. Abbiamo pensato che sarebbe stato fantastico avere un musicista di livello mondiale e un appassionato di snowboard durante il viaggio per documentare proprio la nostra avventura attraverso il suono e una prospettiva diversa. Abbiamo anche deciso di invitare una delle personalità e registi di YouTube più influenti e creativi al mondo, Dan Mace, a unirsi a noi in vere avventure snowboard “offline”. Dan Mace è originario del Sud Africa, surfista, regista e appassionato di avventure. Siamo entrati in contatto con lui attraverso un video che ha realizzato sulla sua passione per lo snowboard sul suo canale Youtube pochi mesi prima del viaggio. Gli abbiamo detto che ci piacerebbe portarlo in uno snowboard trip in modo che possa aiutarci a diffondere il messaggio su come lo snowboard può portarti offline alla sua community e ai suoi fan. Chiunque abbia mai visto un video di snowboard o abbia mai fatto uno snowboard trip può capire che questo non è un normale set-up di una crew. Vi dirò che onestamente a volte ha anche creato alcuni attriti, ritardi e situazioni un po’ così durante il viaggio, ma alla fine ha aggiunto tantissimo valore e unicità all’esperienza complessiva. Di solito gli snowboard trip sono molto focalizzati sull’ottenere action shots quando la crew è giusto solo composta da riders, filmer e fotografo, ma con l’aggiunta di queste personalità creative, l’intera nostra crew è stata in grado di apprezzare il viaggio stesso, le montagne, le persone, la cultura, il cibo e le esperienze intermedie - non solo i tricks o il riding, che è stato come una boccata di aria fresca. Per la prima parte del viaggio abbiamo guidato dal quartier generale della Nitro a Oberammergau, in Germania, fino alla città di Fiume, in Croazia, per godere della vista sull’oceano e della pesca. Fiume è una città portuale croata sul mare Adriatico settentrionale con una popolazione di circa 130.000 persone. Abbiamo sentito dagli snowboarder locali in un bar che c’era una piccola stazione sciistica sulle montagne fuori da Rejika, chiamata Platak che offre piste battute e viste sul blu profondo del mare Adriatico. Dopo alcune birre Ožujsko (che è il marchio di birra più popolare in Croazia), abbiamo deciso che avremmo trascorso un’altra notte a Fiume ed esplorando la montagna di Platak. La mattina dopo ci siamo svegliati con le onde del mare e la piacevole temperatura costiera di circa 19 gradi, che non è una temperatura normale per uno snowboard trip a metà inverno. Ci siamo messi la nostra attrezzatura da snowboard, le nostre tavole in macchina per un viaggio di 45 minuti in montagna. Nessuno di noi era mai stato lì prima o sapeva perfino se fosse aperto, ma avevamo dalla nostra la fede e un bel po’ di motivazione! Dopo aver guidato attraverso colline innevate e strade ventose, alla fine arriviamo in un parcheggio completamente asciutto e senza neve. Il resort è chiuso. Due vecchi sciatori tirano un paio di curve su una piccola macchia di neve. Mi avvicino a loro e li saluto. Mi dicono che hanno chiuso la stazione circa 2 settimane prima, ma potrebbero chiamare qualcuno che potrebbe accendere l’impianto per farci arrivare in cima. Dopo circa 10 minuti un ragazzo arriva e dice che avrebbero acceso il lift per noi per farci arrivare fino in cima e ci avrebbero pure portato in giro con una motoslitta per farci fare delle run... WOW! Dopo ore di lavori di costruzione di features qua e là e un po’ di sano carving, abbiamo deciso di tornare a Fiume per uscire su una barca a vela e cercare la cena (pesce). Il giorno successivo abbiamo guidato per 600 km lungo la bellissima costa croata e abbiamo passato la notte nella famosa città di Dubrovnik da “Game of Thrones”. Dopo una mattinata a fare la classica passeggiata turistica in giro che consiglio vivamente, abbiamo fatto le valigie e abbiamo pianificato di dirigerci verso sud lungo la costa del Montenegro e in Albania... Ma, dato che qualcuno ha preso la svolta a sinistra sbagliata, siamo stati poi bloccati in coda per il confine e siamo finiti per tornare in Bosnia, il che ha significato buttar via LEFT Sam Taxwood La vista dalla cima di Platak era infinita e lo sfondo dell’acqua era qualcosa che avevo visto solo sul Lago di Tahoe in USA prima d’allora, la neve non era male e gli alberi erano perfettamente distanziati. Elias e Sam hanno fatto un paio di run in motoslitta fino in cima, hanno chiuso un po’ di side hits e hanno spaccato tra i boschetti per tutto il giorno. 101°