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Sequence 63

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circa 2 ore di attesa in fila. Quando finalmente siamo<br />

riusciti a superare il confine bosniaco, abbiamo attraversato<br />

una bellissima montagna solo per beccarci un<br />

enorme incendio nei boschi. Le colline erano letteralmente<br />

in fiamme. Sam Taxwood ha commentato con<br />

“Bene, benvenuto in Bosnia!” il che si adattava perfettamente<br />

alla situazione. Dopo alcune ore di guida su<br />

strade sterrate attraverso le montagne, siamo arrivati ​in<br />

Montenegro e poi al confine con l’Albania.<br />

Quando siamo arrivati ​al confine con l’Albania abbiamo<br />

visto la famosa bandiera rossa e nera con l’acquila<br />

nera appesa ovunque... Il popolo albanese è molto orgoglioso<br />

della sua bandiera, e fanno bene ad esserlo<br />

perché è una delle bandiere più cazzute di tutti i tempi!<br />

Il rosso rappresenta coraggio, forza e valore, mentre<br />

l’aquila nera a due teste rappresenta lo stato sovrano<br />

dell’Albania. Abbiamo anche visto la classica Mercedes<br />

nera e i ragazzi con giacche di pelle in giro ovunque...<br />

Finalmente siamo arrivati ​in Albania, sì! Eravamo tutti<br />

molto gasati. A guidare l’auto attraverso la campagna<br />

sembrava di essere in un film di Wes Anderson perché<br />

tutte le case erano dipinte con colori così vivaci<br />

ed eccitanti. C’erano anche molti bunker e monumenti<br />

dell’era comunista sparsi per il paese, cosa che nessuno<br />

di noi si aspettava. Durante la guida abbiamo visto che<br />

c’erano persone che stavano semplicemente lungo le<br />

strade dappertutto, il che sembrava molto strano, ma<br />

abbiamo scoperto più tardi il perché: stavano aspettando<br />

l’autobus e poiché non ci sono fermate standard<br />

dell’autobus, l’autobus si ferma e prende tutti quelli<br />

che stanno in attesa di un passaggio lungo la strada.<br />

Dopo un po’ di ore sulle strade più folli che abbia mai<br />

visto, situazioni di guida assurde, e alcune scorciatoie<br />

che in realtà si sono tramutate in tutt’altro (suggerimento:<br />

mai prendere scorciatoie nei Balcani) siamo<br />

arrivati ​finalmente nel nostro piccolo castello di pietra<br />

nella Valbone Valley. Finalmente eravamo arrivati ​alle<br />

Montagne Maledette.<br />

Ci siamo svegliati al sorgere del sole in una delle valli<br />

più belle che abbia mai visto, la Valbone Valley. Un posto<br />

che è noto ad alcuni per le escursioni estive e anche<br />

i campi di marijuana illegali, ma non ci addentreremo<br />

in questa cosa… Ciò che ci ha entusiasmato di questo<br />

posto è stato il fatto che non tante persone avessero<br />

mai praticato snowboard qui ed era un mistero il motivo<br />

per cui nessuno lo aveva fatto prima... Il terreno è<br />

pazzesco. Dopo aver camminato intorno al “castello” in<br />

cui alloggiavamo e incontrato le guide locali della compagnia<br />

Albania Heliski, ci siamo resi subito conto che<br />

c’era abbastanza WiFi per 5 persone alla volta ... una<br />

cosa che non ci importava dato che l’ambiente era così<br />

bello e stavamo andando in tavola, inoltre eravamo lì<br />

per metterci, per l’appunto, offline.<br />

Dopo le istruzioni base di backcountry e heli-safety, la<br />

crew entra nell’unico elicottero privato che c’è in Albania<br />

e decolla per raidare montagne tenute nascoste dal<br />

nostro mondo per anni. Però non c’è spazio per me,<br />

quindi devo rimanere indietro, il che va bene perché<br />

così sono in grado di esplorare la valle con la mia splitboard<br />

e startmene per un po’ di tempo offline e da solo.<br />

Vedo piccole baracche di legno con serrature coperte<br />

da telecamere di sorveglianza, e penso che è un po’<br />

strano. Più tardi scopro che devi stare molto attento<br />

e stare lontano da questi posti perché queste sono le<br />

“case di coltivazione” dove gli agricoltori locali mantengono<br />

le loro scorte e protezione per coltivare marijuana<br />

sulle montagne. I percorsi che si possono fare in<br />

split boarding sono infiniti, ma dal momento che era il<br />

mio primo giorno vado tranquillo e sicuro.<br />

Quando la crew torna dopo il primo giorno in montagna<br />

sono tutti entusiasti del terreno, dell’ambiente e<br />

pronti a raidare di nuovo il giorno successivo dall’alba<br />

al tramonto. Ho notato che una volta a casa, sono tutti<br />

corsi a connettersi sull’Internet che però è inesistente.<br />

Nel mondo di oggi, abbiamo questo bisogno incessante<br />

di pubblicare sempre ciò che abbiamo fatto e comunicarlo<br />

al resto del mondo. Sam voleva pubblicare sul<br />

suo Instagram, Elias doveva spingere questo ultimo video,<br />

“Contraddiction”, Dan aveva bisogno di caricare il<br />

suo ultimo video di Youtube, io dovevo controllare le<br />

mie e-mail di lavoro, tutti avevano il loro “motivo” per<br />

tornare online. Questo è un qualcosa con cui abbiamo<br />

lottato solo nei primi due giorni, ma dopo aver capito<br />

che è difficile essere online, inizi a smettere di stressarti<br />

di essere online e ti godi il ​tempo con le persone e<br />

le esperienze reali. Se c’è una cosa che tutti noi siamo<br />

portati a casa dall’esperienza al Castello, è una considerazione<br />

maggiore per quando ci prendiamo una pausa<br />

dal mondo online per goderci la vita reale. Durante i<br />

giorni in cui non potevamo raggiungere la cima delle<br />

montagne, usavamo questo tempo extra per costruire<br />

jumps intorno al Castello, conoscere la gente del posto,<br />

esplorare la zona circostante in auto e persino uscire<br />

con alcuni ballerini albanesi tradizionali.<br />

I ballerini albanesi tradizionali ci hanno mostrato<br />

come ballare la Vallja albanese dalla loro zona locale<br />

di Bajram Curri, ed è stato molto divertente soprattutto<br />

dopo alcune Birra Korca (birra albanese locale) e Raki.<br />

Come al solito, è stata Elias Elhardt ad apprezzare maggiormente<br />

la danza Vallja albanese, ballando tutto il<br />

tempo con un sorrisone in faccia dopo aver mostrato<br />

loro alcuni tricks con lo snowboard intorno al falò. Il<br />

giorno seguente, dopo aver ballato fino a tarda notte,<br />

il meteo era ancora troppo pericoloso per andare in<br />

montagna. Abbiamo deciso di guidare fino in Kosovo e<br />

visitare una piccola città tradizionale chiamata Prizren<br />

per provare la cucina locale. Se mai vi trovaste in queste<br />

​zone, vi consigliamo di provare il Byrek, una torta<br />

fatta di pasta ripiena di cipolle, olio d’oliva, uova e carne<br />

macinata. Siamo anche entrati in contatto con locals<br />

molto amichevoli e sono tutti rimasti sorpresi che eravamo<br />

lì per fare snowboard.<br />

La maggior parte dei giorni nelle Montagne Maledette<br />

erano ventosi, soleggiati e desolati perchè non c’era nessun<br />

altro al di fuori di noi - sono stati dei giorni fantastici.<br />

Le Montagne Maledette sono probabilmente chiamate<br />

montagne maledette perché non vorresti mai andartene.<br />

NEXT PAGE<br />

Knut Eliassen<br />

Alla fine tutti abbiamo dovuto però tornare alle nostre “vite reali”,<br />

quindi abbiamo iniziato il nostro viaggio di ritorno sapendo<br />

di ripartire verso casa con un’esperienza dentro di noi che sarà<br />

per sempre. A volte si fa un viaggio così bello che la parte<br />

del viaggiare è emozionante quanto la destinazione: il viaggio<br />

perfetto! Forse era perché non avevamo Internet per la<br />

maggior parte del tempo ed eravamo OFFLINE!<br />

103°

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