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Per quanto il mondo dello snowboard sia multi-variegato<br />
e racchiuda in sé tante realtà diverse,<br />
c’è un qualcosa che le accomuna tutte. Che tu sia<br />
street rider, slopestyle o pipe rider, o un jibber, surfare<br />
la fresca ti dà sempre una particolare emozione,<br />
profonda quanto le origini dello snowboard stesso.<br />
Ed è proprio per questo motivo che quando abbiamo<br />
delle pause tra un contest e un altro cerchiamo<br />
di spostarci per trovare un po’ di fresca da surfare,<br />
qualche salto da costruire o qualsiasi condizione che<br />
ci permetta di sfruttare la neve nella sua forma naturale.<br />
Lo scorso anno proprio durante uno di questi momenti<br />
di pausa ero a Madonna di Campiglio con Emil<br />
Zulian e Roby Bragotto, e una breve nevicata ci ha subito<br />
spinto a cercare qualche spot da fare. Non essendoci<br />
delle perfette condizioni per costruire qualcosa<br />
di grosso, ho pensato di sfruttare la bellezza delle Dolomiti<br />
di Campiglio per scattare qualche bella foto.<br />
Così ci siamo messi subito alla ricerca, e in mezzo<br />
a dei piccoli canyon naturali ci siamo imbattuti in<br />
una mini spinetta circondata da un panorama mozzafiato.<br />
Poteva funzionare anche come struttura e<br />
così ci siamo subito messi all’opera. Cominciamo a<br />
costruire lo spot e dopo qualche istante sentiamo in<br />
lontananza un urlo nel tipico dialetto Iesolano: era<br />
Nicholas Bridgman che, capito cosa stava succedendo,<br />
si è avvicinato, si è tolto la tavola e ha iniziato a<br />
costruire con noi.<br />
ProntI... via! Primo try e prima pizza, lo spot era piccolo<br />
ma da capire, la transizione non delle più facili<br />
e il piccolo landing che avevamo a disposizione era<br />
in mezzo a due belle rocce appuntite.<br />
87°