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Marzo 20

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I libri del

Mese

Gianna Pinotti

Presentato alla Casa di Dante il nuovo libro dell'artista e saggista

mantovana sulla chiesa di San Celestino I a Pietole, culla di Virgilio

di Fabrizio Borghini / foto courtesy Gianna Pinotti

Presso la Società delle Belle Arti

“Casa di Dante” è stata presentato

lo scorso febbraio l’ultimo libro

di Gianna Pinotti dal titolo La chiesa

di San Celestino I a Pietole culla di Virgilio.

Vicende di un Tempio tra storia etrusca,

medioevo, neoclassicismo ed età contemporanea

(Sometti, 2019). La Pinotti,

artista e storico dell’arte, è nota al grande

pubblico per il suo impegno culturale

in ambito pittorico e saggistico, in particolare

nel campo degli studi virgiliani e michelangioleschi,

anche attributivi (Cupido

dormiente e Crocifisso di Santo Spirito).

Ha introdotto l’incontro Franco Margari,

presidente della Società delle Belle Arti

“Casa di Dante”, a cui è seguito l’intervento

di Silvia Ranzi, critico d’arte e studiosa

del percorso artistico e letterario che l’autrice

virgiliana ha compiuto nel corso degli

anni; quest’ultima ha illustrato i principali

contenuti scientifici della pubblicazione

con particolare attenzione ai collegamenti

con la storia toscana e con i testi di Dante

e Boccaccio volti a documentare l’importanza

di Pietole, culla di Virgilio, e delle sue

tradizioni sacre legate al paesaggio e collegate

alle vicende dell’infanzia del sommo

poeta. Il libro disserta infatti della chiesa

intitolata a San Celestino I papa situata

a Pietole, o meglio delle due chiese, la

più antica fondata nel secolo XI nell’anti-

Gianna Pinotti alla Casa di Dante in occasione della presentazione del proprio libro

ca Andes (Pietole “Vecchio”) sulle rive del

Mincio e abbattuta ad inizio Ottocento per

ordine napoleonico; e la chiesa moderna

costruita nel 1833 a Pietole “Nuovo”, due

chilometri più in là dall’argine, dall’architetto

neoclassico Giovanni Battista Vergani,

salvata dalle ingiurie del tempo negli

anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.

Con la presentazione di inediti documenti

d’archivio e di nuove proposte

attributive relative a tre sopravvivenze della

chiesa canossiana, la Pinotti rintraccia

un terzo tempio di muri immateriali, ossia

quel templum etrusco di cui Virgilio verseggerebbe

nell’intento di trasfigurare la

campagna natia come luogo eletto a sede

augurale. Un’analisi di assoluta novità,

rivolta sia ai versi virgiliani sia alle vicende

relative ai due edifici cristiani, e soprattutto

a un territorio che fu parte del feudo

dei Canossa, signori di Toscana. Un’indagine

che individua il filo di una continuità

dalla storia etrusca alla storia cristiana, e

dalla tradizione virgiliana all’epoca moderna

e contemporanea. Tra i temi cruciali affrontati

nel libro, che hanno destato vivo

interesse nel pubblico, segnaliamo l’analisi

della poco nota ascendenza etrusca di

Virgilio e il suo collegamento, nelle vesti di

“profeta di Cristo”, con Matilde di Canossa

e la pieve cristiana; la tradizione medievale

originata da Dante, che scelse Virgilio

come guida nella propria Commedia, e

quella neoclassica dove la chiesa tempio

a croce greca assume un ruolo centrale in

relazione ai monumenti del territorio; l’importanza

di papa Celestino I, patrono di

Mantova ancor prima di sant’Anselmo da

Lucca. Il libro è dedicato alla memoria del

padre dell’autrice, recentemente scomparso,

Michele Pinotti, per l’intensa e disinteressata

attività da lui svolta in favore

delle opere parrocchiali e del tempio di

Pietole. La pubblicazione, con introduzione

di monsignor Roberto Brunelli, storico

dell’arte e direttore del Museo Diocesano

“Francesco Gonzaga” di Mantova, è stata

patrocinata dal Comune di Borgo Virgilio e

dal Centre Culturel Italien di Parigi.

GIANNA PINOTTI

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