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Marzo 20

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Arte del

Vino

A cura di

Paolo Bini

Brunello: la nuova stagione di

un’eccellenza

Testo e foto di Paolo Bini

Chi non lo conosce non può

comprendere, chi non partecipa

difficilmente può immaginare:

si è aperta ufficialmente la stagione del

nuovo Brunello di Montalcino DOCG.

Sono stati quattro giorni densi di appuntamenti

ma che soprattutto hanno

registrato un’affluenza impressionante.

Nella giornata di venerdì 21 febbraio

la sola stampa internazionale ha di fatto

colmato gli spazi riservati nei bellissimi

chiostri del complesso di Sant’Agostino

per degustare in anteprima i nuovi

Brunello di tutte le aziende del Consorzio

prima della effettiva messa in commercio.

I grandi vini nascono soltanto

se le uve sono le più idonee per quel

determinato territorio, se le caratteristiche

pedoclimatiche favoriscono a priori

la loro crescita, se la mano dell’uomo

coltiva con estrema cura e preserva in

cantina la corretta maturazione dopo la

vinificazione e prima dell’imbottigliamento.

Ma potrebbe non bastare. Esiste,

infatti, una variabile che rende tutto

aleatorio ma, al tempo stesso, unico:

L'entrata al Complesso di Sant'Agostino

l’andamento stagionale, ovvero

le condizioni meteorologiche

che si verificano in

tutto quel periodo che copre

l’intero ciclo vegetativo della

vite arrivando poi fino alla

vendemmia delle uve. Il cielo

può quindi condizionare

l’eccellenza di un vino e, nel

bene o nel male, garantirne

l’unicità.

Il 2014 fu un anno difficile

per i vignaioli di Montalcino

a causa di un’estate fresca e

troppo piovosa, i nuovi prodotti

presentati in anteprima

lo scorso anno risultarono

più snelli, meno avvolgenti

e in pochi quest’anno hanno

deciso di presentare “en

primeur” i pregiati vini Riserva

che, per legge, devono

uscire sul mercato almeno 6 anni dopo

la vendemmia. L’annata 2015 ha invece

restituito quanto tolto, regalando

un perfetto andamento stagionale che

inevitabilmente per tutte le aziende si è

tramutato in ottimi vini dall’ampio bouquet

aromatico e un gusto fruttato

lungo, ricco e fruibile. In

questo momento sarebbe fantastico

abbinarli a preparati come

il cinghiale in salmì ma fra molti

anni li immaginiamo elegantissimi

su del pecorino toscano stagionato.

E’ stata principalmente

la festa del nuovo Brunello di

Montalcino DOCG ma ci sono

stati spazi per assaggiare in anteprima

anche il Rosso di Montalcino

DOC (ottimo per primi

piatti al ragù e secondi leggeri di

carne), Sant’Antimo DOC (perfetto

per l’abbinamento a manzo

e selvaggina), e il Moscadello di

Montalcino DOC (ideale per pasticceria

secca della tradizione).

Resta la certezza di un territorio

inimitabile e del suo vino che tutto

il mondo ci invidia.

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BRUNELLO

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