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Arte del
Vino
A cura di
Paolo Bini
Brunello: la nuova stagione di
un’eccellenza
Testo e foto di Paolo Bini
Chi non lo conosce non può
comprendere, chi non partecipa
difficilmente può immaginare:
si è aperta ufficialmente la stagione del
nuovo Brunello di Montalcino DOCG.
Sono stati quattro giorni densi di appuntamenti
ma che soprattutto hanno
registrato un’affluenza impressionante.
Nella giornata di venerdì 21 febbraio
la sola stampa internazionale ha di fatto
colmato gli spazi riservati nei bellissimi
chiostri del complesso di Sant’Agostino
per degustare in anteprima i nuovi
Brunello di tutte le aziende del Consorzio
prima della effettiva messa in commercio.
I grandi vini nascono soltanto
se le uve sono le più idonee per quel
determinato territorio, se le caratteristiche
pedoclimatiche favoriscono a priori
la loro crescita, se la mano dell’uomo
coltiva con estrema cura e preserva in
cantina la corretta maturazione dopo la
vinificazione e prima dell’imbottigliamento.
Ma potrebbe non bastare. Esiste,
infatti, una variabile che rende tutto
aleatorio ma, al tempo stesso, unico:
L'entrata al Complesso di Sant'Agostino
l’andamento stagionale, ovvero
le condizioni meteorologiche
che si verificano in
tutto quel periodo che copre
l’intero ciclo vegetativo della
vite arrivando poi fino alla
vendemmia delle uve. Il cielo
può quindi condizionare
l’eccellenza di un vino e, nel
bene o nel male, garantirne
l’unicità.
Il 2014 fu un anno difficile
per i vignaioli di Montalcino
a causa di un’estate fresca e
troppo piovosa, i nuovi prodotti
presentati in anteprima
lo scorso anno risultarono
più snelli, meno avvolgenti
e in pochi quest’anno hanno
deciso di presentare “en
primeur” i pregiati vini Riserva
che, per legge, devono
uscire sul mercato almeno 6 anni dopo
la vendemmia. L’annata 2015 ha invece
restituito quanto tolto, regalando
un perfetto andamento stagionale che
inevitabilmente per tutte le aziende si è
tramutato in ottimi vini dall’ampio bouquet
aromatico e un gusto fruttato
lungo, ricco e fruibile. In
questo momento sarebbe fantastico
abbinarli a preparati come
il cinghiale in salmì ma fra molti
anni li immaginiamo elegantissimi
su del pecorino toscano stagionato.
E’ stata principalmente
la festa del nuovo Brunello di
Montalcino DOCG ma ci sono
stati spazi per assaggiare in anteprima
anche il Rosso di Montalcino
DOC (ottimo per primi
piatti al ragù e secondi leggeri di
carne), Sant’Antimo DOC (perfetto
per l’abbinamento a manzo
e selvaggina), e il Moscadello di
Montalcino DOC (ideale per pasticceria
secca della tradizione).
Resta la certezza di un territorio
inimitabile e del suo vino che tutto
il mondo ci invidia.
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BRUNELLO