TuttoBallo20 EnjoyArt May
TuttoBallo20 - Maggio 2020. Numero molto complicato da chiudere, ma felici io e la redazione, Copertina simbolo della danza ai tempi del Covid-19. Una sinergia di pura creatività tra la ballerina romana Camilla Mancuso, testimonial Bloch Europa, e il fotografo Jason Lavengood di Nobieville (Hamiton Indiana- USA). In questo numero abbiamo chiesto a tutti i dirigenti della danza nazionale (associazioni di categoria, federazioni, enti di promozione) quali sono le prospettive della danza post covid-19 Una redazione straordinaria composta da volontari artigiani della comunicazione raccontano le anime dell'arte e della danza. Grazie a Pina Delle Site, Marina Querzè Fabriani, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Eugenia Galimi, Valeria Ferrara, Mauri Menga, Walter Garibaldi, Danilo Piccini, Marianna Bonavolontà e tutti coloro che hanno collaborato inviandoci notizie e articoli. In allegato "LO SPORT RIPARTE IN SICUREZZA" scarica rivista e allegato https://drive.google.com/open?id=1j9eT974mfb0gVEtNFOb87hdfklG_URUN https://drive.google.com/open?id=1fc9ODBcmR48TfBQrqnil28bbB2IReeQw
TuttoBallo20 - Maggio 2020. Numero molto complicato da chiudere, ma felici io e la redazione,
Copertina simbolo della danza ai tempi del Covid-19. Una sinergia di pura creatività tra la ballerina romana Camilla Mancuso, testimonial Bloch Europa, e il fotografo Jason Lavengood di Nobieville (Hamiton Indiana- USA). In questo numero abbiamo chiesto a tutti i dirigenti della danza nazionale (associazioni di categoria, federazioni, enti di promozione) quali sono le prospettive della danza post covid-19
Una redazione straordinaria composta da volontari artigiani della comunicazione raccontano le anime dell'arte e della danza.
Grazie a Pina Delle Site, Marina Querzè Fabriani, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Eugenia Galimi, Valeria Ferrara, Mauri Menga, Walter Garibaldi, Danilo Piccini, Marianna Bonavolontà e tutti coloro che hanno collaborato inviandoci notizie e articoli.
In allegato "LO SPORT RIPARTE IN SICUREZZA"
scarica rivista e allegato
https://drive.google.com/open?id=1j9eT974mfb0gVEtNFOb87hdfklG_URUN
https://drive.google.com/open?id=1fc9ODBcmR48TfBQrqnil28bbB2IReeQw
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
CS OA VL IU D T E E B AB LA L OL<br />
O<br />
D: Nei vari decreti, della danza non si è mai parlato, così come degli altri sport minori, il business resta il calcio. Le varie società di calcio si sono<br />
mobilitate affinché la loro voce venisse ascoltata. Voi Associazioni Nazionali di Danza cosa avete fatto? Vi siete mai confrontati per fare fronte<br />
comune e studiare una strategia?<br />
R: Nei vari decreti si parla di settori economici-produttivi e di codici ATECO, non di Danza in sè per sé. E questo deve essere un punto importante<br />
che mi riservo di trattare in seguito. Per una corretta risposta alla domanda, è necessario fare un passo indietro e risalire alla diffusione del virus<br />
già nella lontana Cina, ossia nel gennaio scorso le testate giornalistiche mondiali diffondevano le preoccupazioni di una possibile diffusione del<br />
Covid19 anche in Europa e, quindi in Italia. In quel periodo, eravamo invasi da notizie il più delle volte contrastanti da parte non solo di politici,<br />
ma anche da illustri nomi della scienza. Appena ci siamo resi conto, nei primi giorni di marzo, che eravamo di fronte ad una grave situazione, ci<br />
siamo posti il problema di capire cosa sarebbe successo con il diffondersi del contagio Covid-19. L’emergenza sanitaria iniziava a prendere piede<br />
nel nostro Paese e noi tutti abbiamo preso coscienza del rischio epidemiologico. Allertati dall’incombente contesto, come Associazione Nazionale<br />
Maestri di Ballo, quale Ente di Categoria e Ente Morale del Ministero dell’Interno, ci siamo messi in contatto con le autorità ministeriali preposte,<br />
le quali ci hanno reso edotti su quanto stava accadendo e sul potenziale rischio epidemico, che avrebbe condotto la nostra bella Italia prima ad<br />
una serie di restrizioni territoriali per poi arrivare al totale “lockdown” della Nazione. Ancora ricordo quando, recatomi a Milano per un evento<br />
internazionale promosso da ANMB, mi ritrovai nella necessità impensabile, che prevedeva la sospensione dell’evento. E vi assicuro che non è stato<br />
facile, per nulla, prendere una decisione di tale importanza. Le prime restrizioni e le prime zone rosse si sono rese indispensabili nelle regioni<br />
del nord, e noi, grazie all’aiuto dei nostri Consigli Regionali del nord Italia, abbiamo cercato di informare tutti i nostri colleghi e le rispettive<br />
scuole di ballo, sulle restrizioni che venivano emanate, che evidenziavano una grave situazione, che motivava le prime chiusure delle attività<br />
didattiche. Pochi giorni dopo, l’Italia era stata dichiarata tutta zona rossa, quindi abbiamo assistito e informato tutti sulla necessaria e disposta<br />
sospensione di tutte le attività didattiche e di tutto gli eventi in programma. Nel frattempo, spinti dalle responsabilità che come dirigenti sentiamo,<br />
motivati dalla diretta rappresentanza di un settore, abbiamo iniziato una campagna di sensibilizzazione politica nei confronti di tutte le forze in<br />
campo nazionale. Per noi era, e lo è tuttora necessario, far capire a chi ci governa, che la chiusura delle attività, seppur pienamente giustificata<br />
dall’emergenza sanitaria, si è trasformata in una emergenza economica che ha travolto tutti i settori, compreso il mondo della danza. Questa forte<br />
e decisa azione, fatta in tutte le forme consentite, era il minimo che potevamo fare a difesa e a tutela dei tanti insegnanti italiani, non solo ANMB,<br />
e per coloro che, a diverso titolo, “vivono per la danza e con la danza”. Abbiamo attirato l’attenzione dei nostri interlocutori politici<br />
sull’importanza educativa, sociale e civica della Danza e i possibili scenari di crisi del settore, in cui ci saremmo ritrovati. Ci premeva far<br />
conoscere, al mondo della politica, che il settore della Danza era in serio pericolo di una crisi economica senza precedenti, che il prolungarsi<br />
dell’emergenza sanitaria, la relativa sospensione delle attività didattiche, degli eventi, degli spettacoli, etc avrebbero messo in ginocchio tutti.<br />
Quindi, abbiamo avanzato la richiesta di attenzione e la previsione di eventuali misure a sostegno del settore. Non possiamo negare l’evidenza:<br />
tutti ci hanno dato ascolto e le nostre raccomandazioni sono giunte sui tavoli dei maggiori esponenti politici. E la loro rassicurazione ci è tornata<br />
gradita. Ma ci siamo accorti che la “politica” in Italia, ha un grande distanza dal tessuto sociale, cioè dalla gente comune, che vive nell’angoscia e<br />
nella paura non sono di un contagio virale, ma dell’incerto futuro. Il decreto “Cura Italia” ne è la dimostrazione sostanziale. Abbiamo cercato di<br />
unire le nostre competenze in una “regia” che facesse fronte all’emergenza sanitaria ed economica, e che vedeva coinvolto anche il settore danza,<br />
insieme agli enti di promozione sportiva CONI (già partners di ANMB), ai tanti enti di promozione sociale e sindacale, le organizzazioni<br />
coreutiche, accademiche e dello spettacolo vicine a ANMB. Un lavoro complesso è stato fatto insieme a differenti organizzazioni, siamo certi che<br />
ognuno abbia dato il massimo, abbia profuso il massimo impegno e abbia messo in campo tutte le strategie possibili, al fine di far sentire con<br />
forza e determinazione, che la Danza italiana “esiste” ed ha un valore inestimabile sotto tanti punti di vista; nella sua complessa organizzazione,<br />
ha favorito l’occupazione di tanti addetti e abbia, non da ultimo, sollecitato la passione dei migliaia di neofiti danzatori, impegnandoli in un<br />
percorso educativo unico nel suo genere. Tutte queste organizzazioni, insieme a ANMB, hanno dimostrato di avere a cuore il futuro di tutti i<br />
danzatori, giovani e meno giovani, professionisti e amatori, che hanno fatto tanti sacrifici nella loro vita, seguendo una passione con tutte le<br />
possibili forze, per realizzarsi nel settore coreutico e tersicoreo e che oggi vedono sfumare in poco tempo tutte le ambizioni e i loro sogni.<br />
Abbiamo notato che anche altre organizzazioni hanno fatto qualcosa di utile al fine di sensibilizzare il mondo politico sulle urgenti esigenze che<br />
la Danza richiede. Tengo mia la sensazione che, malgrado istituzioni, enti, grandi nomi della Danza abbiano manifestato in tutti i modi alla<br />
politica la grave situazione in cui ci troviamo, non abbiamo ricevuto risposte risolutive. Perché come già ho scritto pubblicamente qualche giorno<br />
fa, oggi mi sento di ribadire che “Di ogni buon proposito e di tante parole. Attendiamo in sintesi solo la concretezza dei fatti.” Riconosco le<br />
difficoltà per chi Governa: non è facile fare scelte per il popolo italiano, ma del resto chi viene eletto al Governo deve assumersi la responsabilità<br />
di fare le scelte che ritiene più giuste. Alla fine di questo brutto periodo, preso atto che i tanti decreti emessi, non hanno di fatto messo tutti al<br />
sicuro, necessita una riflessione generale di tutti coloro che fanno parte, a diverso titolo del Mondo della Danza. Per il futuro necessita “porre in<br />
sicurezza” il nostro mondo: strutture, salute e lavoro sono i principali punti di cui ci dobbiamo occupare. Necessita togliere la precarietà,<br />
l’incertezza e la superficialità che, il più delle volte, determinano limiti, che oggi si sono rivelati dannosissimi per il nostro settore. Purtroppo, devo<br />
ricordare che in passato, si è cercato di far capire l’importanza del lavoro, dei suoi diritti e dei suoi doveri, in un’ottica di riconoscimento del<br />
settore e della figura del Maestro. In passato le attività sono state sempre floride e non hanno lasciato tempo di riflessione a tanti operatori del<br />
sistema Danza; oggi quelle “incertezze” più volte denunciate, con la pandemia di Covid- 19, hanno assunto una forza incalcolabile che ha<br />
destabilizzato l’intero sistema. A mio umilissimo avviso, preferisco prevenire, che curare. E spero con tutto il cuore che tutti riescano a rialzarsi e<br />
a trovare il tempo per capire l’importanza della Danza, come lavoro, come passione, come svago, come arte e come sport, proiettando la singola<br />
ambizione verso una posizione “sicura” che oggi certamente sarebbe di grande aiuto.