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La Toscana Nuova Settembre 2020

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Spunti di critica

Fotografica

A cura di

Nicola Crisci e Maria Grazia Dainelli

Wanda Wulz

L’affascinante fotografa del Futurismo

di Nicola Crisci / foto Wanda Wulz

FOTOGRAFIA PASSIONE PROFESSIONE IN NETWORK

www.universofoto.it

Via Ponte all'Asse 2/4 - 50019 Sesto F.no (Fi) - tel 0553454164

Wanda Wulz nasce a Trieste

nel 1903 (e vi muore

nel 1984), quando la città è

centro dell’irredentismo italiano e punto

nevralgico dell’impero austroungarico.

Il nonno Giuseppe Wulz apre lo

studio fotografico omonimo nel 1868,

dove lavorerà il figlio Carlo, al quale le

figlie Wanda e Marion si uniranno. Fotografe

e modelle nell’atelier di famiglia,

ricevono entrambe un’istruzione liceale

e conoscono artisti e letterati che frequentano

lo studio. Alla morte del padre

nel 1928, Wanda, allora venticinquenne,

ne assume la direzione che manterrà

con la sorella fino al 1981, continuando

la tradizione del ritratto, delle vedute

cittadine e dei servizi commissionati da

opifici e cantieri. Grazie al talento delle

sorelle Wulz, lo studio diventa un punto

d’incontro per artisti e scrittori triestini

negli anni Venti. Wanda

mostra particolare predilezione

per la ricerca fotografica

e, accanto alla

consueta attività lavorativa,

si cimenta in esperimenti

con fotomontaggi,

fotoplastiche e fotodinamiche

di ottima qualità e

grande effetto. Stupisce

l’eleganza formale con cui

costruisce i propri scatti,

concentrandosi soprattutto

sul corpo e sullo studio

dei movimenti e dei

tratti fisici. Uno stile innovativo

caratterizzato da

intensi giochi di luce e costruito

con soluzioni tecniche

sempre diverse,

campiture vuote e pulite in

cui le forme sono pienamente

leggibili pur nel sovrapporsi

dei movimenti;

utilizza, inoltre, la doppia piume (1930)

esposizione di un corpo

in movimento, come in Esercizio ginnico,

oppure la sovrapposizione di due

Io+gatto (1932) Exercise (1932)

Ritratto di una donna che indossa un cappello a rete e un boa di

immagini come nel famoso autoritratto

Io+gatto detto anche Catwoman esposto

al Metropolitan Museum

of Art di New York. Nel 1932

partecipa alla mostra di fotografia

futurista organizzata a

Trieste da Bruno Sanzin, ricevendo

gli apprezzamenti di

Marinetti e aderendo ufficialmente

al celebre movimento

artistico. La fase sperimentale

sarà tuttavia di breve durata e

nel corso di pochi anni tornerà

ad occuparsi esclusivamente

del lavoro in studio, diventando

famosa ed apprezzata soprattutto

per i ritratti in sala di

posa. L’intera sua produzione

è conservata negli archivi del

Museo Nazionale Alinari della

Fotografia, oltre che nelle collezioni

dei più importanti musei

al mondo.

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WANDA WULZ

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