La Toscana Nuova Settembre 2020
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Occhio
critico
A cura di
Daniela Pronestì
Enzo Mauri
Dentro ed oltre il ritratto
Immagini tratte dalla televisione diventano emblema della crisi
identitaria dell’uomo contemporaneo
di Daniela Pronestì
Se è vero che viviamo in una società
sempre più individualista,
dove l’unica comunità ancora
possibile è quella creata dai social
media, è altrettanto vero che il trionfo
della soggettività ha portato ad un indebolimento
del concetto di identità.
Nel mondo liquido di baumaniana memoria
l’assenza di punti di riferimento
stabili ha trasformato la costruzione
identitaria in un processo sottoposto
a costanti “fluttuazioni”. Oggi più che
mai, l’individuo è, per citare Pirandello,
“uno, nessuno e centomila”, soggiogato
com’è dalla ricerca ossessiva della
propria autorealizzazione. E’ a queste
personalità “zapping”, così definite da
alcuni sociologici per rimarcarne l’affinità
con l’attitudine compulsiva di chi
cambia continuamente canale, che si
riferiscono i ritratti di Enzo Mauri, realizzati,
non a caso, avvalendosi di immagini
estrapolate dalla televisione. Di
quest’artista si è già parlato sullo scor-
so numero de La Toscana Nuova, analizzandone
i lavori dedicati alla relazione
tra figura e paesaggio urbano. Lo ritroviamo
in questo caso con un gruppo di
opere che segnano il suo esordio figurativo,
mostrando una cifra stilistica vo-
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ENZO MAURI