La Toscana Nuova Settembre 2020
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A cura di
Daniela Pronestì
Occhio
critico
Francesca Parrini
Ritratto di una donna fotografa
di Daniela Pronestì / foto Francesca Parrini
La tecnica da sola non basta per
scattare una buona fotografia.
Occorre avere cultura visiva,
sensibilità estetica ma soprattutto una
dote per niente scontata, ovvero quell'intuito
e non governabile, come lo definiva
Henri Cartier-Bresson, che guida la
mente e quindi anche l’occhio del fotografo
a riconoscere e a catturare, spesso
in corsa contro il tempo, un soggetto
interessante. E’ seguendo quest’intuito
che Francesca Parrini si è avvicinata
al mezzo fotografico, per trovare una
forma d’espressione che le consentisse
di fermare nel tempo le emozioni provate
a contatto con l’ambiente naturale
o nella vita quotidiana; uno strumento
per capire, raccontare e se necessario
anche protestare contro ciò che offende
la bellezza del mondo e la dignità
delle persone. Ad affascinarla è soprattutto
la possibilità di servirsi dell’obiettivo
come di un filtro attraverso il quale
trasfigurare la realtà, immaginando metamorfosi
impossibili e attribuendo nuovi
significati alle cose. E’ un vedere oltre
il visibile, avvalendosi della fantasia per
trasformare i fiori in corpi femminili,
i frutti in creature immaginarie, le rocce
in paesaggi lunari. Dettagli che con
l’ausilio della post-produzione generano
mondi “altri”, visioni in cui s’incarnano
pensieri, riflessioni, stati d’animo.
Occasioni, spesso, per offrire un’interpretazione
del femminile lontana dagli
stereotipi, soprattutto dai canoni estetici
che ingabbiano il corpo delle donne.
In questo caso, è come guardarsi allo
specchio, riconoscendo nella figura immortalata
parti nascoste di sé, dolori sopiti
dal tempo, desideri, contraddizioni e
quella voglia mai del tutto appagata di
mostrarsi liberamente per ciò che si è,
senza maschere né infingimenti. Bisogna
avere coraggio per amarsi, per accettare
se stessi, specie quando, come
nel caso delle donne, l’accettazione passa
attraverso lo sguardo altrui, il giudi-
zio di una società ancora troppo incline
alla discriminazione nei confronti del genere
femminile. La fotografia − sembra
dire Francesca Parrini − assomiglia alla
vita, non solo perché, proprio come la
vita, è fatta di istanti da cogliere e conservare
nel grande archivio della memoria,
ma anche perché della vita riflette
luci e ombre, carne e anima. Nel grande
interminabile gioco delle apparenze,
le interessa cercare qualcosa che duri,
un’essenza profonda, affinché l’immagine
non sia più soltanto documento ma
rivelazione del senso celato dietro le cose.
In altre parole, fotografare il mondo
fuori per far emergere il mondo dentro:
più che una sfida, un sentimento che accompagna
ogni suo scatto, consegnando
all’osservatore il racconto di uno
sguardo nitido e senza pregiudizi.
Francesca Parrini Photographer
lemiemozionivedono.wordpress.com
francesca.parrini@libero.it
La visibilità va scelta
Vissuta di imperfezioni, perfettamente dotate
FRANCESCA PARRINI
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