Vie&trasporti n. 846 febbraio
Cover 16 Tutti i segreti di Man TgX. Come si diventa International Truck of the Year 2021 Prova 30 Mercedes-Benz Vito 114 CDI E6D-Temp. Agile fuori e dentro la città Esclusivo 8 Vaccini Covid-19. Le linee guida di Oita-F 22 Tutti pazzi per Iveco S-Way. Viaggio nel Nord-Est Prodotto 26 Evoluzioni. Come sono cambiati i cruscotti dei truck negli ultimi 60 anni 38 Mercedes-Benz Sprinter e Olmedo. Ambulanza a prova di Covid-19 50 D-Tec Ls Discline. Con il Gruppo Genmark i container stanno al fresco 52 Schmitz Cargobull. Faccio tutto da me Attualità 12 Il meeting Confcommercio- Conftrasporto. Non tutto è perso 39 Mercedes-Benz Vans. Nel 2021 vi conquisteremo così 40 Patto a cinque per un futuro a idrogeno. Nasce H2 Accelerate 58 Si dice che... 59 Persone&Poltrone Sport 42 Dakar 2021. Reportage esclusivo dalla corsa più famosa del mondo 46 Con Iveco Daily LT4 è maxi divertimento Voci 57 Daniele Piana, Daf. Parts sempre a fianco del cliente e vola in alto anche nel 2020
Cover
16 Tutti i segreti di Man TgX. Come si diventa International Truck of the Year 2021
Prova
30 Mercedes-Benz Vito 114 CDI E6D-Temp. Agile fuori e dentro la città
Esclusivo
8 Vaccini Covid-19. Le linee guida di Oita-F
22 Tutti pazzi per Iveco S-Way. Viaggio nel Nord-Est
Prodotto
26 Evoluzioni. Come sono cambiati i cruscotti dei truck negli ultimi 60 anni
38 Mercedes-Benz Sprinter e Olmedo. Ambulanza a prova di Covid-19
50 D-Tec Ls Discline. Con il Gruppo Genmark i container stanno al fresco
52 Schmitz Cargobull. Faccio tutto da me
Attualità
12 Il meeting Confcommercio- Conftrasporto. Non tutto è perso
39 Mercedes-Benz Vans. Nel 2021 vi conquisteremo così
40 Patto a cinque per un futuro a idrogeno. Nasce H2 Accelerate
58 Si dice che...
59 Persone&Poltrone
Sport
42 Dakar 2021. Reportage esclusivo dalla corsa più famosa del mondo
46 Con Iveco Daily LT4 è maxi divertimento
Voci
57 Daniele Piana, Daf. Parts sempre a fianco del cliente e vola in alto anche nel 2020
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Attualità<br />
Attualità<br />
italiano continua a incrementare le tasse ‘ambientali’<br />
a carico del trasporto, destinando il maggior<br />
gettito al finanziamento di altre spese (dai<br />
terremoti, alle missioni internazionali di pace e<br />
alte emergenze di finanza pubblica). Un esempio:<br />
un truck Euro 6 produce un costo esterno<br />
di 13,1 centesimi di euro per litro di carburante<br />
consumato, ma paga di sola accisa netta 40,3<br />
centesimi di euro, più del triplo. A conti fatti, l’autotrasporto<br />
pesante finanzia per più di un miliardo<br />
di euro l’anno qualche altra spesa pubblica<br />
che nulla ha a che fare con l’ambiente.<br />
Se qualcosa non funziona bisogna penalizzare<br />
chi non si è comportato correttamente. Noi diciamo<br />
no agli approcci ipocriti, le imposte ambientali<br />
hanno senso solo se sono eque.<br />
Un’altra mazzata, inflittaci in nome dell’ambiente,<br />
arriva dall’Austria, e rivela uno squilibrio tra Paesi<br />
appartenenti alla stessa Unione Europea. La battaglia<br />
di Conftrasporto-Confcommercio contro<br />
Cinque milioni per la formazione<br />
Cinque milioni di euro (fino a 15mila euro per le microimprese<br />
con meno di 10 occupati e fino a 200mila per le grandi imprese<br />
con 250 o più occupati), per le attività di formazione<br />
professionale nel settore dell’autotrasporto. Il Decreto è stato<br />
firmato lo scorso 7 gennaio.<br />
“Sono risorse importanti perché promuovere una formazione<br />
professionale - ha commentato la Ministra De Micheli - continua<br />
e qualificata significa investire sulle persone, il principale<br />
patrimonio delle aziende”.<br />
I fondi dovranno essere utilizzati dalle imprese per iniziative<br />
di formazione o aggiornamento professionale degli operatori<br />
finalizzate all’acquisizione di competenze<br />
adeguate alla gestione<br />
d’impresa, alle nuove tecnologie,<br />
allo sviluppo della competitività ed<br />
all’innalzamento del livello di sicurezza<br />
stradale e di sicurezza sul lavoro.<br />
Dagli incentivi sono esclusi i<br />
le limitazioni dei Tir al Brennero è nota e i danni<br />
subiti dall’economia italiana sono stati più volte<br />
sottolineati nei Forum. Le lunghe attese dei camion<br />
al valico fanno perdere 370 milioni di euro<br />
all’anno. Eppure negli ultimi quarant’anni, malgrado<br />
gli investimenti sul ferro e i sacrifici imposti<br />
all’Italia, il traffico merci su gomma ai valichi<br />
è più che triplicato, mentre quello su ferrovia<br />
è aumentato solo del 60 per cento”.<br />
Il tema delle infrastrutture<br />
Altro tema caldo le infrastrutture, da completare<br />
e rendere effettivamente funzionali, mettendo<br />
realismo nei grandi obiettivi. “I ritardi infrastrutturali<br />
pesano tantissimo sul Paese - ha continuato<br />
il direttore del Centro Studi - investire qui<br />
è fondamentale. L’accessibilità della Germania<br />
all’Italia e del Piemonte alle altre regioni genererebbero<br />
un incremento del Pil rispettivamente<br />
di 90 e 67 miliardi di euro. L’Europa incoraggia<br />
corsi di formazione finalizzati all’accesso alla professione<br />
di autotrasportatore e all’acquisizione o al rinnovo di titoli richiesti<br />
obbligatoriamente per l’esercizio dell’attività. I soggetti<br />
destinatari delle azioni di formazione professionale sono le<br />
imprese di autotrasporto di merci per conto di terzi, i cui titolari,<br />
soci, amministratori, nonché dipendenti o addetti siano<br />
inquadrati nel contratto collettivo nazionale logistica, trasporto<br />
e spedizioni.<br />
L’attività formativa deve essere avviata a partire dal 19 aprile<br />
2021 e concludersi entro il 6 agosto 2021.<br />
Le domande per accedere ai contributi devono essere presentate<br />
a partire dal 15 <strong>febbraio</strong><br />
2021 ed entro il termine perentorio<br />
del 19 marzo 2021, seguendo le specifiche<br />
modalità che saranno pubblicate,<br />
a partire dal 1° <strong>febbraio</strong> 2021,<br />
sul sito della Società R.A.M. S.p.a.,<br />
e del Mit.<br />
questo sviluppo attraverso il disegno dei Corridoi<br />
europei plurimodali, mentre sul piano interno, il<br />
grande riferimento di cornice è il Sistema<br />
Nazionale Integrato dei Trasporti (SNIT), solo in<br />
parte realizzato. In Italia i ritardi cominciano con<br />
l’iter dei processi di finanziamento e proseguono<br />
nella fase di progettazione ed esecuzione che,<br />
nel campo delle opere pubbliche, ha tempi medi<br />
di oltre 4,5 anni, per arrivare 14,5 anni per quelle<br />
opere che hanno un valore superiore ai 100 milioni<br />
di euro. La burocrazia, la legislazione pericolosa<br />
e la paura ci impediscono di spendere le<br />
risorse impegnate. Un passo avanti in questo<br />
senso si è fatto con il Decreto Sblocca Cantieri,<br />
convertito in legge il 17 giugno 2019, che cerca<br />
di eliminare o mitigare gli effetti di alcuni ‘intoppi<br />
burocratici’ a livello sia locale sia nazionale”.<br />
Costo di CO2 e inquinanti per litro di<br />
carburante consumato ovvero accisa<br />
totalmente internalizzante (carbon tax) -<br />
euro veicoli pesanti trasporto merci su<br />
strada >7,5 tons<br />
Euro 3 Euro 4 Euro 5 Euro 6<br />
0,282 0,231 0,194 0,131<br />
Accisa netta (dopo rimborso)<br />
effettivamente pagata<br />
0,403<br />
Porti al palo<br />
E, poi, il grande tema dei porti. L’Italia non è una<br />
piattaforma logistica, nel caso della portualità<br />
i numeri ci dicono che stiamo rinunciando a un<br />
grandissimo potenziale. “Sul fronte marittimo,<br />
il sistema dei porti e della logistica si confronta<br />
con l’entrata di nuovi operatori globali che intercettano<br />
e sfruttano anche i cambiamenti degli<br />
equilibri economico-politici su scala planetaria,<br />
con la Cina a dettare tempi e modalità della nuova<br />
produzione e i porti del nord Europa -<br />
Rotterdam, Anversa e Amburgo - che hanno dimensioni<br />
da 4 a 6 volte superiori ai nostri. Da<br />
un’altra parte emerge l’inspiegabile rinuncia<br />
dell’Italia al transhipment, con pesanti ricadute<br />
su alcuni porti, a cominciare da Gioia Tauro. Nel<br />
1995 le rotte transpacifiche valevano il 53 per<br />
cento dei transiti globali e quelle di Asia-Europa<br />
il 27: oggi le distanze si sono praticamente azzerate<br />
con una ripartizione, rispettivamente, del<br />
45 e del 42 per cento. Una crescita che, diversamente<br />
da quanto accade per altri Paesi europei,<br />
sembra non toccare l’Italia.<br />
Non solo: tra il 2011 e il 2019 il volume delle merci<br />
lungo il Canale di Suez è cresciuto del 48,8<br />
per cento, da 692 a 1.030 milioni di tonnellate,<br />
mentre quello del sistema portuale italiano nel<br />
complesso è diminuito dello 0,8, da 481 a 477<br />
milioni di tonnellate. Quindi, buona parte del traffico<br />
aggiuntivo in entrata da Suez si è diretto verso<br />
gli scali collocati lungo le coste orientali del<br />
bacino del Mediterraneo: per esempio, il traffico<br />
complessivo dei porti iberici è cresciuto del 37<br />
per cento. Tra i nostri punti deboli, la scarsa connettività,<br />
la modesta qualità del lavoro, e una riforma<br />
dei porti non ancora pienamente attuata.<br />
Tra le buone pratiche, invece, la digitalizzazione<br />
delle procedure per lo sdoganamento delle merci<br />
in entrata e in uscita e l’esperienza coraggiosa<br />
di alcuni sistemi portuali. È il caso di Trieste che,<br />
anche grazie al nuovo quadro giuridico definitosi<br />
con l’istituzione delle Autorità dei Sistemi portuali,<br />
con un piano di sviluppo coordinato con<br />
quello degli Interporti regionali, la costituzione<br />
della Free Trade Zone e una forte intermodalità,<br />
è oggi il principale accesso al mercato del<br />
Centro-Est Europa sia per i flussi del traffico oltre-Suez<br />
sia per quelli intra-mediterranei. Nulla<br />
è perduto ma servono investimenti per non proseguire<br />
nel declino”.<br />
Più dell’accessibilità al Paese per Mariano Bella<br />
conta solo il capitale umano ma anche qui la<br />
strada da percorrere è ancora lunga. “Molto - ha<br />
concluso - c’è ancora da fare sul piano della formazione<br />
e riqualificazione del personale, e questo<br />
vale per tutto il settore dei <strong>trasporti</strong>: su un indice<br />
di 100, infatti, la quota degli occupati con<br />
competenze digitali è pari solo a 2”.<br />
Impostare il futuro<br />
Intervenuto anche Paolo Uggè, presidente<br />
Conftrasporto, che ha ringraziato la categoria<br />
per l’impegno e la dedizione mostrati in questi<br />
tempi difficili e ha chiesto a gran voce deroghe<br />
per il personale viaggiante costretto a fare i<br />
conti con numerosi disservizi nell’Italia a colori.<br />
E, intervistato da Giuseppe De Filippi, anche<br />
Fabrizio Palenzona, vicepresidente Confederale<br />
Conftrasporto. “Il trasporto sta facendo i conti<br />
con cali drammatici. Bisogna porre rimedio mettendo<br />
in atto adesso quelle azioni che per tanti<br />
anni abbiamo lasciato da parte. I Recovery Fund<br />
sono uno strumento straordinario per rilanciare<br />
l’Italia. Dobbiamo, però, cambiare il modo di ragionare<br />
semplificando. Togliamo dal tavolo le<br />
cose fattibili che migliorano la vita delle imprese<br />
e pensiamo a impostare il futuro”.<br />
Le conclusioni sono state affidate alla ministra<br />
delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De<br />
Micheli. “In questo Paese - ha detto - è difficile<br />
mettere al centro il trasporto, è un settore che<br />
si da per scontato. C’è l’idea che questo mondo<br />
vada sempre e comunque avanti ma ci stiamo<br />
impegnando per sostenerlo.<br />
Una spinta importante potrà arrivare dal pacchetto<br />
per la ripresa Next Generation Vi chiedo<br />
di essere proattivi perché chi è sul campo può<br />
aiutare molto di più di chi conosce solo la teoria.<br />
Le risorse ci sono e ci saranno, dobbiamo incanalarle<br />
nel modo giusto”.<br />
I veicoli industriali,<br />
in particolare quelli<br />
di nuova generazione,<br />
pagano un prezzo<br />
troppo alto rispetto<br />
a quello che<br />
effettivamente<br />
emettono in termini<br />
di inquinanti.<br />
Un Euro 6 produce<br />
un costo esterno<br />
di 13,1 centesimi<br />
di euro per litro<br />
di carburante<br />
consumato ma paga<br />
un’accisa netta<br />
di 40,3 centesimi<br />
di euro, ossia tre volte<br />
tanto. Nel caso degli<br />
Euro 5 è più del<br />
doppio.<br />
14 - 01/02 2021<br />
www.vie<strong>trasporti</strong>web.it<br />
www.vie<strong>trasporti</strong>web.it<br />
01/02 2021 - 15