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■e-mail:cronaca.fe@lanuovaferrara.it
Costretti a cambiare scuola
perfino alle elementari
Dopo la lettera di Alice, tam tam dei genitori tra solidarietà e incomprensioni
Una mamma: «La scuola insegni a tollerare, ma le famiglie stiano attente»
di Daniele Predieri
I primi messaggi sono arrivati alle
6.30 di ieri mattina a papà e
mamma. Tanti altri genitori «dispiaciuti»
della scelta dei genitori
di Alice, la 12enne che ha cambiato
scuola perchè bullizzata
dalla sua classe e che ha scritto
ai 27 suoi ex compagni la lettera
che abbiamo pubblicato. L’hanno
letta anche loro, ieri mattina
in classe, i suoi ex compagni, i
prof l’hanno gliel’hanno letta,
non sappiamo in che chiave di
lettura se accusatoria o assolutoria,
speriamo di comprensione e
di riflessione. La lettera di Alice
ha comunque raggiunto un
obiettivo, facendo parlare la città,
aprendo quel vaso di Pandora
che si chiama bullismo. «Se ti
muovi nel penale come accaduto
per la baby gang arrestata la
settimana scorsa si sa come intervenire:
qui invece è tutto borderline
- spiega un addetto ai lavori
- non si sa come gestire il
problema, l’unico modo sarebbe
e un lavoro corale, insieme,
tra bulli e bullizzati, le loro famiglie,
spesso ferme sulle loro posizioni.
La scuola si trova in mezzo,
spesso non riesce a mediare,
si affida a professionisti che gestiscano
i conflitti, ma altrettanto
spesso i miracoli non si riescono
a fare».
Nessun miracolo, certo e ne
sanno qualcosa in altre scuole
della città, anche scuole elementari
dove si sono susseguiti da
tempo decine di casi di bambini
costretti a cambiar scuola,
«bambini che quasi sempre rinascono».
Dopo.
Il fenomeno dunque esiste - e
non è la sorpresa di oggi - non
c’è solo nella scuola (ex) di Alice,
non nasce solo tra adolescenti. E
il tam tam di ieri mattina di tanti
altri genitori verso papà e mamma
di Alice, tra solidarietà e incomprensione,
racconta episodi,
narra disagi, amplifica i problemi:
gli stessi genitori che si
chiudono, si autoproteggono
nel ruolo di genitori di bulli e
bullizzati, quando chiedi loro di
spiegare. «Ridurre tutto a buono
o cattivi non è opportuno», spiega
un altro addetto ai lavori sottolineando
in modo assolutamente
generico che «in molte famiglie
c’è quasi un’allergia alle
Parla il preside:
coscienza a posto
ho fatto il possibile
Si dice sereno, «con la
coscienza a posto». Turbato
perché «la gogna mediatica la
rifiuto». Il preside della scuola
media di Alice difende il
proprio operato. «Posso
controbattere su tutto, ho
fatto quel che si doveva fare,
lavorando per due-tre mesi
nell’ombra per risolvere la
questione», sostiene. Il
dirigente scolastico
puntualizza: «I miei interventi
sono stati precisi, in linea con
quanto prevede il
regolamento: note e
sospensioni, non certo la
mannaia che la scuola non può
agitare perché siamo in ambito
educativo. Provvedimenti in
un primo momento apprezzati
dai genitori di Alice, poi è
cambiato qualcosa». Alla
bambina che ha cambiato
scuola il preside augura
«buona fortuna, se lo merita.
Ma il trasferimento è una
sconfitta di tutti, non solo
della mia scuola». (f.t.)
difficoltà dei figli quando queste
compaiono». «Quello che vogliamo
ribadire come genitori di Alice
- sussurrava ieri al telefono la
mamma, dopo il tam tam - è che
quando si segnalano problemi
come il nostro, di questo bullismo
che riteniamo tale, non è
per schierarsi contro la scuola,
che dovrebbe dare risposte, che
non abbiamo avuto».
Una scuola, riflette un’altra
E’ un allarme, ed è stato colto
subito da Promeco, l’ufficio comunale
cui collaborano anche
Asl e Unife che da danni porta
avanti azioni di contrasto alle
devianze, che vanno dal bullismo
alle tossicodipendenze.
Un allarme perchè occorre
sempre più maggiore attenzione
alla prevenzione in età precocissima,
visto che i segnali
lanciati dalle scuole, anche elementari,
sono stati raccolti: i
comportamenti irregolari e pericolosi,
infatti, insorgono fin
dai 9-10 anni ed è a quel livello
che vanno intercettati i primi
singhiozzi di malessere.
Promeco c’è, così i suoi operatori,
una struttura fiore all’occhiello
a Ferrara che sulla base
di un finanziamento annuale
di 30mila euro, recentemente
incrementato, e con fondi
dell’assessorato alle Politiche
giovanili del Comune, lavora
direttamente nelle scuole.
Dall’anno in corso anche, in
via sperimentale in tre istituti
elementari della provincia,
mamma che «dovrebbe insegnare
in questo momento che se c’è
qualcuno che non ti va, non ti
piace, è diverso, grasso o magro,
brutto o bello, e persino antipatico,
deve essere tollerato, punto.
E anche noi genitori dovremmo
insegnare ai figli, ma siamo noi a
chiudere gli occhi per primi, li
vediamo sempre perfetti senza
ammettere che possono anche
sbagliare».
Operatori di Promeco
anche tra i più piccoli
Lezione in classe contro il cyberbullismo
uno per ogni distretto sanitario.
E anche in città sta dedicando
la massima attenzione
almeno ad un istituto, per così
dire “difficile”. Reso tale dalla
presenza di baby bulli già in seconda
o terza elementare, presena
che costringe le famiglie a
fare scelte drastiche, facendo
cambiar scuola a decine di
bambini.
In questo frangente denso di
attualità, Promeco tiene un
momento di confronto, peraltro
già organizzato da tempo.È
in programma domani alle ore
16 nella sede di Agire Sociale
(via Ravenna 52) e ha per titolo
“Libero Gruppo Genitori di figli
adolescenti”. «Sarà un primo
incontro informale dedicato
a genitori degli adolescenti -
spiegano gli organizzatori -. Da
quel momento, dalle riflessioni
che ne scaturiranno si connoteranno
le caratteristiche di
uno o più gruppi capaci di dar
corpo a quello che in gergo tecnico
viene definita modalità di
'auto mutuo aiuto'. Le singole
esperienze, le difficoltà variamente
declinate, le incerte soluzioni
adottate troveranno un
luogo entro il quale le opinioni
a confronto saranno prese in
considerazione e ridefinite dal
gruppo di pari coudiuvato da
facilitatori esperti e di volta in
volta scelti a seconda delle tematiche
evidenziate dai protagonisti
che ovviamente sono e
rimarranno i genitori». L’incontro
è aperto previa iscrizione
(tel. 0532/205688) e sarà introdotto
da Alberto Urro (Promeco).