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Nuova FE -apr 2018_Bennato Salvati Amos Gitai

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■e-mail:cronaca.fe@lanuovaferrara.it

Costretti a cambiare scuola

perfino alle elementari

Dopo la lettera di Alice, tam tam dei genitori tra solidarietà e incomprensioni

Una mamma: «La scuola insegni a tollerare, ma le famiglie stiano attente»

di Daniele Predieri

I primi messaggi sono arrivati alle

6.30 di ieri mattina a papà e

mamma. Tanti altri genitori «dispiaciuti»

della scelta dei genitori

di Alice, la 12enne che ha cambiato

scuola perchè bullizzata

dalla sua classe e che ha scritto

ai 27 suoi ex compagni la lettera

che abbiamo pubblicato. L’hanno

letta anche loro, ieri mattina

in classe, i suoi ex compagni, i

prof l’hanno gliel’hanno letta,

non sappiamo in che chiave di

lettura se accusatoria o assolutoria,

speriamo di comprensione e

di riflessione. La lettera di Alice

ha comunque raggiunto un

obiettivo, facendo parlare la città,

aprendo quel vaso di Pandora

che si chiama bullismo. «Se ti

muovi nel penale come accaduto

per la baby gang arrestata la

settimana scorsa si sa come intervenire:

qui invece è tutto borderline

- spiega un addetto ai lavori

- non si sa come gestire il

problema, l’unico modo sarebbe

e un lavoro corale, insieme,

tra bulli e bullizzati, le loro famiglie,

spesso ferme sulle loro posizioni.

La scuola si trova in mezzo,

spesso non riesce a mediare,

si affida a professionisti che gestiscano

i conflitti, ma altrettanto

spesso i miracoli non si riescono

a fare».

Nessun miracolo, certo e ne

sanno qualcosa in altre scuole

della città, anche scuole elementari

dove si sono susseguiti da

tempo decine di casi di bambini

costretti a cambiar scuola,

«bambini che quasi sempre rinascono».

Dopo.

Il fenomeno dunque esiste - e

non è la sorpresa di oggi - non

c’è solo nella scuola (ex) di Alice,

non nasce solo tra adolescenti. E

il tam tam di ieri mattina di tanti

altri genitori verso papà e mamma

di Alice, tra solidarietà e incomprensione,

racconta episodi,

narra disagi, amplifica i problemi:

gli stessi genitori che si

chiudono, si autoproteggono

nel ruolo di genitori di bulli e

bullizzati, quando chiedi loro di

spiegare. «Ridurre tutto a buono

o cattivi non è opportuno», spiega

un altro addetto ai lavori sottolineando

in modo assolutamente

generico che «in molte famiglie

c’è quasi un’allergia alle

Parla il preside:

coscienza a posto

ho fatto il possibile

Si dice sereno, «con la

coscienza a posto». Turbato

perché «la gogna mediatica la

rifiuto». Il preside della scuola

media di Alice difende il

proprio operato. «Posso

controbattere su tutto, ho

fatto quel che si doveva fare,

lavorando per due-tre mesi

nell’ombra per risolvere la

questione», sostiene. Il

dirigente scolastico

puntualizza: «I miei interventi

sono stati precisi, in linea con

quanto prevede il

regolamento: note e

sospensioni, non certo la

mannaia che la scuola non può

agitare perché siamo in ambito

educativo. Provvedimenti in

un primo momento apprezzati

dai genitori di Alice, poi è

cambiato qualcosa». Alla

bambina che ha cambiato

scuola il preside augura

«buona fortuna, se lo merita.

Ma il trasferimento è una

sconfitta di tutti, non solo

della mia scuola». (f.t.)

difficoltà dei figli quando queste

compaiono». «Quello che vogliamo

ribadire come genitori di Alice

- sussurrava ieri al telefono la

mamma, dopo il tam tam - è che

quando si segnalano problemi

come il nostro, di questo bullismo

che riteniamo tale, non è

per schierarsi contro la scuola,

che dovrebbe dare risposte, che

non abbiamo avuto».

Una scuola, riflette un’altra

E’ un allarme, ed è stato colto

subito da Promeco, l’ufficio comunale

cui collaborano anche

Asl e Unife che da danni porta

avanti azioni di contrasto alle

devianze, che vanno dal bullismo

alle tossicodipendenze.

Un allarme perchè occorre

sempre più maggiore attenzione

alla prevenzione in età precocissima,

visto che i segnali

lanciati dalle scuole, anche elementari,

sono stati raccolti: i

comportamenti irregolari e pericolosi,

infatti, insorgono fin

dai 9-10 anni ed è a quel livello

che vanno intercettati i primi

singhiozzi di malessere.

Promeco c’è, così i suoi operatori,

una struttura fiore all’occhiello

a Ferrara che sulla base

di un finanziamento annuale

di 30mila euro, recentemente

incrementato, e con fondi

dell’assessorato alle Politiche

giovanili del Comune, lavora

direttamente nelle scuole.

Dall’anno in corso anche, in

via sperimentale in tre istituti

elementari della provincia,

mamma che «dovrebbe insegnare

in questo momento che se c’è

qualcuno che non ti va, non ti

piace, è diverso, grasso o magro,

brutto o bello, e persino antipatico,

deve essere tollerato, punto.

E anche noi genitori dovremmo

insegnare ai figli, ma siamo noi a

chiudere gli occhi per primi, li

vediamo sempre perfetti senza

ammettere che possono anche

sbagliare».

Operatori di Promeco

anche tra i più piccoli

Lezione in classe contro il cyberbullismo

uno per ogni distretto sanitario.

E anche in città sta dedicando

la massima attenzione

almeno ad un istituto, per così

dire “difficile”. Reso tale dalla

presenza di baby bulli già in seconda

o terza elementare, presena

che costringe le famiglie a

fare scelte drastiche, facendo

cambiar scuola a decine di

bambini.

In questo frangente denso di

attualità, Promeco tiene un

momento di confronto, peraltro

già organizzato da tempo.È

in programma domani alle ore

16 nella sede di Agire Sociale

(via Ravenna 52) e ha per titolo

“Libero Gruppo Genitori di figli

adolescenti”. «Sarà un primo

incontro informale dedicato

a genitori degli adolescenti -

spiegano gli organizzatori -. Da

quel momento, dalle riflessioni

che ne scaturiranno si connoteranno

le caratteristiche di

uno o più gruppi capaci di dar

corpo a quello che in gergo tecnico

viene definita modalità di

'auto mutuo aiuto'. Le singole

esperienze, le difficoltà variamente

declinate, le incerte soluzioni

adottate troveranno un

luogo entro il quale le opinioni

a confronto saranno prese in

considerazione e ridefinite dal

gruppo di pari coudiuvato da

facilitatori esperti e di volta in

volta scelti a seconda delle tematiche

evidenziate dai protagonisti

che ovviamente sono e

rimarranno i genitori». L’incontro

è aperto previa iscrizione

(tel. 0532/205688) e sarà introdotto

da Alberto Urro (Promeco).

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