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spingere Honda a spostare il proprio
interesse anche verso la nostra
scuderia. Da lì è cominciata
un’interazione superiore con gli
ingegneri del reparto corse Hrc
ed è arrivata una serie di modifiche
al telaio e all’elettronica per
soddisfare il nostro pilota di punta.
E queste innovazioni sono state
gradite anche da Marquez».
Da quest’anno nel vostro
team i piloti sono due. C’è anche
Takaaki Nakagami, promettente
giapponese.
«Sta facendo un lavoro eccezionale,
non dimentichiamo che è al
debutto nelle MotoGp. Sia in Qatar
sia in Argentina in qualifica ha
avuto poca fortuna, per il vento in
Asia e per il tracciato umido in Sudamerica,
ma in corsa ha tirato
fuori il meglio di sé: basta dare
un’occhiata ai tempi. Come tutti i
nipponici è entrato in punta di
piedi e anche l’approccio con la
categoria è stato all’insegna della
cautela e alla limitazione dei rischi.
Un atteggiamento che abbiamo
apprezzato, le basi per fare
molto bene ci sono tutte».
E del fattaccio tra Marquez e
Rossi cosa pensa?
«Posso prima permettermi un
piccolo sfogo? Da appassionato
mi fa enormemente dispiacere
che quanto capitato abbia distolto
l’attenzione dei media dall’impresa
di un team privato come il
mio, che ha meno della metà del
personale dei team ufficiali e che
però ha vinto la corsa ed è in testa
al Mondiale. Non vuole essere
una polemica, la mia, però conosco
i sacrifici che abbiamo fatto e
stiamo facendo tutti insieme per
essere arrivati fino a lì. Poi se parliamo
della questione in sé…»
Parliamone.
«Che Marc abbia commesso
un errore è evidente e lo ha ammesso
anche lui, purtroppo di
sbagliare capita a tutti, anche a
Valentino è successo in passato.
Sfortunatamente questo contatto
si è verificato tra due persone
che avevano già un precedente.
Mi piacerebbe che i due si sedessero
a un tavolino a discutere costruttivamente
e a guardare al futuro,
con l’auspicio che ci possa
rispetto in pista e al di fuori della
stessa».
Nel 2016 il Leicester ha vinto
la Premier League. E si è gridato
al miracolo. E Crutchlow è di Coventry,
a una quarantina di chilometri
di distanza dalla città fatta
fibrillare dai ragazzi di Claudio
Ranieri…
«Calma (ride, OES). Le carte in
regola per vincere il Mondiale le
ha Marquez e Rossi è nella sua
scia. Che Crutchlow conquisti l’iride
è francamente molto difficile,
ma può arrivare tra i primi tre.
Anche se sarà durissima».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
LE ALTRE DISCIPLINE A DUE RUOTE
di Davide Casarotto
haz Davies contro Jonathan
Rea in Superbike,
Tony Cairoli contro Jeffrey
Herling nel mondiale motocross
MxGp. Due duelli che stanno
infiammando gare e classifiche
di due dei più importanti
campionati di motociclismo.
SUPERBIKE. Il regolamento che
la Dorna sta applicando da quest’anno
alla Superbike continua
a far discutere: il cervellotico algoritmo
che, intervenendo sulla
centralina elettronica, toglie cavalli
ai motori dei team ufficiali
che ottengono i risultati migliori
in effetti poco ha a che fare con
la competizione e la sportività.
D’altro canto però sta riuscendo
nell’intento di rendere più equilibrate
e spettacolari, almeno fin
qui, le gare del campionato
delle derivate
dalla serie. E sta
dando concrete
chance di vittoria
anche a qualche formazione
privata, come
dimostrano i podi
conquistati fin
qui dal portacolori
e
duelli al vertice
IN PISTA LA CONTESA È DAVIES CONTRO REA
NEL FANGO LA SFIDA È FRA CAIROLI E HERLINGS
del Team Barni Xavi
Forès. Detto questo
il 2018 sta riportando
a galla il dualismo
che già aveva
caratterizzato le ultime
due stagioni:
quello tra il ducatista
Chaz Davies e il tre volte
campione del mondo della Kawasaki
Jonathan Rea. Nell’ultimo
round ad Aragon (Spagna) i
due si sono divisi la posta. La
manche del sabato se l’è aggiudicata
Rea, bravo ad approfittare
della bagarre tra le Ducati del
poleman Marco Melandri e di
Xavi Forès scatenatasi alle sue
spalle. Davies ha pagato caro il
fatto di dover partire più indietro,
trovando difficoltà nel rimontare
soprattutto dopo il secondo
start causato da una bandiera
rossa per l’incidente occorso
a Leon Camier. Con una risalita
determinata però Davies è
riuscito a chiudere al secondo
posto. Anche domenica il ducatista
è partito all’arma bianca, riuscendo
a metter nel mirino anche
il primato di Rea. Dopo averlo
raggiunto e superato a due giri
dal termine Davies ha piegato
i tentativi di risposta del campione
in carica, secondo davanti a
Melandri. Il ravennate avrebbe
Mondiale
motocross
ad Agueda
(Portogallo):
Jeffrey Herlings
davanti
al nostro
Tony Cairoli
■LA NUOVA
05
MERCOLEDÌ
18 APRILE 2018
le carte in regola per fare da terzo
incomodo ma, a una costanza
disarmante in qualifica, non
riesce a far corrispondere risultati
importanti in gara a causa di
difficoltà nella messa a punto
della sua Panigale. La classifica
generale è molto aperta: la guida
Rea con 114 punti, seguito da
Davies (102) e Melandri (96). Si
tornerà in pista già nel prossimo
weekend ad Assen, in Olanda.
MOTOCROSS. La corsa al decimo
titolo della classe regina del motocross
mondiale è tutt’altro che
semplice per Tony Cairoli. Il siciliano
della Ktm sta infatti trovando
sulla sua strada il miglior Jeffrey
Herlings di sempre. L’olandese
è in uno stato di grazia e a
Cairoli in questa fase della stagione
non resta che limitare i
danni. Dopo aver strappato una
doppietta in Trentino, proprio
in casa del suo avversario per il
titolo, Herlings si è ripetuto nel
round di domenica scorsa ad
Agueda, in Portogallo. Un’altra
doppietta, maturata
tra l’altro rifilando
distacchi consistenti
alla concorrenza.
Cairoli sta cercando
di non perdere contatto
nella classifica
generale: in Trentino
ha chiuso secondo
e terzo, in Portogallo
con due secondi
posti. La stagione
è ancora lunga ma
bisognerà cercare di
rispondere in fretta
perché Herlings sta
tentando la fuga: ha
241 punti, 16 in più
del siciliano campione in carica.
Molto più staccati il francese della
Yamaha Romain Febvre (169
punti) e il belga della Suzuki Clement
Desalle (165). Anche nella
Mx2 si profila un duello per il titolo
tra piloti Ktm: lo spagnolo
Jorge Prado infatti ha centrato il
bis ad Agueda e bracca ora da vicino
il leader Pauls Jonass, che
dispone di sole 12 lunghezze di
vantaggio. Prossima tappa il 1°
maggio a Orlyonok, in Russia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA