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biettivo che arrivi alla conquista
del titolo».
Ha mai pensato potessero sostituirlo
negli anni scorsi?
«Mi venire da ridere quando
se ne parlava. Chi avrebbero
messo al suo posto? Vitantonio
Liuzzi? Bisogna essere realisti,
uno così forte e mansueto al tempo
stesso non si trova da nessuna
parte».
A proposito, le sembra reale
la possibilità che la Ferrari lasci
il $JSDVT?
«Anche il %SBLF, Enzo, a suo
tempo minacciò la stessa cosa.
Non Sergio Marchionne o Maurizio
Arrivabene. Enzo Ferrari. Che
dovette però fare i conti con la
Foca, vale a dire con Bernie Ecclestone,
che aveva tantissimo
potere e che aveva dalla sua un
mucchio di team: si arrivò quindi
al celebre Patto della Concordia
del 1981, nel quale si stabilirono
anche dei bonus maggiorati per
la Ferrari. Perché la Ferrari è la
Ferrari e anche gli americani di
Liberty, che non sono stupidi,
sanno che senza il Cavallino la
Formula 1 chiude bottega. Ma
ammettiamo che a Marchionne
gli stessi americani dovessero dire
“Vai pure” dove volete che vada?».
Un altro che sembra piuttosto
agitato è Max Verstappen.
«Con lui si sarebbe dovuti intervenire
a suo tempo, vale a dire
nel 2016 a Spa e nella stessa maniera
con cui venne punito Romain
Grosjean, protagonista di
un episodio simile (carambola
con altre macchine al via, OES)
quattro anni prima e sullo stesso
circuito (al pilota della Lotus venne
inflitta una squalifica che gli
impedì di partecipare al successivo
Gp d’Italia oltre a 50mila euro
di multa, OES): si è soprasseduto
e così Max ora ha una percezione
particolare di quello che si può
fare. La penalizzazione che gli
hanno dato lo scorso anno negli
Stati Uniti più che per lui è stata
un castigo per la Red Bull, che così
non ha avuto nessun uomo sul
podio, mentre la Ferrari ne ha
mandati su due. Ma che Verstappen
possieda talento è fuori discussione».
In casa Williams, invece, i
due piloti Lance Stroll e Sergey
Sirotkin stanno dimostrando
che Robert Kubica meriterebbe
un’opportunità.
«Sì, ma senza una valigetta piena
di soldi il pur bravo polacco
dove può andare? Il canadese,
grazie al paparino, ha riempito di
denaro Frank Williams. E in
quanto ad appoggi economici
anche il russo non scherza e in
tal senso ha dimostrato di essere
un ottimo sostituto di Felipe
Massa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
LE ALTRE DISCIPLINE A QUATTRO RUOTE
di Nicola Artoni
Gran Formula E
show
LE MONOPOSTO ELETTRICHE INCANTANO ROMA
IL 56ENNE VINCE DUE SFIDE NEL GRAN TURISMO
empre vivace il panorama
delle altre discipline a quattro
ruote, a partire dallo
show della Formula E a Roma.
FORMULA E. Spettacolo in pista e
sulle tribune dell’Eur, con oltre
40mila spettatori, tanti vip in giro
per il paddock e un annuncio
che non può che essere motivo
di soddisfazione per la città. L’e-
Prix di Roma è stato un successo,
la Formula E ha conquistato
la città eterna tanto che, al termine
della gara, Alejandro Agag,
presidente della Formula E, ha
annunciato: «La Formula E per i
prossimi cinque anni sarà a Roma».
Subito a ruota la sindaca
Virginia Raggi ha aggiunto: «Lavoreremo
a un protocollo di lunga
durata. È sbocciato un amore».
Al netto di tutte le celebrazioni
e della caccia al selfie con il
vip, in pista è stata gara vera. Gara
vinta dal britannico Sam
Bird, che al traguardo ha preceduto
il brasiliano Lucas Di Grassi
e il tedesco Andre Lotterer: «È
stata una gara combattutissima
– ha detto Bird – abbiamo tenuto
duro, risparmiato la batteria e
ottenuto una grande vittoria».
Di Grassi ha infiammato il pubblico
con grandi sorpassi: «La
partenza non è stata buona, ho
perso posizioni, ma alla fine sono
riuscito a recuperare». Grande
deluso lo svedese Felix Rosenqvist,
partito dalla pole ma
fuori per un guaio a una sospensione.
E gli italiani? L’italo-svizzero
Edoardo Mortara ha chiuso
decimo, mentre Luca Filippi
si è piazzato tredicesimo. Nella
classifica del mondiale comanda
sempre Jean Eric Vergne
(quinto a Roma) con 119 punti,
contro i 101 di Bird e gli 82 di Rosenqvist.
Prossimo appuntamento,
sabato 28 aprile a Parigi.
RALLY WRC. Sebastien Ogier ha
già messo in chiaro le cose. Il re
del rally è lui, e non ha alcuna intenzione
di abdicare. Si sono disputate
le prime quattro prove e
in tre di esse, Monte Carlo, Messico
e Corsica, il campionissimo
francese ha tagliato per primo il
traguardo, prendendosi una
pausa in Svezia, dove a trionfare
è stato Thierry Neuville: «Sono
contento – ha detto – però mi
aspettavo una battaglia più dura.
I distacchi di norma sono
molto più ridotti ed è stata una
bella sorpresa riuscire a fare tutta
questa differenza». In classifica
Ogier comanda con 84 punti
davanti a Neuville (67) e a Ott Tanak
(45). Prossimo appuntamento
il 29 aprile in Argentina.
GRAN TURISMO WTCR. Debutto
ufficiale lo scorso 8 aprile per il
campionato Wtcr, che prende il
posto del defunto Wtcc. Sono 30
le gare, suddivise su dieci
week-end nei quali si disputano
tre gare alla volta. E il neonato
campionato, in Marocco, si è
aperto nel segno di un 56enne
italiano che ha ancora tanta voglia
di stupire. È stato Gabriele
Tarquini (Hyundai) infatti a
trionfare nella prima e nella terza
gara, lasciando la seconda al
francese Jean Karl Vernay: «La
chiave della corsa era nei primi
giri – ha detto Tarquini – e lì ho
spinto. Dopo ho amministrato,
■LA NUOVA
07
MERCOLEDÌ
18 APRILE 2018
La partenza
della Formula E
a Roma
e Gabriele
Tarquini, primo
nel Gran
turismo Wtcr
consapevole che qui è difficile
sorpassare. Parlano tutti della
mia pensione, io mi sto ancora
godendo la corsa». Prossima tappa
in Ungheria il 29 aprile.
NASCAR. Grande bagarre come
sempre nella Nascar Cup Series
2018. Nell’ultima gara, al Bristol
Motor Speedway, trionfo di Kyle
Busch (Toyota) su Kile Larson e
Jimmie Johnson (entrambi su
Chevrolet). In classifica comanda
Busch con 365 punti, ma Joey
Logano (306) e Kevin Harvick
(290) incalzano. Il 21 aprile si
corre al Richmond Raceway.
INDYCAR. Giunto alla terza prova,
il campionato Indycar è per
ora guidato da Alexander Rossi,
vincitore dell’ultima prova a
Long Beach e primo con 126
punti. Dietro di lui Josef Newgarden
(104) e Graham Rahal
(93). Prossima tappa il 22 aprile
a Birmingham, in Alabama.
©RIPRODUZIONE RISERVATA