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Ritratti
d’artista
Vince
La materia in sintonia con il vissuto dell’artista
di Carmen Schipilliti
Vince, nome d’arte di Vincenzo Di Piazza, nasce il 25
giugno del 1960. La sua passione per l’arte ha inizio
nel 1990 come collezionista delle opere di artisti
di Pistoia, città che ha eletto come sua dimora e che lo vede
tuttora partecipe nella vita imprenditoriale. Col tempo, il
semplice interesse per l’arte è diventato il tramite che collega
la sua professione di impresario alla creazione artistica.
Partendo da una profonda conoscenza dei materiali, inizia
ad assemblarli e a farli convivere prima in maniera semplice,
poi sempre di più in modo articolato, fino a farli corrispondere
al suo ideale artistico. I primi esperimenti risalgono all’anno
2004 e si protraggono in maniera sporadica per alcuni
anni, senza una progettualità concreta, ma piuttosto con la
curiosità ed il piacere di chi prende confidenza con un nuovo
linguaggio ricercandone l’equilibrio cromatico. Le opere
di questi anni sono ben lontane dalla piena maturità artistica,
ma contengono il germe della sua produzione futura.
Solo nell’ottobre del 2015 decide di confrontarsi con l’opinione
del pubblico allestendo una mostra presso lo Spazio
Arte Pistoia, grazie alla quale attira l’attenzione dello scultore
romano Alessandro D’Ercole che firma anche la critica
del catalogo della mostra stessa. Incoraggiato dal successo
della prima personale, viene invitato ad esporre nuovamente,
nell’aprile del 2016, nella sua città, presso l’Art Gallery Arte
in San Biagino, dove accetta una nuova sfida: creare opere
di grandi dimensioni. Le sculture sono geometriche e pesanti,
con cavi di metallo, pannelli di legno e supporti di piombo
che la fanno da padroni. Nel febbraio 2016 riesce ad ottenere
visibilità in una delle città a lui più care dal punto di vista
artistico: Praga. Infatti, da giovane, residente per lavoro proprio
nella capitale ceca, si innamora della corrente del cubismo
cecoslovacco, amore tuttora ardente che continua ad
essere influente anche nella sua professione. Il 25 giugno
2016 crea il Post Industrial Atelier, sua base artistica personale
dove ospita anche collaborazioni ed eventi di altri artisti.
Nel settembre dello stesso anno inizia la collaborazione,
ancora oggi in corso, con la Galleria Merlino di Firenze, dove
viene apprezzato per le sue sculture. Il tratto caratteristico
della sua arte è la ricerca continua di materiali da plasmare
e a cui ridare nuova vita e dignità; ricerca che lo porta ad elevare
l’essenziale a vero oggetto del suo lavoro. Collocabili
nel filone dell’arte povera, nata negli anni Sessanta e ancora
oggi radicata in Italia, le sue creazioni sfruttano materiali del
quotidiano, dell’ambiente edile e di uso comune trasformandoli
e caricandoli di significati inaspettati e dandogli nuova
vita. Nei suoi lavori si può inoltre percepire l’influenza del cubismo
cecoslovacco risalente al periodo in cui in gioventù è
vissuto a Praga. Nelle sue produzioni vi è da una parte il superamento
del figurato e del figurativo, dall’altra la ricerca di
un punto centrale di fuga, un suono, un’energia dai quali le li-
Senza titolo, tecnica mista su lamiera con cornice di metallo, cm 101x65
nee compositive, più o meno visibili, si dipartono per cercare
verso l’esterno della composizione, oltre i bordi della tela
o del supporto, nuove possibili architetture o sistemi. Il colore
si aggrega al resto della composizione in modo materico,
mostrando in quasi tutte le opere una patina di fondo
tesa a rappresentare il campo di azione sul quale va ad inserirsi
il materiale al momento più sentito ed empaticamente
desiderato perché in totale sintonia col vissuto dell’artista.
Vince vive, opera e si immedesima nella materia, che spesso
appare uniforme senza esserlo, poiché il colore si addensa
sul colore, virando in mille diversi riflessi, su una sola
tonalità di base, volendo mantenere una sorta di uniformità
e coerenza timbrica; poi l’insieme aumenta in un crescendo
costante attraverso l’aggiunta di materiali sempre più consistenti
e rigidi.
vinceart60@gmail.com
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VINCE