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La Subfornitura - n°5 Ottobre 2021

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capacità minima pari almeno al<br />

più grande dei contenitori stoccati<br />

e non inferiore ad 1/3 del volume<br />

totale stoccato.<br />

Inoltre, qualora lo stoccaggio delle<br />

sostanze si trovasse in una zona<br />

di tutela della falda idrica, tutto il<br />

volume stoccato deve poter essere<br />

contenuto nella vasca di raccolta<br />

(100%). Tale regola non si applica<br />

al contenimento dell’olio esausto,<br />

per il quale, invece, la legge impone<br />

che la capacità di contenimento<br />

della vasca di raccolta sia sempre<br />

uguale al totale della quantità di<br />

olio stoccato. A seconda della<br />

natura del liquido da stoccare, la<br />

vasca di ritenzione dovrà essere in:<br />

polietilene, acciaio galvanizzato o<br />

acciaio verniciato.<br />

Il polietilene è la soluzione ideale<br />

per realizzare vasche di ritenzione<br />

adatte a contenere acqua e<br />

soluzioni acquose, acidi e basi,<br />

alcali, sostanze chimiche non<br />

infiammabili.<br />

Le vasche in acciaio galvanizzato<br />

possono essere usate per contenere<br />

acqua e soluzioni acquose,<br />

idrocarburi e solventi, oli e prodotti<br />

infiammabili. Le vasche di ritenzione<br />

in acciaio verniciato sono<br />

invece ideali per contenere acqua<br />

e soluzioni acquose, idrocarburi, oli<br />

e derivati del petrolio.<br />

Invece, nel caso di utilizzo di container<br />

le sostanze pericolose devono<br />

essere protette da sbalzi di temperatura<br />

eventualmente integrando il<br />

sistema di protezione antigelo con<br />

l’aria condizionata o con un’attrezzatura<br />

termica completa.<br />

In alcuni casi l’autorità locale competente<br />

potrebbe aver stabilito<br />

sull’area di riferimento dei criteri<br />

più restrittivi, ad esempio relativi<br />

allo stoccaggio di sostanze infiammabili.<br />

In definitiva, sono tanti i<br />

parametri che entrano in gioco,<br />

pertanto va posta grande attenzione<br />

a ogni singolo particolare,<br />

onde evitare rischi inutili o l’adozione<br />

di provvedimenti da parte<br />

dell’Autorità.<br />

Le vasche di<br />

contenimento<br />

certificate<br />

vengono prodotte<br />

con la massima<br />

attenzione<br />

e cura dei<br />

particolari, dalla<br />

progettazione alla<br />

verniciatura, e<br />

sono sottoposte<br />

a controlli non<br />

distruttivi per<br />

garantirne la<br />

tenuta stagna<br />

VASCHE DI CONTENIMENTO<br />

CERTIFICATE<br />

Quando si acquista un prodotto<br />

per la tutela dell’ambiente e per la<br />

sicurezza della propria azienda, è<br />

indispensabile affidarsi a prodotti<br />

di qualità e certificati. Non si tratta<br />

certo di un vezzo, ma di una scelta<br />

responsabile ben precisa, che ci<br />

garantisce la massima protezione a<br />

tutela di tutti gli attori coinvolti. Le<br />

vasche di contenimento certificate<br />

vengono prodotte con la massima<br />

attenzione e cura dei particolari,<br />

dalla progettazione alla verniciatura,<br />

e sono sottoposte a controlli<br />

non distruttivi per garantirne la<br />

tenuta stagna.<br />

Ogni vasca, il cui volume di raccolta<br />

è conforme alla normativa<br />

vigente, deve essere provvista di<br />

griglia superiore rimovibile, cartelli<br />

monitori, targhetta identificativa e,<br />

ove previsto, di targhetta che riporta<br />

i riferimenti della certificazione.<br />

Le migliori vasche di ritenzione<br />

offerte da Manutan sono tutte certificate<br />

StawaR, una norma tedesca<br />

severa che impone la produzione di<br />

vasche con caratteristiche ben precise,<br />

quali uno spessore della lamiera<br />

non inferiore a 3 mm, l’esecuzione<br />

di test su ogni singolo prodotto<br />

fabbricato e la tracciabilità del lotto<br />

di produzione di ogni vasca.<br />

Nello specifico, ogni vasca è sottoposta<br />

a controlli non distruttivi per<br />

garantire la tenuta stagna in caso<br />

di sversamenti, in conformità alla<br />

norma UNI EN ISO 3834-3:2006.<br />

Questo processo è applicato secondo<br />

le norme UNI EN ISO 9712:2012<br />

(qualificazione e certificazione degli<br />

addetti alle prove non distruttive),<br />

UNI EN ISO 3452-1-2013 (esame<br />

con liquidi penetranti), UNI EN<br />

13018:2004 (esame visivo), UNI<br />

EN ISO 23277:2010 (controllo delle<br />

saldature non distruttivo e mediante<br />

liquidi penetranti) e UNI EN ISO<br />

5817:2014 (saldatura, giunti saldati<br />

e loro qualità).<br />

n.5 <strong>2021</strong> - <strong>La</strong> <strong>Subfornitura</strong><br />

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