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Touch Journal 05/2022

Il numero 05/2022 (luglio/agosto 2022) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling.

Il numero 05/2022 (luglio/agosto 2022) di Touch Journal. La testata trade di Nelson Srl si innesta in un progetto multiforme che supera il classico concetto di testata trade e mira a creare una nuova piattaforma che mette in relazione sinergica B2B e B2C. Queste due facce del mercato, sempre più complementari e inter-relazionate, sono legate in modo innovativo da Touch Journal (qui di seguito trovate l’edizione digitale del numero cartaceo spedito in distribuzione controllata) al web magazine iGizmo.it attraverso lo storytelling.

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4<br />

TOUCH<br />

Luglio/Agosto <strong>2022</strong><br />

di Luca Figini<br />

Scenari<br />

Alex Agius Saliba, l’eurodeputato della commissione che ha promosso<br />

l’iniziativa, spiega cosa succederà a una serie di dispositivi elettronici<br />

Porta e caricatore universale:<br />

dal 2024 lo standard sarà Usb-C<br />

lex Agius Saliba (foto) è l’eurodeputato<br />

A<br />

del Parlamento Europeo, in quota al<br />

gruppo politico dell’Alleanza progressista<br />

di socialisti e democratici, che si è<br />

occupato in prima persona e da diverso<br />

tempo di questioni strettamente legate ai consumatori,<br />

al mercato e al digitale.<br />

Salbia ha avuto un ruolo chiave nella definizione dello<br />

standard Usb-C che contraddistinguerà la porta universale<br />

e il caricatore unico entro l’autunno del 2024. È<br />

quindi la persona più indicata per capire cosa succederà<br />

entro i prossimi due anni, come sintesi dell’ultimo decennio<br />

di lavori parlamentari: “Sono dodici anni che il<br />

Parlamento europeo sta perfezionando la proposta di<br />

regolamento su cui si basa il concetto della porta universale<br />

e del caricatore unico, non solo per gli smartphone.<br />

Nel <strong>2022</strong> abbiamo raggiungo un accordo cordiale tra<br />

tutti i produttori di dispositivi mobili, quindi non ha una<br />

base legale effettiva ma si tratta di un ‘agreement’ vincolante<br />

per le parti coinvolte e che commercializzano<br />

prodotti nel mercato europeo. Il risultato di questi<br />

sforzi è presto detto: dodici anni fa avevamo 33 caricatori<br />

differenti per i cellulari, oggi siamo in una situazione<br />

di solo tre caricatori differenti. Entro i prossimi due<br />

anni ci sarà un unico caricatore e una sola porta standard,<br />

che è il risultato di un progetto nato due anni fa e che è<br />

stato portato avanti con azioni concrete del Parlamento<br />

europeo. La cosa importante è che questa porta universale,<br />

ossia l’Usb-C, non sarà solo legata agli smartphone<br />

ma impatterà su una lista di altri device di uso comune,<br />

dai notebook alle cuffie, dagli smartwatch fino ai fitness<br />

tracker. Nell’ambito di questa uniformità di standard,<br />

rientra anche il wireless charging così che ci sia una<br />

sola tecnologia comune per tutti i dispositivi, compresi<br />

auricolari, smartwatch, wearable e così via”.<br />

Questa era la proposta iniziale su cui siete partiti per<br />

arrivare alla soluzione definitiva, ossia la porta e i sistemi<br />

di caricamento universale, quindi siete andati oltre il<br />

progetto originario...<br />

Nove mesi fa è nata l’idea di avere un unico standard<br />

per il caricatore e la porta integrata nei device che appartengono<br />

a una lista ben definiti di modelli. La scelta<br />

è ricaduta sull’Usb-C e io, in prima persona in quanto<br />

relatore di questo progetto, ho voluto raggiungere traguardi<br />

più ambiziosi di quelli che si era posto il Parlamento<br />

europeo. Perciò la base legale che è stata approvata<br />

ed entrerà in vigore nell’autunno del 2024<br />

comprende 15 tipologie di dispositivi che dovranno<br />

adottare come standard l’Usb-C come porta e come caricatore.<br />

Ai prodotti già citati, come wearable, smartphone,<br />

notebook e tablet, si aggiungono alla lista anche le<br />

console gaming e prodotti di uso comune al fine di<br />

semplificare la vita ai consumatori che potranno utilizzare<br />

una tecnologia universale per ricaricare e interfacciare<br />

questi modelli.<br />

Oltre alla porta e al caricatore universale, si è parlato del<br />

progetto di “decoupling”. Questo porterà a nuove opportunità<br />

per il mercato e i consumatori?<br />

Il decoupling consiste nel separare il dispositivo dagli<br />

strumenti per la ricarica, come cavi e alimentatori. S≠i<br />

potrà, per esempio, proporre in vendita lo smartphone<br />

se stante, senza ulteriori accessori nella confezione, e<br />

lasciare ai consumatori la scelta libera di come e se acquistare<br />

il caricatore e il cavo. Oppure potranno esserci<br />

smartphone ‘full optional’, che avranno un costo maggiore.<br />

Perciò permettiamo alle aziende di differenziare<br />

i prezzi e i modelli e al consumatore di scegliere una<br />

soluzione che potrebbe avere un prezzo di vendita inferiore<br />

rispetto alla proposta con tutti gli accessori. Si<br />

tratta di una rivoluzione dal nostro punto di vista, anche<br />

per la velocità con cui la Commissione europea si muoverà<br />

per stabilire tanto lo standard per la ricarica cablata<br />

(ribadisco, Usb-C) quanto per quella wireless. Questo<br />

significa che il prodotto senza accessori potrà essere<br />

ricaricato esclusivamente in modalità wireless, non necessariamente<br />

con alimentatore e cavo come avviene<br />

oggi. Abbiamo ipotizzato che queste soluzioni uniformate<br />

permetteranno ai consumatori di risparmiare una<br />

media tra 30 e 50 euro ogni anno tra caricatore e cavi.<br />

Questo si traduce in una riduzione della spazzatura<br />

tecnologica, dato che per esempio ogni anno sono generati<br />

15 mila tonnellate di scarti derivati da caricatori non<br />

utilizzati. Non si può continuare a parlare di sostenibilità<br />

ambientale quando si generà questo volume di e-waste,<br />

considerando che secondo i dati della Commissione un<br />

terzo dei caricatori acquistati insieme ai suddetti prodotti<br />

non è nemmeno tolto dal pacchetto. Era una legislazione<br />

necessaria e fondamentale sotto tanti punti di<br />

vista. Abbiamo lasciato due anni affinché le aziende si<br />

possano attrezzare e solo la categoria dei notebook ha<br />

un margine maggiore di implementazione (40 mesi) rispetto<br />

alla scadenza dell’autunno 2024. Questo perché<br />

lo standard Usb-C a 240 Watt, che completerà il supporto<br />

ai pc portatili, sarà approvato solo entro la fine del <strong>2022</strong>.<br />

I nuovi standard basati su Usb-C sono applicati a tutti i<br />

prodotti commercializzati in Europa, anche da brand<br />

provenienti da altri continenti?<br />

La nuova legge che entra in vigore nel 2024 si applicherà<br />

a qualsiasi azienda voglia commercializzare prodotti<br />

hi-tech rientranti nelle nostre liste di 15 categorie che<br />

prevedono l’adozione dello standard Usb-C come caricatore<br />

unico e porta universale. Quindi anche a brand che<br />

operano in nazioni fuori dall’Ue e distribuiscono i loro<br />

prodotti all’interno dei negozi dei Paesi dell’Unione.<br />

Rispondo alla domanda implicita: la nuova regolamentazione<br />

vale anche per i brand fuori dall’Europa, per la<br />

precisione anche Apple per gli iPhone. Questo perché<br />

l’Usb-C è lo standard che deve essere applicato a tutta la<br />

filiera di ricarica: l’alimentatore, il cavo e il dispositivo.<br />

Cosa succederà alla frammentazione generata dai caricatori<br />

fast charger? Ci sarà una semplificazione in questo<br />

senso?<br />

Una parte della nuova regolamentazione che entrerà<br />

in vigore nel 2024 mira proprio ad armonizzare tutti i<br />

vari sistemi di ricarica e a fare in modo che il consumatore<br />

sia bene informato su tutti gli aspetti che riguardano<br />

la manutenzione e la corretta alimentazione del<br />

prodotto. Sarebbe inutile puntare ad avere uno standard<br />

universale e a improntare il decoupling senza poi supportare<br />

gli interventi con adeguate attività di cultura<br />

sull’utente finale. Vogliamo fare in modo che il consumatore<br />

superi l’incertezza che può esserci all’atto<br />

dell’acquisto o dell’uso di un nuovo device: si pensi che<br />

l’84% degli utenti preferisce avere nella dotazione del<br />

prodotto tutto ciò che serve, anche per la ricarica, al<br />

fine di non avere problemi reali o potenziali. Ebbene,<br />

le tecnologie di fast charging<br />

creano frammentazione ma noi<br />

vogliamo semplificare al massimo<br />

la comprensione delle tecnologie<br />

affinché non ci siano dubbi sull’uso<br />

corretto del device. •

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