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Powertrain 2023-3

DIESEL OF THE YEAR Scania: Il fratello industriale del Super, il DW6, è il Doty 2023 IDROGENO Hyvolution: A Parigi un puzzle ben riuscito di seminari e presentazioni Ngv Powertrain: Ha riconvertito il Cursor 9, con il contributo di Fev Jcb: Il 4,8 indossa la livrea verde per la terna e il telescopico Grandangolo: Prinoth ha scelto Fpt Industrial per il battipista EVENTI Dpe - K.EY: Prima riminese. Valdinoci e Bimotor per Raywin OEM&MOTORI Energreen: C’è spazio per il 3 di Perkins Cgm: Sono addirittura in 13mila! COMPONENTI Zapi Group: Ingloba 4e-consulting e punta all’integrazione di sistema Linz: E le 20 candeline Westcar: E i giunti Cmtg: E il tick detection DIESEL MARE AS Labruna: È benefit Wärtsilä: A Genova RUBRICHE Editoriale; Hi-Tech; Automotive; VeT Network

DIESEL OF THE YEAR
Scania: Il fratello industriale del Super, il DW6, è il Doty 2023
IDROGENO
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Ngv Powertrain: Ha riconvertito il Cursor 9, con il contributo di Fev
Jcb: Il 4,8 indossa la livrea verde per la terna e il telescopico
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EVENTI
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ENERGREEN. Con il 3 di Perkins<br />

POTENZA<br />

È<br />

POTERE<br />

Approvvigionamento, densità di potenza<br />

e rete di distribuzione sono i vettori<br />

che hanno condotto il 403J-E17T di<br />

Perkins sotto il cofano del RoboFifti.<br />

Un’applicazione che si sta evolvendo<br />

verso utilizzi forestali e richiede<br />

un’erogazione di potenza fluida e lineare.<br />

Gli altri fornitori sono Briggs&Stratton,<br />

Deutz, Isuzu, John Deere e Yanmar<br />

Terra<br />

C<br />

’è chi abusa del termine “green” e chi ce<br />

l’ha impresso nei cromosomi. E nell’onomastica.<br />

È il caso di Energreen. Volete<br />

sapere come si immaginavano il futuro della<br />

propulsione, all’incirca tre anni or sono? A noi<br />

risposero: «Si proseguirà con la ricerca di motori<br />

sempre più "puliti", ma comunque nell’ambito<br />

endotermico. Crediamo che nel corso del prossimo<br />

quinquennio non ci saranno grandi novità<br />

in tal senso, a meno che non ci sia un’accelerazione<br />

sul versante dei motori ibridi. Ma, anche<br />

in questo caso, crediamo non prima del 2022-<br />

<strong>2023</strong>». Che altro aggiungere, se non sottolineare<br />

la rinnovata attualità di queste previsioni?<br />

Ci siamo quindi recati a Poiana Maggiore, nel<br />

prospero distretto vicentino, per ascoltare Nicolò<br />

Tadiotto, responsabile marketing, e Leonardo<br />

Della Vecchia, a capo della “intelligenza” ingegneristica.<br />

Come si vede Energreen e dove si posiziona?<br />

«Ci troviamo alla fine di una filiera che assiste<br />

operatori molto legati alla motorizzazione<br />

tradizionale. Siamo d’altro canto estremamente<br />

sensibili alle ragioni ambientali, anche perché ci<br />

interfacciamo con società intrinsecamente legate<br />

alla manutenzione del verde, tipicamente consorzi<br />

pubblici. Dobbiamo quindi rispettare quanto<br />

previsto dai capitolati, e le macchine “green” ci<br />

permettono un punteggio più alto, oltre ad assecondare<br />

la nostra naturale inclinazione. Energreen<br />

si rivolge essenzialmente ai contoterzisti e<br />

società del settore. I mercati di riferimento sono<br />

quello domestico, quindi quello francese e, a<br />

ruota, Germania e Spagna.<br />

Il Nord America sta dimostrando interesse dal<br />

punto di vista commerciale, anche se ha un’impronta<br />

completamente diversa. Le società nordamericane<br />

sono di grandi dimensioni, con un<br />

approccio industriale completamente diverso.<br />

Mentre l'Europa privilegia la macchina ad elevato<br />

contenuto tecnologica, negli Stati Uniti<br />

deve essere tutto più semplice, l’interfaccia<br />

deve essere intuitiva e la macchina ha bisogno<br />

di dimostrarsi sicura e affidabile. Quindi, i nostri<br />

sistemi procedono verso l’automatizzazione<br />

e l’auto setup della macchina per agevolare l’operatore».<br />

E la richiesta di alternativi, come elettrico e<br />

idrogeno?<br />

«La domanda di elettrificazione proviene dall’Europa,<br />

sollecitata da fattori politico-ambientali.<br />

Negli Usa non se ne parla proprio. Germania<br />

e Francia, Austria, Svizzera e i Paesi scandinavi<br />

se ne fanno interpreti. Una “powertrain”<br />

elettrica deve essere giustificata. Le spazzatrici<br />

per la pulizia delle città, per esempio, rappresentano<br />

un caso interessante per il contenimento<br />

dell’inquinamento acustico, meno interessante lo<br />

è un robot che pulisce il sottobosco. Sembrerà<br />

banale, ma una macchina termica con una tanica<br />

di gasolio consente all’operatore di continuare il<br />

lavoro, mentre il pacco batterie necessita di un<br />

tempo di ricarica. Noi siamo convinti che l’ibridizzazione<br />

rappresenti solo un ponte, dal punto<br />

vista industriale. Non ci sono i presupposti per<br />

un investimento in progetti di ibridizzazione. Il<br />

passaggio avverrà sull’elettrico puro non appena<br />

il prodotto si renderà realmente spendibile e<br />

accettabile dal mercato. I robot hanno un duty<br />

cycle particolare, sono costantemente in esercizio<br />

e sotto carico perché l’utensile (tipicamente<br />

la fresa) è sempre attivo».<br />

Quindi, il passaggio all’elettrico è…<br />

«L’elettrico è performante, la curva di coppia di<br />

un motore elettrico segue un profilo opposto a<br />

quella del motore endotermico a tutto vantaggio<br />

della qualità del lavoro che le nostre macchine<br />

devono affrontare, ma il limite attuale è dato<br />

dalla capacità di accumulo e dal tempo di ricarica<br />

dei pacchi batteria. La curva di sviluppo<br />

delle batterie non è lineare, anzi, è iperbolica.<br />

Non si può prevedere quando la tecnologia sarà<br />

matura, forse nel giro di due o tre anni si potrebbe<br />

salire da 3 a 10… forse 20 chilowatt rendendo<br />

appetibile la soluzione su fasce di potenza<br />

medio-basse.<br />

Il termico rimane attualmente la soluzione più<br />

percorribile. Devo riconoscere che se qualche<br />

anno fa il motore “puzzava”, attualmente non è<br />

più così. Il beneficio delle normative sulle emissioni<br />

è palpabile. La nostra produzione è interamente<br />

Stage V, rimane una nicchia omologata<br />

IIIA per i mercati emergenti, come quello russo<br />

e quello brasiliano, per il quale montiamo un 3<br />

cilindri Isuzu da 40 cavalli».<br />

E quindi, che fare?<br />

«L’idrogeno al momento non è così plausibile,<br />

per il difficile stoccaggio. Abbiamo eseguito delle<br />

valutazioni sui sistemi Gnl, il problema anche<br />

qui è dato dalle bombole. Difficile pensare che il<br />

diesel sarà scalzato a breve, i nostri clienti tuttora<br />

lo esigono. Ritengo che prima dell’idrogeno<br />

si affermerà la macchina elettrica. Il nostro pacchetto<br />

fornitori per la propulsione dei semoventi<br />

RoboFifti è una<br />

macchina versatile,<br />

radiocomandata,<br />

nel raggio di 150<br />

metri, capace<br />

di muoversi<br />

tranquillamente<br />

fino a 55 gradi di<br />

pendenza: anche<br />

il carter è stato<br />

concepito e testato<br />

per garantire<br />

una corretta<br />

lubrificazione<br />

anche in condizioni<br />

estreme. Questa<br />

macchina è<br />

dotata di ventola<br />

reversibile<br />

autopulente<br />

Flexxaire.<br />

22<br />

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