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Waste n. 25 maggio 2023

Gestione e riciclo rifiuti degli impianti nucleari italiani Eco energia da scarti vitivinicoli tra circolarità e bioeconomia

Gestione e riciclo rifiuti degli impianti nucleari italiani

Eco energia da scarti vitivinicoli tra circolarità e bioeconomia

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e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

Soluzioni e tecnologie<br />

per l’ambiente<br />

Economia Circolare<br />

62 ACQUE REFLUE Soluzioni<br />

SCARTI DI NAVIGAZIONE<br />

SCARTI DI NAVIGAZIONE<br />

ACQUE REFLUE<br />

63<br />

Onde immonde<br />

La nave<br />

da crociera<br />

più grande<br />

del mondo.<br />

Non solo i reflui vengono prodotti sulle navi<br />

da crociera ma anche rifiuti solidi.<br />

Problemi e soluzioni per la loro gestione<br />

sono simili a quelli adottati nelle città, ma<br />

con criticità in più dovute a spazio e tempo<br />

cedure per la gestione dei rifiuti a bordo delle<br />

navi, tra cui il controllo, la raccolta, la separazione,<br />

la catalogazione, il trattamento e lo stoccaggio.<br />

Per fare solo un esempio, lo scorso anno<br />

MSC Crociere ha ottenuto la certificazione per<br />

la sua intera flotta da crociera composta da 19<br />

navi. Lo standard ISO prescrive anche un sistema<br />

standard di classificazione dei rifiuti e di comunicazione<br />

preventiva alle autorità dei porti di approdo.<br />

In questo modo si ha anche una riduzione<br />

dei costi di gestione e smaltimento poiché le autorità<br />

possono attivare delle procedure tariffarie<br />

differenziate a favore delle compagnie che fanno<br />

differenziata.<br />

Ulteriori criticità<br />

Dicevamo all’inizio che rispetto alle aree urbane<br />

a terra, le piccole città galleggianti - che sono le<br />

navi da crociera - presentano due problemi principali<br />

aggiuntivi. Il primo è lo spazio. Le navi sono<br />

diventate gigantesche ma tutti i vani sono impiegati<br />

in modo utile e profittevole, e stoccare rifiuti<br />

Preparazioni<br />

alimentari nella<br />

cucina della<br />

nave.<br />

Si producono fino<br />

a 12.300 kg<br />

di rifiuti<br />

alimentari umidi.<br />

Marco Comelli<br />

Secondo un recente studio, una nave da<br />

crociera media, ossia con una presenza<br />

umana di circa 6.000 persone tra ospiti<br />

ed equipaggio produce per ogni giornata di navigazione<br />

4.<strong>25</strong>6 kg di massa cellulosica (in minima<br />

parte carta, il resto cartone e legno), 5.600<br />

kg di vetro e alluminio, 12.300 kg di rifiuti alimentari<br />

umidi e 1.230 kg di plastica. Una grande<br />

quantità di rifiuti solidi.<br />

La raccolta comincia così<br />

Alcuni di questi rifiuti sono considerati speciali,<br />

per esempio i rifiuti sanitari provenienti dalle infermerie<br />

di bordo, i RAEE, che in crociera sono<br />

praticamente tutti costituiti da pile esauste, i<br />

rifiuti derivanti dall’attività di manutenzione deli<br />

impianti (filtri, imballaggi, oli motore esauriti,<br />

pastiglie dei freni e altre componenti meccaniche,<br />

fitofarmaci, contenitori di fitofarmaci non<br />

bonificati), e quelli derivanti dalla preparazione<br />

di cibi, la cui voce più importante sono gli oli di<br />

frittura.<br />

Questi rifiuti vengono raccolti in modo differenziato<br />

e stoccati a bordo, per poi essere conferiti<br />

in porto agli impianti di riciclo o di smaltimento.<br />

Un porto raggiunto da navi da crociera deve quindi<br />

dotarsi di un servizio di raccolta e poi di gestione<br />

di questi rifiuti, che sono fonte di reddito<br />

ma che richiedono anche investimenti. Per i porti<br />

italiani (anche non primari) relativamente a questa<br />

attività si parla comunque di diverse migliaia<br />

di tonnellate. La materia viene normata dalla direttiva<br />

UE 2019/883.<br />

Mare sostenibile<br />

Il resto dei rifiuti prodotti a bordo è equiparato ai<br />

rifiuti urbani e come tali vengono gestiti. Anche<br />

a seguito del progressivo rafforzarsi delle normative<br />

internazionali (i vari emendamenti<br />

all’Annex V della MARIPOL di cui abbiamo parlato<br />

nel numero scorso, e il Regolamento Ue 2022/91<br />

del 21 gennaio 2022) e alla sensibilità delle compagnie,<br />

almeno quelle occidentali, nei confronti<br />

della sostenibilità, la gestione dei rifiuti ha fatto<br />

passi da gigante rispetto alla situazione di anche<br />

solo venticinque anni fa (scarico a mare…). Come<br />

spesso accade in questi casi, sono stati creati<br />

degli standard di certificazione volontaria per chi<br />

vuole dare conto che le proprie pratiche eccedono<br />

le direttive mandatorie. La più utilizzata si riferisce<br />

allo standard ISO 21070:2017 per la protezione<br />

dell’ambiente marino, e riguarda le pro-<br />

IL GRUPPO LEADER NELLE SOLUZIONI INTEGRATE PER<br />

RACCOLTA, COMPATTAZIONE E TRASPORTO RIFIUTI<br />

Maggio <strong>2023</strong><br />

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