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LUI DONNA IMPRESA MAGAZINE

LA NOSTRA RUBRICA “LUI” PER AMORE DELLA DIFFERENZA: IMPRESA, MANAGEMENT E POTERE DECLINATI AL MASCHILE Attraverso la presenza di role model sia maschili che femminili – è infatti un equilibrato mix di generi che alimenta la formazione di una leadership completa e di successo – i giovani talenti riusciranno a realizzare un innovativo stile di leadership, in grado di affrontare le sfide che la società pone a quelli che definiamo leader for a new world. I nostri modelli di riferimento sono business men di successo. (...)

LA NOSTRA RUBRICA “LUI”
PER AMORE DELLA DIFFERENZA: IMPRESA, MANAGEMENT E POTERE DECLINATI AL MASCHILE
Attraverso la presenza di role model sia maschili che femminili – è infatti un equilibrato mix di generi che alimenta la formazione di una leadership completa e di successo – i giovani talenti riusciranno a realizzare un innovativo stile di leadership, in grado di affrontare le sfide che la società pone a quelli che definiamo leader for a new world.
I nostri modelli di riferimento sono business men di successo. (...)

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scrigno prezioso. La gerarchia invece ha dei<br />

pregiudizi contrari che vedono una stretta<br />

correlazione tra intelligenza e potere. L'intelligenza<br />

invece è distribuita. Secondo: il confronto tra i<br />

saperi è determinante: nessuno ha la verità in tasca<br />

ed è solo confrontandoci con autenticità che<br />

possiamo farci venire qualche dubbio ed avanzare.<br />

Dubitare è un gesto di forza, di autorevolezza del<br />

nostro pensiero. Terzo: la gentilezza come stile di<br />

vita anche nelle relazioni professionali. Atal<br />

proposito ho lanciato una proposta all'interno di Enel<br />

che si chiama “Leadership Gentile” che già, solo a<br />

pronunciarlo, fa venire i brividi al machismo<br />

imperante. Attenzione, non parliamo più di maschile<br />

e femminile ma di un concetto (o meglio una virtù)<br />

che si sposa indistintamente con tutti prevaricando il<br />

sesso ed il genere, che scardina quei vecchi<br />

preconcetti che la ritenevano un'attitudine<br />

tipicamente femminile, quasi a demarcarne la<br />

subalternità rispetto ad altre. Talvolta la gentilezza<br />

viene scambiata come debolezza e liquidata come<br />

sentimentalismo ma non lo è affatto, anzi: la<br />

gentilezza fortifica gli individui perché occorre forza<br />

interiore per manifestarla. È la virtù più difficile,<br />

richiede forza e sicurezza d'animo. Non può essere<br />

confusa con quei valori che consideriamo recessivi,<br />

inadatti, deboli. In un momento di grande<br />

trasformazione sociale, economica ed esistenziale<br />

come quello che stiamo vivendo, è certamente uno<br />

strumento, ed un valore, che può davvero fare la<br />

differenza, che ci guida verso un nuovo modello di<br />

leadership, con effetti benefici scientificamente<br />

dimostrati su più livelli, dalla salute alla qualità della<br />

vita, da una differente gestione dello stress a un<br />

nuovo modello lavorativo-imprenditoriale, fino al<br />

raggiungimento di un reale benessere individuale,<br />

relazionale e collettivo. Per la maggior parte della<br />

gente lavorare non è esclusivamente un'attività utile<br />

a procurarsi mezzi di sostentamento, ma una vera e<br />

propria fonte di realizzazione personale, di<br />

espressione delle proprie potenzialità, un modo per<br />

dare il proprio contributo alla società e un luogo dove<br />

stringere relazioni umane e professionali positive per<br />

la crescita sia interiore che professionale.<br />

Considerando quante ore ciascuno trascorre con i<br />

propri colleghi e superiori è facilmente intuibile come<br />

sia importante la presenza di un clima positivo e<br />

sereno all'interno del posto di lavoro. Se la gentilezza<br />

diventa un pilastro fondamentale dell'esistenza, verrà<br />

esercitata ovunque, anche e soprattutto al lavoro, in<br />

modo completamente trasversale, svincolato dai<br />

livelli gerarchici. È importante essere gentili in tutte le<br />

direzioni: non solo con i superiori o in modo mirato<br />

verso qualcuno che pensiamo possa esserci utile per<br />

i nostri obiettivi. Alla mancanza di gentilezza,<br />

specialmente in ufficio, viene spesso data come<br />

giustificazione la “mancanza di tempo”. La velocità<br />

con cui sentiamo di dover fare tutto infatti ci<br />

impedisce di dedicare la dovuta attenzione alle cose<br />

perché va a contrarre sia i tempi che i modi di<br />

sviluppo di una relazione. Ma la gentilezza in sé non<br />

richiede tempo, bensì comprensione della diversità<br />

(ognuno di noi è diverso e non bisogna mai dare<br />

nulla per scontato); richiede attenzione per le piccole<br />

cose; mantenere gli impegni presi; chiarire le<br />

aspettative; essere coerenti; capacità di chiedere<br />

scusa, perché a ciascuno può capitare di sbagliare.<br />

Le emozioni sono contagiose: se io sono gentile,<br />

inevitabilmente anche chi mi è accanto proverà il<br />

desiderio di esserlo a sua volta. Il fatto che spesso la<br />

gentilezza sia considerata come un atteggiamento<br />

debole e remissivo, tipico di persone eccessivamente<br />

sensibili, fa in modo che molti manager e leader<br />

sentano di doverla nascondere, perché non vogliono<br />

apparire deboli e troppo coinvolti emotivamente agli<br />

occhi dei dipendenti. La gentilezza del leader per<br />

essere efficace ed effettiva deve sempre essere<br />

affiancata dalla fermezza delle decisioni, dall'integrità<br />

e onestà nei confronti dei propri dipendenti. Il leader<br />

gentile infatti è colui che si conosce bene, è<br />

cosciente sia dei suoi punti di forza che delle sue<br />

debolezze, quando serve sa essere rigoroso ma<br />

senza arroganza e prepotenza, in grado di affrontare<br />

difficoltà, esprimere le sue emozioni e comprendere<br />

quelle altrui, mostrandosi dunque capace di empatia.<br />

I manager e datori di lavoro per favorire un ambiente<br />

gentile devono essere un modello di ispirazione per<br />

gli altri; il vero leader, è una persona che seguiamo<br />

senza costrizioni, una persona che sa ispirarci<br />

perché richiama rispetto, competenza, ammirazione,<br />

fiducia e amore: guida il gruppo, sa ascoltare, motiva<br />

e aiuta, senza imporsi o sopprimere le idee altrui.<br />

Non viene seguito perché ha il potere dovuto alla sua<br />

posizione. Guidare un team significa essere modello<br />

con l'esempio, offrire il proprio supporto, fidarsi delle<br />

persone e valutare la loro opinione, considerare<br />

l'esistenza dell'altro nella sua totalità. Un ambiente di<br />

lavoro eccellente è quello in cui si ha fiducia nelle<br />

persone per cui si lavora, si prova orgoglio per ciò<br />

che si fa e ci si trova bene con le persone con cui si<br />

lavora. Fiducia, Orgoglio e Spirito di squadra. Queste<br />

rappresentano le tre relazioni principali tra l'individuo<br />

e il luogo in cui lavora. Nella pratica della gentilezza,<br />

possiamo infatti realizzare un ambiente che ci<br />

permetta la reale manifestazione delle nostre<br />

aspirazioni profonde, dei nostri talenti, del nostro<br />

essere e del nostro sentire. Sappiamo quanto sia<br />

importante, per il successo economico aziendale,<br />

raggiungere anche una piena soddisfazione<br />

personale dei membri dell'organizzazione: un leader<br />

gentile è un ponte straordinario per permettere<br />

questo! La gentilezza diventa dunque un modo per<br />

affrontare la vita attraverso la capacità di connettersi<br />

con gli altri per creare un ambiente inclusivo e<br />

piacevole per tutti, in cui sentirsi accettati e protetti.<br />

Ecco perchè ha i suoi vantaggi quando viene<br />

applicata all'interno dei rapporti professionali;<br />

dovrebbe addirittura far parte delle soft skill in quanto<br />

migliora la produttività. Un clima di lavoro più sereno<br />

permette di ottenere il massimo dalle persone, che in<br />

questo modo si sentono più responsabilizzate. Non<br />

bisogna perdere l'occasione per essere gentili e<br />

migliorare la qualità di vita, sia propria che del<br />

prossimo. Tornando a noi Valeriana, sappiamo che<br />

sul terreno delle pari opportunità si gioca una partita<br />

importante per il nostro sviluppo, perché oggi sono le<br />

donne il valore aggiunto per vincere le sfide del<br />

futuro ma quale è, secondo te, il limite che non<br />

consente loro di sfondare quel simbolico tetto di<br />

cristallo che pregiudica le loro carriere e le loro<br />

esistenze? Che cosa manca alle donne per vincere<br />

veramente? Che cosa possiamo e dobbiamo fare<br />

perché questo accada?<br />

VALERIANA<br />

Hai ragione Guido, la gentilezza deve essere<br />

considerata una possibilità di atteggiamento per ogni<br />

individuo a prescindere dal sesso; la riscoperta della<br />

gentilezza interessa sia uomini che donne di tutto il<br />

mondo, desiderosi di riappropriarsi di questo<br />

sentimento che a lungo è stato represso. Il modello<br />

sociale prevalente nel mondo occidentale (e non<br />

solo) premia “il migliore”: chi ottiene più successo:<br />

questo non fa che incoraggiare la competitività, che a<br />

sua volta innesca ansia e provoca stress. Questo è<br />

un grave danno per la vita di ciascuno: viviamo<br />

immersi in un ciclo senza fine di negatività, in cui<br />

prevale la violenza (sia verbale che fisica) e<br />

l'arroganza. A subirne i danni maggiori sono le<br />

relazioni interpersonali: è difficile instaurare un<br />

rapporto equilibrato e costruttivo se alla base manca<br />

la gentilezza, il desiderio di ascolto e di prendersi<br />

cura dell'altro. Ps. Se non abbiamo rotto, abbiamo<br />

quantomeno scalfito quel soffitto di cristallo che<br />

ancora esiste nella società. Ed ho una grande<br />

speranza: che in futuro la presenza di donne ai vertici<br />

delle istituzioni non sia più un'eccezionale novità, ma<br />

una consolidata normalità. Una Società inclusiva,<br />

moderna, capace di anticipare, e non solo attendere,<br />

il futuro. Viviamo in un'epoca che vede una perdita di<br />

fiducia (con differenti accenti, ma abbastanza<br />

generalizzata), nelle istituzioni. Una tendenza che –<br />

giocoforza – deve anche far interrogare le istituzioni<br />

stesse sul loro ruolo nella società. Che cosa manca<br />

alle donne per vincere veramente? Che cosa<br />

possiamo e dobbiamo fare perché questo accada?<br />

Innanzitutto diciamo quello che NON dobbiamo fare.<br />

Non dobbiamo, ad esempio, lasciare che si parli di<br />

noi donne come “della questione femminile” perché<br />

ritengo che sia un ulteriore modo per ghettizzarci. La<br />

società è composta da donne e gli uomini: siamo<br />

parte integrante della comunità e non possiamo<br />

ancora oggi, alla luce del terzo millennio essere<br />

ancora additate come “un problema”. È un fatto che<br />

le donne siano una risorsa per l'immenso contributo<br />

che danno alla nostra società, dalla quale spesso<br />

non ricevono un riconoscimento adeguato. D'altro<br />

canto dobbiamo ricordare che i Paesi più prosperi,<br />

solidi e competitivi del mondo sono anche quelli in<br />

cui lo squilibrio tra uomini e donne nell'occupazione,<br />

nelle carriere e nei salari è minore. Il progetto<br />

editoriale Donna Impresa Magazine è un ulteriore<br />

sforzo in questa direzione al fine di contrastare e<br />

rimuovere gli ostacoli politici, sociali, economici e<br />

culturali all'effettiva realizzazione delle pari<br />

opportunità. Per far sì che questo accada bisogna<br />

intervenire su tutti i fronti; quello culturale in primis.<br />

NON dobbiamo ostacolarle nella carriera:<br />

immaginate l'arrivo di una donna dentro un ambiente<br />

di lavoro maschile. Il suo modo diverso di vedere le<br />

cose rompe tutti gli equilibri. Il potere costituito si<br />

vede messo in discussione attraverso modalità mai<br />

viste prima. Per i maschi coalizzarsi contro<br />

quell'elemento di disturbo diventa una cosa naturale<br />

come respirare. La donna viene messa<br />

nell'impossibilità di importare nuove dinamiche sociali<br />

nel gruppo e l'unico modo per farlo e bloccarle<br />

l'accesso a ruoli dirigenziali. NON dobbiamo<br />

sottovalutare le sue potenzialità: non è esagerato né<br />

sbagliato affermare che le donne sono sottovalutate<br />

in molti settori, a cominciare da quello professionale.<br />

In questo ambito, infatti, gli uomini rivestono funzioni<br />

che godono di un prestigio più elevato, e al tempo<br />

stesso, vedono il proprio lavoro riconosciuto con più<br />

gratificazioni, non solo economiche. L'empowerment<br />

femminile dovrebbe essere nell'agenda di tutti. Non<br />

c'è ragione per non fare di più individualmente, o<br />

attraverso le nostre aziende e i nostri governi per<br />

dare potere alle donne e sostenerle nella<br />

realizzazione del loro potenziale. Sia gli uomini che le

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