Vie&trasporti n. 877 marzo 2024

Frigo’n’Motion
Frigo’n’Motion
Eventi OITAF
A pesci in traccia
Il tracciamento di pesci e molluschi è una garanzia per
il consumatore. Ma affinché il prodotto ittico arrivi fresco
in tavola sono determinanti conservazione e imballaggio
di Roberta Carati
La mostra convegno di Pordenone dedicata
all’acquacoltura sostenibile,
Aquafarm 2024, ha fatto da cornice
alla terza tappa di Frigo’n’Motion, il tour italiano
degli specialisti del freddo. Dopo l’esordio
nella capitale in ‘casa’ di Romana Diesel
e il convegno tecnico di Refrigera a Bologna
sulla transizione energetica, l’evento friulano
si è focalizzato sul trasporto a temperatura
controllata del pesce.
Se far viaggiare le derrate alimentari è tema
delicato, portare a destinazione il prodotto ittico
lo è infinitamente di più, perché la variazione
di anche pochi decimi in un range compreso
tra 0 e 4 gradi può comprometterne la
freschezza. Non solo. Se non effettuati correttamente,
trasporto e distribuzione espongono
pesci e molluschi a un rischio supplementare,
quello della contaminazione. Ecco
perché il monito degli addetti ai lavori, trasportatori
in primis, è di essere pratici, di investire
più che negli automezzi nella metodologia di conservazione
e imballaggio. In due ore di convegno
- chairman il direttore OITAF Giuseppe Guzzardi
- Ana Cristina de Aguiar Saldanha Pinheiro
(Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari
dell’Università di Bologna) ha illustrato
‘Le tecnologie innovative di applicazione del freddo
per l’estensione della shelf-life dei prodotti
ittici’, Stefano Brivio (MGH Systems) ha esplorato
‘Le frontiere della tecnologia nel trasporto ATP’,
Marco Masini (Asercom) ha spiegato il nuovo
regolamento su ‘I gas refrigeranti’, Luca Sperandio
(Mediterranea Trasporti) ha portato la propria
esperienza in fatto di ‘Tecniche per il trasporto
del pesce fresco’, Alessandro Rade (Man Italia)
ha fornito ‘La vision del costruttore’.
Strategie innovative
Di grande interesse lo studio presentato da Ana
Cristina de Aguiar Saldanha Pinheiro sulle strategie
innovative per la conservazione refrigerata,
ovvero: Superchilling (con la temperatura del
prodotto che viene ridotta di 1-2 gradi al di sotto
del punto di congelamento iniziale), Coating edibile
(cioè rivestimenti a base di proteine, polisaccaridi,
composti antiossidanti e/o sostanze lipidiche),
Imballaggi intelligenti (che prevedono
l’incorporazione di composti attivi), Confezionamento
in atmosfera modificata, Tecnologie innovative
non termiche (per esempio, il ghiaccio
attivato con plasma atmosferico freddo).
Futuristica, ma è un futuro ormai prossimo, anche
l’analisi di Stefano Brivio, secondo cui il trasporto
a temperatura controllata sarà sempre più plasmato
dall’IoT (sistemi cloud interconnessi e sensori
avanzati monitoreranno la temperatura e in
generale le variabili che influenzano il trasporto
garantendo un controllo più preciso e immediato
lungo tutta la filiera), dall’Intelligenza Artificiale
(che ottimizzerà le rotte di trasporto in tempo reale
migliorando l’efficienza logistica e riducendo
gli sprechi), dalla Blockchain (grazie all’utilizzo di
questa tecnologia il prodotto sarà interamente
tracciato senza possibilità di alterazione dei dati
dall’origine alla tavola). Dall’AD di MGH Systems
l’invito a tenere d’occhio tre progetti per altrettante
piattaforme: fetch.ai, vechain, ocean.
Tra gli interventi ‘botta e risposta’ di Luca Sperandio
e Alessandro Rade (v. box sotto), Marco
Masini ha fatto il punto sul nuovo regolamento
europeo sui gas fluorurati che andrà ad impattare
pesantemente sui produttori di celle refrigeranti,
dal momento che introduce ulteriori restrizioni
alla vendita di apparecchiature che contengono
idrofluorocarburi a medio e alto GWP (indice di
potenziale clima-alterante).
«Quello del seafood», ha chiosato il direttore
Guzzardi, «è un segmento verticale molto interessante
e degno di uno studio dedicato, cui come
OITAF stiamo lavorando in collaborazione con
l’accademia e le imprese».
Dal convegno del 15
febbraio ad Aquafarm
a Pordenone.
Prossime tappe di
Frigo’n’Motion: l’11
aprile a Firenze e l’8
maggio a Milano
in occasione di
Transpotec Logitec.
Luca Sperandio, «dobbiamo essere pratici»
Il chairman: «Oggi non abbiamo parlato di tecniche di distribuzione
ma di un impianto organizzativo che passa dalla tracciabilità
e da un sistema di conservazione. La ricerca è l’unica
strada per progredire e migliorare».
È d’accordo Luca Sperandio (in foto), di Mediterranea
Trasporti, che sottolinea la necessità di «essere
pratici. In questo settore lo sviluppo non sarà
tanto sugli automezzi ma nella metodologia di
conservazione e imballaggio del prodotto».
La premessa è che «la distribuzione è sempre
più capillare ma per le consegne che aumentano
i volumi restano molto bassi, quindi c’è un problema
di efficienza». C’è anche un rischio che
non si può correre, quello della contaminazione.
L’antica prassi che vuole che il pesce viaggi solo
con il pesce è stata superata dai regolamenti
852 e 853 del 2004 in materia di sicurezza e
igiene alimentare che di fatto autorizzano il trasporto
del pescato con altri prodotti alimentari,
demandando la responsabilità all’operatore logistico. «Ma
per quanto costruiamo contenitori coibentati», osserva
Sperandio, «le fuoriuscite di acqua possono impregnare gli
alimenti che viaggiano su pallet di legno; continuiamo ad avere
un problema di contaminazione, oltre che di temperatura».
Le soluzioni del costruttore
Da un anno e mezzo MAN Italia, specialista dei
veicoli allestiti, sta lavorando al progetto MAN
For Fresh sul trasporto a temperatura controllata.
Spiega Alessandro Rade: «Siamo partiti
dall’analisi di un mercato del food che non conosce
crisi, vale un quarto del Pil nazionale e dà
lavoro a quattro milioni di persone. Abbiamo formato
la rete commerciale affinché il nostro consulente
di vendita possa offrire competenza a
360 gradi, dal telaio all’allestimento fino alle normative;
abbiamo portato in giro per l’Italia veicoli
innovativi a titolo dimostrativo. Dimensioni delle
celle, tipologia dei pavimenti, porte laterali, vasche contenitive,
‘soglia mare’ per non disperdere i liquidi... Ascoltiamo il nostro
cliente», insiste Rade, «decisi a fornire un prodotto customizzato».
Ovvero: veicoli per la distribuzione a corto, medio e
lungo raggio. Su richiesta, anche elettrici.
Il trasportatore intanto...
Considerando le tante peculiarità del trasporto ittico, non ultima
quella di consegne ‘apri e chiudi’, è improbabile possa
virare in tempi brevi sull’elettrico. «Vedo due problemi», dice
infatti Luca Sperandio, «di autonomia e di portata. Le mie priorità
sono non perdere tempo e mantenere la temperatura».
Dove ancora non arriva la tecnologia, ecco «la tracciabilità
come modello efficiente e innovativo nella distribuzione del
pesce. Abbiamo creato delle piattaforme che attraverso un
complesso modello di raccolta dai produttori
veicolano il pescato con mezzi piccoli
che viaggiano saturi, rientrano, vengono
sanificati e poi riutilizzati. Un sistema
software di interconnessione tra tutte le
piattaforme traccia ogni singolo passaggio
con tutte le specifiche (lotto, articolo, quantità...). Monitoriamo
minuto per minuto le temperature di trasporto, anomalie comprese,
e in assenza di segnale gps utilizziamo
i data logger. Nel trasporto ittico»,
conclude Luca Sperandio, «bisogna essere
pragmatici. Dovremmo viaggiare
a meno uno, meno due gradi, una cosa
impossibile. Nemmeno il ghiaccio dura
all’infinito».
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