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AUTOBUS aprile 2024

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Post-it<br />

USA, GLI AUTISTI CONTRO LA TECNOLOGIA DRIVERLESS<br />

Guida autonoma? “Non s’ha da fare”<br />

E LA LOTTA SINDACALE HA PORTATO A UNA PRIMA VITTORIA...<br />

BALLARD POWER SYSTEMS<br />

Tecno<br />

Gigafactory a stelle e strisce<br />

PER LA PRODUZIONE DI COMPONENTI E SISTEMI FUEL CELL<br />

Parafrasando Alessandro Manzoni,<br />

‘questa guida driverless non s’ha da<br />

fare’. No, non siamo nei Promessi<br />

Sposi, ma negli Stati Uniti d’America e a<br />

dirlo non sono i ‘bravi’ su ordine di Don<br />

Rodrigo, bensì gli autisti di bus&coach<br />

a stelle e strisce, che hanno iniziato una<br />

rivolta per ottenere tutele di fronte alla<br />

proliferazione di veicoli a guida autonoma<br />

in tutto il Paese.<br />

Spieghiamo. Il sindacato dei conducenti<br />

Transport workers union (Twu) ha negoziato<br />

un accordo con l’autorità di trasporti<br />

dell’Ohio (Cota) che gli conferisce il potere<br />

di veto sui veicoli autonomi: il nuovo<br />

contratto collettivo di lavoro stipulato con<br />

l’ente è unico nel suo genere e prevede<br />

il consenso del sindacato degli autisti per<br />

implementare qualsiasi forma di tecnologia<br />

di guida autonoma.<br />

Molto interessante la storia oltre Atlantico<br />

riportata e approfondita da Joann Muller<br />

per Axios, una storia che ci fa ulteriormente<br />

rendere conto di come tutto il mondo sia<br />

Paese e che il caso della carenza di autisti<br />

sia tematica e problematica non solo italiana<br />

ed europea, ma anche americana e<br />

mondiale. Sì, perché c’è ovviamente un<br />

nesso, un filo rosso che lega le due questioni:<br />

il fatto che gli autisti osteggino la<br />

tecnologia driverless è un modo per pro-<br />

teggere la professione – anche dalla tecnologia<br />

– che sta vivendo a tutte le latitudini<br />

una crisi senza precedenti.<br />

Ma è (anche) colpa della tecnologia? La<br />

tecnologia driverless è un nemico, una<br />

minaccia per chi fa questo mestiere? Si<br />

legge: «Se la guida autonoma viene utilizzata,<br />

a bordo deve essere presente un<br />

operatore sindacale qualificato».<br />

Il contratto prevede inoltre che «gli autisti<br />

di autobus e i meccanici non possano essere<br />

licenziati o subire riduzioni di stipendio<br />

a causa di una nuova tecnologica».<br />

E il caso Ohio potrebbe fare scuola in<br />

tutto il Paese, visto che i vertici del sindacato<br />

puntano a negoziare tutele simili<br />

anche con operatori di altre città, come<br />

Houston, Philadelphia e San Francisco.<br />

Ma non solo, dato che la Twu è presente<br />

anche a Miami, New York, Akron, Ann<br />

Arbor, Omaha e Winston-Salem.<br />

Ma è (anche) colpa della<br />

tecnologia? La guida<br />

autonoma driverless è un<br />

nemico, una minaccia per<br />

chi fa questo mestiere?<br />

«Quasi tutte le aziende di trasporto saranno<br />

oggetto di contrattazione nei prossimi<br />

18 mesi. Stiamo negoziando questo accordo<br />

in ogni città. Noi e gli autisti non<br />

siamo contro la tecnologia; per esempio<br />

siamo a favore di funzioni come i sistemi<br />

di rilevamento dei pedoni. Vogliamo<br />

solo un operatore al volante. Ma siamo<br />

disposti a discutere di come la tecnologia<br />

possa aiutare l’operatore a svolgere<br />

le sue mansioni, a migliorare la sicurezza<br />

e l’erogazione del servizio per l’utenza»,<br />

ha dichiarato ad Axios il presidente della<br />

Twu, John Samuelsen. Che, a seguire, ha<br />

aggiunto: «I conducenti non si limitano<br />

a guidare un autobus tutto il giorno: aiutano<br />

anziani, riuniscono bambini smarriti<br />

con i loro genitori, hanno praticato la<br />

rianimazione cardiopolmonare in caso di<br />

emergenze, avvisato i primi soccorritori<br />

di crimini in corso e persino aiutato donne<br />

incinta in travaglio».<br />

E l’altra campana cosa dice? «Alla Cota<br />

abbiamo sempre creduto nel perseguire<br />

le nuove tecnologie come un modo per<br />

rendere la mobilità più sicura ed efficiente<br />

per i dipendenti e i clienti, non come un<br />

mezzo per sostituire la nostra eccellente<br />

forza lavoro», ha dichiarato ad Axios il<br />

portavoce della Central Ohio Transit Authority<br />

Jeff Pullin.<br />

B<br />

allard Power Systems sta progettando<br />

una nuova gigafactory a<br />

Rockwall, Texas, destinata alla<br />

produzione di componenti e sistemi a<br />

celle a combustibile. La fine dei lavori<br />

è prevista entro la fine del 2027, per cui<br />

l’inagurazione - salvo ritardi nei lavori<br />

e intoppi burocratici - dovrebbe essere<br />

fissata per l’inizio del 2028.<br />

Ballard, che vede attualmente in servizio<br />

in tutto il mondo oltre 1.700 autobus dotati<br />

dei propri moduli fuel cell, ha ottenuto<br />

una sovvenzione di 40 milioni di dollari<br />

dal Dipartimento dell’Energia (Doe) degli<br />

Stati Uniti per la fase preliminare del pro-<br />

IL ‘FINE VITA’ DI ARRIVAL<br />

Secondo i piani di<br />

Ballard, la fabbrica avrà<br />

una capacità produttiva<br />

annuale di 3 gigawatt di<br />

celle a combustibile<br />

getto; il Doe, infatti, ha visto nel colosso<br />

tecnologico un soggetto con tutte le carte<br />

in regola per partecipare al programma<br />

governativo di elettrolisi, produzione e<br />

riciclaggio di idrogeno pulito. Al finanziamento<br />

statale, l’azienda aggiungerà<br />

160 milioni di dollari di tasca propria<br />

per portare avanti e ultimare l’impianto,<br />

che nei progetti aziendali avrà una capacità<br />

produttiva annua di otto milioni di<br />

gruppi elettrodi a membrana, otto milioni<br />

di piastre bipolari, 20.000 pile di celle a<br />

combustibile e fino a 20.000 moduli fuel<br />

cell all’anno, ovvero l’equivalente di 3<br />

gigawatt di celle a combustibile. Gli step<br />

futuri dovrebbero aumentare ulteriormente<br />

la scala di produzione e l’espansione<br />

della capacità, per cui a pieno regime la<br />

gigafactory garantirà numeri ancora più<br />

alti.<br />

Canoo, azienda automobilistica californiana<br />

dedicata allo sviluppo e alla produzione<br />

di veicoli elettrici, ha annunciato<br />

l’acquisizione delle attività produttive appartenenti<br />

al fu produttore Arrival, acquisendole<br />

peraltro – come dichiarato dalla<br />

stessa Canoo – per pochi dollari.<br />

I beni saranno raccolti in oltre 20 container<br />

e spediti via mare agli impianti di produzione,<br />

basati in Oklahoma. Canoo dichiara di<br />

avere ora a disposizione tutte le attrezzature<br />

produttive necessarie per implementare<br />

la produzione del <strong>2024</strong> e che il servirsi<br />

delle attività e strumentazioni produttive di<br />

Arrival – come robot, attrezzature di controllo<br />

avanzate e per il collaudo dinamico<br />

dei veicoli ad alta tecnologia – incrementerà<br />

in modo significativo le sue capacità<br />

di operare meglio nel prossimo futuro a<br />

costi, peraltro, significativamente inferiori.<br />

Gli asset acquisiti accelereranno la transizione<br />

di Canoo verso i processi automatizzati,<br />

accorciando i tempi di consegna,<br />

riducendo le spese e i costi.<br />

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