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Post-it<br />
USA, GLI AUTISTI CONTRO LA TECNOLOGIA DRIVERLESS<br />
Guida autonoma? “Non s’ha da fare”<br />
E LA LOTTA SINDACALE HA PORTATO A UNA PRIMA VITTORIA...<br />
BALLARD POWER SYSTEMS<br />
Tecno<br />
Gigafactory a stelle e strisce<br />
PER LA PRODUZIONE DI COMPONENTI E SISTEMI FUEL CELL<br />
Parafrasando Alessandro Manzoni,<br />
‘questa guida driverless non s’ha da<br />
fare’. No, non siamo nei Promessi<br />
Sposi, ma negli Stati Uniti d’America e a<br />
dirlo non sono i ‘bravi’ su ordine di Don<br />
Rodrigo, bensì gli autisti di bus&coach<br />
a stelle e strisce, che hanno iniziato una<br />
rivolta per ottenere tutele di fronte alla<br />
proliferazione di veicoli a guida autonoma<br />
in tutto il Paese.<br />
Spieghiamo. Il sindacato dei conducenti<br />
Transport workers union (Twu) ha negoziato<br />
un accordo con l’autorità di trasporti<br />
dell’Ohio (Cota) che gli conferisce il potere<br />
di veto sui veicoli autonomi: il nuovo<br />
contratto collettivo di lavoro stipulato con<br />
l’ente è unico nel suo genere e prevede<br />
il consenso del sindacato degli autisti per<br />
implementare qualsiasi forma di tecnologia<br />
di guida autonoma.<br />
Molto interessante la storia oltre Atlantico<br />
riportata e approfondita da Joann Muller<br />
per Axios, una storia che ci fa ulteriormente<br />
rendere conto di come tutto il mondo sia<br />
Paese e che il caso della carenza di autisti<br />
sia tematica e problematica non solo italiana<br />
ed europea, ma anche americana e<br />
mondiale. Sì, perché c’è ovviamente un<br />
nesso, un filo rosso che lega le due questioni:<br />
il fatto che gli autisti osteggino la<br />
tecnologia driverless è un modo per pro-<br />
teggere la professione – anche dalla tecnologia<br />
– che sta vivendo a tutte le latitudini<br />
una crisi senza precedenti.<br />
Ma è (anche) colpa della tecnologia? La<br />
tecnologia driverless è un nemico, una<br />
minaccia per chi fa questo mestiere? Si<br />
legge: «Se la guida autonoma viene utilizzata,<br />
a bordo deve essere presente un<br />
operatore sindacale qualificato».<br />
Il contratto prevede inoltre che «gli autisti<br />
di autobus e i meccanici non possano essere<br />
licenziati o subire riduzioni di stipendio<br />
a causa di una nuova tecnologica».<br />
E il caso Ohio potrebbe fare scuola in<br />
tutto il Paese, visto che i vertici del sindacato<br />
puntano a negoziare tutele simili<br />
anche con operatori di altre città, come<br />
Houston, Philadelphia e San Francisco.<br />
Ma non solo, dato che la Twu è presente<br />
anche a Miami, New York, Akron, Ann<br />
Arbor, Omaha e Winston-Salem.<br />
Ma è (anche) colpa della<br />
tecnologia? La guida<br />
autonoma driverless è un<br />
nemico, una minaccia per<br />
chi fa questo mestiere?<br />
«Quasi tutte le aziende di trasporto saranno<br />
oggetto di contrattazione nei prossimi<br />
18 mesi. Stiamo negoziando questo accordo<br />
in ogni città. Noi e gli autisti non<br />
siamo contro la tecnologia; per esempio<br />
siamo a favore di funzioni come i sistemi<br />
di rilevamento dei pedoni. Vogliamo<br />
solo un operatore al volante. Ma siamo<br />
disposti a discutere di come la tecnologia<br />
possa aiutare l’operatore a svolgere<br />
le sue mansioni, a migliorare la sicurezza<br />
e l’erogazione del servizio per l’utenza»,<br />
ha dichiarato ad Axios il presidente della<br />
Twu, John Samuelsen. Che, a seguire, ha<br />
aggiunto: «I conducenti non si limitano<br />
a guidare un autobus tutto il giorno: aiutano<br />
anziani, riuniscono bambini smarriti<br />
con i loro genitori, hanno praticato la<br />
rianimazione cardiopolmonare in caso di<br />
emergenze, avvisato i primi soccorritori<br />
di crimini in corso e persino aiutato donne<br />
incinta in travaglio».<br />
E l’altra campana cosa dice? «Alla Cota<br />
abbiamo sempre creduto nel perseguire<br />
le nuove tecnologie come un modo per<br />
rendere la mobilità più sicura ed efficiente<br />
per i dipendenti e i clienti, non come un<br />
mezzo per sostituire la nostra eccellente<br />
forza lavoro», ha dichiarato ad Axios il<br />
portavoce della Central Ohio Transit Authority<br />
Jeff Pullin.<br />
B<br />
allard Power Systems sta progettando<br />
una nuova gigafactory a<br />
Rockwall, Texas, destinata alla<br />
produzione di componenti e sistemi a<br />
celle a combustibile. La fine dei lavori<br />
è prevista entro la fine del 2027, per cui<br />
l’inagurazione - salvo ritardi nei lavori<br />
e intoppi burocratici - dovrebbe essere<br />
fissata per l’inizio del 2028.<br />
Ballard, che vede attualmente in servizio<br />
in tutto il mondo oltre 1.700 autobus dotati<br />
dei propri moduli fuel cell, ha ottenuto<br />
una sovvenzione di 40 milioni di dollari<br />
dal Dipartimento dell’Energia (Doe) degli<br />
Stati Uniti per la fase preliminare del pro-<br />
IL ‘FINE VITA’ DI ARRIVAL<br />
Secondo i piani di<br />
Ballard, la fabbrica avrà<br />
una capacità produttiva<br />
annuale di 3 gigawatt di<br />
celle a combustibile<br />
getto; il Doe, infatti, ha visto nel colosso<br />
tecnologico un soggetto con tutte le carte<br />
in regola per partecipare al programma<br />
governativo di elettrolisi, produzione e<br />
riciclaggio di idrogeno pulito. Al finanziamento<br />
statale, l’azienda aggiungerà<br />
160 milioni di dollari di tasca propria<br />
per portare avanti e ultimare l’impianto,<br />
che nei progetti aziendali avrà una capacità<br />
produttiva annua di otto milioni di<br />
gruppi elettrodi a membrana, otto milioni<br />
di piastre bipolari, 20.000 pile di celle a<br />
combustibile e fino a 20.000 moduli fuel<br />
cell all’anno, ovvero l’equivalente di 3<br />
gigawatt di celle a combustibile. Gli step<br />
futuri dovrebbero aumentare ulteriormente<br />
la scala di produzione e l’espansione<br />
della capacità, per cui a pieno regime la<br />
gigafactory garantirà numeri ancora più<br />
alti.<br />
Canoo, azienda automobilistica californiana<br />
dedicata allo sviluppo e alla produzione<br />
di veicoli elettrici, ha annunciato<br />
l’acquisizione delle attività produttive appartenenti<br />
al fu produttore Arrival, acquisendole<br />
peraltro – come dichiarato dalla<br />
stessa Canoo – per pochi dollari.<br />
I beni saranno raccolti in oltre 20 container<br />
e spediti via mare agli impianti di produzione,<br />
basati in Oklahoma. Canoo dichiara di<br />
avere ora a disposizione tutte le attrezzature<br />
produttive necessarie per implementare<br />
la produzione del <strong>2024</strong> e che il servirsi<br />
delle attività e strumentazioni produttive di<br />
Arrival – come robot, attrezzature di controllo<br />
avanzate e per il collaudo dinamico<br />
dei veicoli ad alta tecnologia – incrementerà<br />
in modo significativo le sue capacità<br />
di operare meglio nel prossimo futuro a<br />
costi, peraltro, significativamente inferiori.<br />
Gli asset acquisiti accelereranno la transizione<br />
di Canoo verso i processi automatizzati,<br />
accorciando i tempi di consegna,<br />
riducendo le spese e i costi.<br />
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