magnifica - Casa Madre TORINO-VALDOCCO
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tutte le mie sofferenze svanirono, delle<br />
grosse lacrime mi bagnarono le guance,<br />
ma erano lacrime di una gioia senza<br />
ombre. Ah, pensai, la Vergine Santa mi ha<br />
sorriso, come sono felice!». E la Madonna<br />
continuò a sorriderle, come nel giorno<br />
della sua prima comunione, quando si<br />
consacrò a Lei. Ecco le sue parole: «Fui<br />
io a pronunciare l’atto di consacrazione<br />
alla Madonna. Ci misi tutto il mio animo<br />
a parlarle, a consacrarmi a lei, come una<br />
bambina che si getta tra le braccia di sua<br />
madre e le chiede di vegliare su di lei. Mi<br />
sembra che la Madonna dovette guardare<br />
il suo fiorellino e sorridergli». E la<br />
Madonna le ottenne la grazia dell’amore<br />
sponsale intensissimo per Gesù conducendola<br />
al Carmelo: «Non è stata forse<br />
Lei a deporre nel calice del suo fiorellino<br />
il suo Gesù, il fiore dei campi, il Giglio<br />
della valle?».<br />
La sua autobiografia, composta per richiesta<br />
della sua Superiora, è diventato<br />
un bestseller: è intitolato Storia di un’anima.<br />
Moltissime persone, leggendola,<br />
sono passate dalla tiepidezza al fervore.<br />
Forse, il segreto di questo successo intramontabile<br />
è legato alla benedizione di<br />
Maria. La stessa Teresa racconta che, prima<br />
di redigere il suo diario, si inginocchiò<br />
dinanzi alla statua di Maria supplicandola<br />
di guidarle la mano. E la Madonna l’ha<br />
ascoltata. Persino un criminale francese,<br />
poi condannato all’esecuzione capitale, si<br />
convertì in carcere leggendo la Storia di<br />
un’anima. Il suo nome è Jacques Fesch<br />
e di lui è in corso il processo di beatificazione.<br />
perché ti amo, o maria<br />
La Santa di Lisieux parla frequentemente<br />
di Maria, nei suoi scritti. Nella sua semplicità<br />
formula un principio teologico di<br />
grandissimo valore. Afferma che quando<br />
si parla di Maria, non bisogna mai dimenticare<br />
di proporla come un esempio<br />
da seguire e che le sue eccellenti prerogative<br />
non eliminano l’ordinaria quotidianità<br />
della sua vita terrena e, soprattutto, che<br />
Quanto avrei desiderato essere<br />
sacerdote per predicare<br />
sulla Santa Vergine! Mi sarebbe<br />
bastata una sola volta per dirle<br />
tutto ciò che penso a questo<br />
proposito: la Santa Vergine è regina<br />
del cielo e della terra, ma è<br />
più madre che regina (S. Teresa<br />
di Lisieux).<br />
Fra i capitoli più originali della<br />
scienza spirituale [di Santa Teresa<br />
di Lisieux] è da ricordare la sapiente<br />
esplorazione che Teresa<br />
ha sviluppato del mistero e del<br />
cammino della Vergine Maria,<br />
giungendo a risultati molto vicini<br />
alla dottrina del Concilio<br />
Vaticano II e a quanto io stesso<br />
ho proposto nella mia Enciclica<br />
Redemptoris Mater (Beato Giovanni<br />
Paolo II).<br />
anche la Madonna esercitò la virtù della<br />
fede. Ecco le parole della “petite Thérèse”:<br />
«Bisognerebbe mostrarla imitabile, far risaltare<br />
le sue virtù, dire che viveva di fede<br />
come noi, darne le prove con il vangelo<br />
dove leggiamo a proposito dei suoi genitori:<br />
“Non capirono ciò che diceva loro”».<br />
Teresa è stata una poetessa fine e delicata.<br />
Alla Vergine ha dedicato il suo ultimo<br />
suggestivo poemetto, dal titolo Pourquoi<br />
je t’aime, o Marie (Perché ti amo, o Maria),<br />
composto quattro mesi prima di morire.<br />
Sono venticinque strofe dove la lode per<br />
la <strong>Madre</strong> di Dio si accompagna a un’intensa<br />
meditazione degli avvenimenti del<br />
Vangelo che parlano di Lei. In esse sono<br />
contenuti autentici gioielli di teologia<br />
e spiritualità mariana, come i versi con<br />
cui Teresa spiega il motivo fondamentale<br />
della grandezza di Maria, l’umiltà, che<br />
la rende onnipotente per grazia: «T’amo,<br />
Maria, quando ti chiami serva del Dio che<br />
tu conquisti con l’umiltà. Per tal virtù nascosta<br />
sei onnipotente nel tuo cuore attiri<br />
la Trinità». Ed ecco perché ogni persona<br />
devota di Maria impara anche da Santa<br />
Teresina a rivolgersi alla <strong>Madre</strong> con<br />
illimitata fiducia ed in ogni circostanza<br />
della vita: «Se sopraggiunge una preoccupazione<br />
- scrive Teresa - una difficoltà,<br />
subito mi rivolgo a lei e sempre, come la<br />
più tenera delle madri, prende a cura i<br />
miei interessi».<br />
roberto spataro<br />
spataro.rivista@ausiliatrice.net<br />
mARIA NELL’ARTE 11