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magnifica - Casa Madre TORINO-VALDOCCO

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Il monte Tabor, luogo della Trasfigurazione,<br />

luogo della contemplazione<br />

di un Dio che si fa<br />

voce nel cuore dell’uomo e che si<br />

manifesta nella bellezza e grandezza<br />

del creato e nella gioia del<br />

cuore.<br />

Figlio è caratterizzata dall’amore. Il Padre<br />

ha voluto rendere pubblico il suo amore<br />

per il Figlio in due momenti importanti<br />

della sua vita: al battesimo sulla sponda<br />

del fiume Giordano (Mt 3,13-17; Mc 1,9-<br />

11; Lc 3,21-22) e ora sul Tabor. Da questa<br />

rivelazione dovremmo percepire non<br />

soltanto quanto il Padre ama il Figlio, ma<br />

anche quanto Egli ama l’umanità, per il<br />

fatto che ha donato a noi questo Figlio<br />

amato. La parola del Padre richiama le<br />

bellissime riflessioni di Giovanni: «Dio infatti<br />

ha tanto amato il mondo da dare il<br />

Figlio unigenito» (Gv 3,16); «In questo si<br />

è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio<br />

ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito,<br />

perché noi avessimo la vita per<br />

mezzo di lui. In questo sta l’amore: non<br />

siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che<br />

ha amato noi e ha mandato il suo Figlio»<br />

(1Gv 4,9). Gesù è il dono d’amore dal Padre<br />

all’umanità. La voce dal cielo in realtà<br />

è un’epifania di Dio come amore: amore<br />

verso il Figlio nello Spirito e amore verso<br />

l’umanità e verso tutte le sue creature.<br />

All’affermazione segue un imperativo:<br />

«Ascoltatelo!». Tutti gli uomini e le donne,<br />

se ascoltano il Figlio, sono coinvolti<br />

nell’amore reciproco e nella comunione<br />

vitale tra Padre e Figlio e diventano essi<br />

stessi figli e figlie amati dal Padre. La voce<br />

del Padre sul Tabor richiama la voce della<br />

<strong>Madre</strong> a Cana. Tra le poche parole di<br />

Maria riportate nel Vangelo, c’è soltanto<br />

una indirizzata direttamente agli uomini,<br />

è la parola rivolta ai servi nelle nozze di<br />

Cana: «Qualsiasi cosa vi dica fatela» (Gv<br />

2,5). A ragione questa parola è considerata<br />

“il comandamento mariano”. È anche<br />

l’ultima parola pronunciata da lei, quasi<br />

un “testamento spirituale” consegnato ai<br />

suoi figli. Come il Padre ritorna nel silenzio<br />

dopo aver manifestato il suo amore<br />

per Gesù e invitato tutti ad ascoltarlo,<br />

così Maria non parlerà più: ha detto<br />

l’essenziale aprendo i cuori a Gesù, lui<br />

solo ha «parole di vita eterna» (Gv 6,68).<br />

Ad Jesum per Mariam. Maria conduce a<br />

seguire Gesù, a obbedire alla sua parola e<br />

a considerarlo come riferimento assoluto.<br />

Maria aiuta a formare la comunità nuova<br />

di Gesù, anzi aiuta Gesù a farsi degli<br />

amici nel senso che Egli stesso ha detto:<br />

«Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi<br />

comando» (Gv 15,14).<br />

«Questi è il Figlio mio l’amato: ascoltatelo!»,<br />

«Qualsiasi cosa vi dica fatela»: sono<br />

parole proclamate con amore e sono parole<br />

che uniscono l’umanità a Gesù, l’unico<br />

Salvatore. La voce del Padre sul monte<br />

Tabor risuona solenne e misteriosa. La<br />

voce della <strong>Madre</strong> a Cana, semplice, discreta,<br />

soave, permeata dalla tenerezza<br />

materna e dalla sapienza femminile, è altrettanto<br />

potente ed efficace.<br />

Maria Ko Ha Fong<br />

kohafong.rivista@ausiliatrice.net<br />

IN cAmmINO cON mARIA 7

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