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magnifica - Casa Madre TORINO-VALDOCCO

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iprovato, essere ucciso e risorgere. La<br />

sua non è insomma da subito la via della<br />

grandezza, ma deve essere quella della<br />

debolezza e della sofferenza fino alla<br />

morte: solo così egli perverrà alla gloria<br />

che Dio gli darà. La decisività di questo<br />

insegnamento viene ancora segnalata da<br />

Marco quando scrive che Gesù pronunciò<br />

quelle parole «apertamente», in modo<br />

chiaro, ossia senza mezzi termini né addolcimento<br />

alcuno. La lezione di Gesù sul<br />

suo destino di morte e di gloria è proprio<br />

il cuore di tutto il suo Vangelo.<br />

non si pUò rifiUtare<br />

l’insegnamento nUovo<br />

Il discepolo che non condivide ed accoglie<br />

le parole del Maestro sulla sua sorte,<br />

rifiuta il Vangelo stesso. La posta in gioco<br />

è alta! Pietro però per il momento non<br />

riesce né ad accogliere né a condividere<br />

quanto Gesù ha appena detto. Marco<br />

scrive infatti che l’Apostolo, dopo aver<br />

preso in disparte Gesù, lo rimprovera per<br />

quello che aveva detto, ma non ne riporta<br />

le parole pronunciate; lo fa Matteo.<br />

Leggiamole: «Dio non lo voglia, Signore;<br />

questo non ti accadrà mai» (Mt 16,22).<br />

È questo il tono con cui Pietro richiama<br />

Gesù: lo fa perché lui sa che il messia di<br />

Israele non può essere un debole; lo fa<br />

anche perché teme per se stesso: sa bene<br />

infatti che la sorte del discepolo è quella<br />

del Maestro! Con ardore Pietro si oppone<br />

a Gesù, ma con altrettanto impeto costui<br />

lo riprende. A differenza dell’Apostolo, il<br />

Signore parla ora davanti a tutti. Anzi, l’Evangelista<br />

per farci capire che Gesù non<br />

intende solo rimproverare Pietro, ma anche<br />

gli altri Apostoli che in fondo la pensavano<br />

come lui, scrive che Gesù «voltatosi<br />

e guardando i suoi discepoli» parla.<br />

nessUna scorciatoia<br />

per chi segUe il signore<br />

Ci saremmo aspettati parole di biasimo,<br />

un «Volete andarvene anche voi?» insomma!<br />

Gesù però non si comporta così. È<br />

vero rimprovera gli Apostoli e Pietro: «Va’<br />

La strada del discepolo è quella<br />

già percorsa da Gesù, è lasciarsi<br />

morire come il chicco di grano<br />

per diventare il pane dell’umanità.<br />

dietro a me, Satana! Perché tu non pensi<br />

secondo Dio, ma secondo gli uomini».<br />

Espressioni dure, ma volte ad un unico<br />

scopo: nessuno deve perdersi di quelli<br />

che lui aveva chiamato a seguirlo. Nessuno,<br />

tantomeno Pietro cui egli aveva affidato<br />

una dignità ed un compito davvero<br />

unici. Gesù deve però compiere il progetto<br />

che il Padre gli ha affidato: pertanto se<br />

Pietro glielo impedisce diventa per lui un<br />

ostacolo, un vero tentatore che cerca in<br />

ogni modo di stornare la sua volontà e<br />

decisione di salvare tutti passando però<br />

per la debolezza, la sofferenza e la morte!<br />

Tutto questo in ossequio alla volontà<br />

del Padre. Gesù non può in alcun modo<br />

permettere a Pietro di mettere al posto<br />

del progetto di Dio un altro progetto più<br />

comodo, una scorciatoia. Per questo gli<br />

dice: «Rimani con me, ma riprendi il tuo<br />

esatto posto nella sequela, quello che ti<br />

avevo assegnato quando sulle rive del<br />

mare di Galilea ti chiamai e ti dissi “Su!<br />

dietro di me”».<br />

Per essere discepoli autentici bisogna<br />

totalmente lasciarsi coinvolgere nel progetto<br />

della salvezza che Cristo Gesù ha<br />

vissuto fino in fondo, bisogna entrare in<br />

una situazione di totale condivisione con<br />

la sua sorte: come il Maestro possiamo<br />

dirci disponibili a passare per il crogiolo<br />

della sofferenza, a preferire la via della<br />

debolezza? A darci la gloria ci penserà<br />

poi il buon Dio.<br />

Marco rossetti<br />

rossetti.rivista@ausiliatrice.net<br />

LEGGIAmO I VANGELI 5

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