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magnifica - Casa Madre TORINO-VALDOCCO

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all’autorità. Ma quando Benedetto cominciò<br />

a parlare di disciplina, penitenza<br />

ecc. questi, come risposta poco evangelica,<br />

tentarono di avvelenarlo. E lui fuggì<br />

di corsa tornando a Subiaco. Qui trovò<br />

altri giovani volenterosi di diventare “veri”<br />

monaci, e camminare verso la santità. Si<br />

mise al loro servizio, organizzandoli e<br />

guidandoli spiritualmente. Superati altri<br />

ostacoli, finalmente arrivò a Monte Cassino.<br />

Correva l’anno 529.<br />

padre del monachesimo<br />

occidentale<br />

Qui fondò l’Abbazia che diventerà la<br />

madre di tutte le Abbazie in Europa, che<br />

avranno in lui il punto di riferimento carismatico.<br />

Il capolavoro di Benedetto però rimane la<br />

Regola, per molti aspetti originale, anche<br />

se debitrice di apporti provenienti da Basilio,<br />

Agostino, Cassiano e dall’autore italiano<br />

(sconosciuto) della Regula Magistri.<br />

Egli ha delineato un nuovo modo di essere<br />

monaci, basato su tre pilastri su cui<br />

poggerà la vita delle Abbazie. Primo: la<br />

“stabilità del luogo”. Benedetto cioè mise<br />

al bando i “monaci vaganti” che spesso<br />

erano poco monaci e molto vaganti (vagabondi).<br />

Chi entrava in monastero, secondo<br />

lui, doveva avere intenzione di viverci<br />

stabilmente. Il cenobio diventava la<br />

sua famiglia per sempre, nella “buona e…<br />

nella cattiva sorte”.<br />

Secondo: il tempo del monaco, fortemente<br />

strutturato da un orario, egli lo rivaluta<br />

come dono di Dio da non perdere: viene<br />

quindi organizzato, con scadenze per<br />

la preghiera, il lavoro manuale, la lettura<br />

della Bibbia e il riposo. Infine il principio<br />

di uguaglianza. Tutti i monaci uguali, nei<br />

diritti e nei doveri. Una vera rivoluzione<br />

insomma. «Qui si comincia a rinnovare<br />

il mondo: qui diventano uguali e fratelli<br />

“latini” e “barbari”, ex pagani ed ex ariani,<br />

antichi schiavi ed ex padroni di schiavi.<br />

Ora tutti sono una cosa sola, stessa legge,<br />

stessi diritti, stesso rispetto. Qui finisce<br />

l’antichità, proprio per mano di Be-<br />

Tratto in forma ridotta da:<br />

Un scorcio della foresteria di<br />

Subiaco, luogo che richiama<br />

l’importanza del silenzio e della<br />

semplicità per accostarsi a Dio,<br />

per progredire in quel cammino<br />

di santità che riguarda ogni<br />

cristiano: monaco, sacerdote,<br />

genitore...<br />

nedetto. Il suo monachesimo non fugge<br />

il mondo. Serve Dio ed il mondo, nella<br />

preghiera e nel lavoro» (D. Agasso).<br />

l’abate sarà discreto,<br />

rispettoso e dolce con tUtti<br />

Con Benedetto finiva il concetto di monachesimo-rifugio<br />

e incominciava quello<br />

di monachesimo-azione: cioè si doveva<br />

vivere per Dio nella contemplazione e<br />

nell’azione: “Ora, lege et labora”.<br />

Un altro elemento qualifica il suo monachesimo:<br />

il principio di autorità, rappresentato<br />

dall’Abate. Ci deve essere, perché<br />

il monastero e i monaci non possono vivere<br />

in anarchia, anche se santa. Questa<br />

autorità però deve essere condita di fraternità<br />

e dolcezza, virtù che renderanno<br />

l’obbedienza più leggera. La qualità che<br />

dovrà distinguerlo sarà la discrezione:<br />

non voler subito farli santi o eroi.<br />

Morto Benedetto, il “suo” monachesimo<br />

andò avanti. La Regola sarà esportata<br />

dall’Italia in tutta Europa. Era così geniale<br />

infatti che si adattava a tutti. Furono<br />

inoltre numerosi i nuovi Ordini Religiosi,<br />

maschili e femminili, che si ispirarono<br />

ad essa. E così le sue intuizioni poterono<br />

plasmare migliaia di monaci e monache,<br />

il cui influsso, culturale e spirituale, sul<br />

popolo e sul clero fu enorme. Per questo<br />

è stato proclamato Patrono d’Europa.<br />

Mario scudu<br />

archivio.rivista@ausiliatrice.net<br />

AmIcI DI DIO 17

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