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magnifica - Casa Madre TORINO-VALDOCCO

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vedrete, saremo famosi!<br />

«Di lì in poi non ci siamo più fermati -<br />

spiega l’attuale direttore della tipografia<br />

Luigi Bacchin, salesiano coadiutore, memoria<br />

storica della tipografia in cui lavora<br />

da 57 anni - all’inizio, in uno stanzone<br />

ricavato al pianterreno sotto le finestre<br />

della sua camera, Don Bosco collocò<br />

due macchine per la stampa a ruota e<br />

un torchio. E ai suoi giovani preoccupati<br />

per la precarietà di quelle attrezzature<br />

prometteva «Avremo una, due tipografie,<br />

dieci tipografie. Vedrete!». E così avvenne,<br />

tanto che la tipografia salesiana col passare<br />

degli anni impensierì alcuni tipografi<br />

privati tanto da presentare al Governo nel<br />

1872 una petizione per far abolire tutte<br />

le tipografie «aventi scopo e carattere di<br />

beneficenza». Ma Don Bosco non si fece<br />

intimidire e andò avanti per la sua strada<br />

ingrandendo i locali (con la fonderia dei<br />

caratteri, la stereotipia e la calcografia) e<br />

acquistando nuovi macchinari (4 torchi,<br />

12 macchine per la stampa prima a vapore<br />

e poi ad elettricità) man mano che<br />

la fama della tipografia si diffondeva così<br />

da competere con quelle più conosciute<br />

di Torino. Nell’esposizione nazionale<br />

del 1884 in una lunga galleria dedicata a<br />

“Don Bosco: fabbrica di carta, tipografia,<br />

fonderia, legatoria e libreria salesiana” i<br />

visitatori potevano seguire in tempo reale<br />

tutto il processo del libro a cura degli allievi<br />

della Scuola Grafica: dalla fabbricazione<br />

della carta alla composizione delle<br />

pagine con i caratteri mobili, dalla stampa<br />

alla piegatura e alla rilegatura del volume.<br />

E su impulso dei premi e dei riconoscimenti<br />

che la tipografia di Don Bosco ricevette<br />

da tutt’Europa, nacquero tipografie<br />

in tante altre Opere Salesiane.<br />

la sfida del digitale<br />

Oggi, a 150 anni dall’inaugurazione, la<br />

Comunità Salesiana San Francesco di Sales<br />

di Torino Valdocco, che gestisce l’azienda<br />

grafica e il Centro di Formazione<br />

Professionale grafico, proprio per tener<br />

Un’immagine del reparto stampa<br />

negli anni Cinquanta. Da decenni,<br />

torchi e linotype sono stati sostituiti<br />

da computer e stampanti<br />

laser.<br />

15 0<br />

anni<br />

della TiPOGRaFia<br />

SaleSiana<br />

fondata da San Giovanni Bosco<br />

1862-2012<br />

Oratorio Salesiano San Francesco di Sales<br />

Scuola Grafica Salesiana - Torino<br />

scUola grafica<br />

salesiana - torino<br />

via Maria Ausiliatrice 36<br />

10152 Torino<br />

tel. 0115224373<br />

essegiesse@valdocco.it<br />

© Archivio SGS<br />

fede a ciò che di sé diceva il fondatore<br />

«In queste cose Don Bosco vuole essere<br />

all’avanguardia del progresso» ricorda il<br />

passato glorioso di quest’opera guardando<br />

al futuro con il coraggio e l’ardire del<br />

nostro Santo. «Ho iniziato a lavorare a 19<br />

anni come legatore alla tipografia di Colle<br />

Don Bosco - prosegue Luigi Bacchin - e<br />

in questi anni ho visto molti cambiamenti<br />

e generazioni di giovani passare in questi<br />

stanzoni, gli stessi calpestati da Don<br />

Bosco. La rivoluzione nel settore editoriale<br />

che stiamo vivendo è paragonabile<br />

al passaggio dei libri copiati dagli amanuensi<br />

alla stampa di Gutenberg. Assistiamo<br />

a una crisi globale del prodotto<br />

stampato, la lettura sui libri viene soppiantata<br />

da quella nei vari supporti digitali.<br />

Penso spesso a Don Bosco e a tutte<br />

le difficoltà che ha avuto per realizzare il<br />

sogno della tipografia e a noi tocca inventare<br />

nuove strade per non tradire i<br />

due obiettivi del fondatore: diffondere le<br />

buone letture e insegnare un mestiere ai<br />

giovani».<br />

E allora come fronteggiare questa nuova<br />

crisi? «Intanto continuando a rimanere<br />

aggiornati per fare al meglio il nostro<br />

lavoro che deve essere di qualità - conclude<br />

il direttore -. E poi affidandoci alla<br />

Provvidenza. Mi capita spesso, soprattutto<br />

quando le commesse scarseggiano di<br />

andare all’urna di Don Bosco e di pregare<br />

perché ci ispiri qualcuna delle sue idee<br />

illuminanti…».<br />

Marina Lomunno<br />

redazione.rivista@ausiliatrice.net<br />

DON BOScO OGGI 27

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