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magnifica - Casa Madre TORINO-VALDOCCO

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gesù è il cristo<br />

4 LUGLIO-AGOSTO 2012<br />

Leggiamo i vangeli<br />

Non sono ammesse<br />

scorciatoie!<br />

Cosa significa camminare dietro a Gesù che sceglie di percorrere la via<br />

della debolezza per darci la salvezza? Un dialogo serrato tra lui e Pietro<br />

ci rivela che il cammino del discepolo deve essere di totale condivisione<br />

con la scelta del Maestro.<br />

Quanta strada gli Apostoli avevano fatto<br />

per capire chi fosse Gesù. Pietro a nome<br />

di tutti a Cesarea di Filippo lo aveva professato<br />

«il Cristo», il Messia. Da quel giorno<br />

Gesù iniziò la sua discesa verso Gerusalemme,<br />

cioè verso la sua Pasqua.<br />

Quanta strada avrebbero però ancora<br />

dovuto percorrere i Dodici per comprendere<br />

che tipo di messia egli fosse!<br />

Per un Giudeo – e gli Apostoli lo erano<br />

– una cosa era chiara: il messia atteso da<br />

Israele era una figura potente, che con il<br />

vigore concessogli dal Signore avrebbe<br />

restituito al popolo eletto libertà dai regni<br />

stranieri. Era dunque loro ferma convinzione<br />

che il messia non potesse che<br />

essere forte, glorioso; che fosse debole<br />

non era contemplato in alcun modo. Per<br />

altre due volte Gesù sentì la necessità di<br />

ripetere l’insegnamento sul suo essere<br />

Messia rivestito di debolezza (Mc 9,30-<br />

32; 10,32-34), ma per altrettante volte i<br />

Dodici non capirono. Solo al culmine del<br />

cammino, illuminati dalla presenza del Risorto<br />

che li mandava a proclamare il Vangelo,<br />

i loro occhi si aprirono veramente<br />

per comprendere il significato ed il valore<br />

del cammino di debolezza e della croce<br />

percorso dal loro Maestro e Signore.<br />

l’insegnamento nUovo<br />

Chiunque abbia letto con attenzione il<br />

Vangelo di Marco, resterà sorpreso che<br />

L’insegnamento di Gesù rivolto<br />

ai discepoli è oggi un messaggio<br />

per ciascuno di noi, un invito ad<br />

una sequela consapevole e fiduciosa.<br />

© Nino Musio<br />

egli, giunto alla metà del suo racconto,<br />

scriva: Gesù «incominciò ad insegnare<br />

loro». Forse che prima d’ora Gesù non<br />

aveva mai offerto insegnamenti ai Dodici?<br />

Certo che ne aveva dati! L’Evangelista<br />

vuol piuttosto farci capire che questo insegnamento<br />

è da ritenersi tanto importante<br />

da segnare un punto di svolta nella<br />

storia della sequela e da dover essere<br />

considerato come un secondo inizio del<br />

suo Vangelo. Qual è dunque il motivo di<br />

tanta importanza e novità? Gesù sente<br />

il dovere di insegnare che il Cristo che<br />

egli realmente è «deve» soffrire, essere

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