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Maggio 2007 - Seniores Telecom Italia - Alatel Lazio

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Infatti qui l'uomo ha vissuto ininterrottamente<br />

forse da seimila anni; nella grotta “Patrizi” in<br />

località Monte delle Fate, si sono trovate tracce<br />

di vita umana, risalente all'Età della Pietra, cioè<br />

del quarto millennio a.C.<br />

La grotta scoperta dal marchese Saverio Patrizi<br />

nel 1933 serviva per sepolture e riti funebri. Di<br />

tutte la cose ritrovate nella grotta, quella che<br />

riveste eccezionale importanza è lo scheletro di<br />

un uomo, che mostra di essere stato sottoposto<br />

ad un intervento di trapanazione cranica, al<br />

quale sarebbe sopravissuto alcuni giorni,<br />

notandosi un accennato processo di cicatrizzazione.<br />

Ma la storia del Sasso parte da lontano: nel VII<br />

sec. a.C. entra a far parte della grande Caere,<br />

di cui, oggi, è frazione comunale; e di Caere,<br />

diventa il più accogliente luogo di villeggiatura,<br />

per la presenza di acque sulfuree sgorganti in<br />

diverse località, tanto di prendere il nome di “<br />

Bagni Caldi Ceriti “. Nel 509 a.C. Roma, cacciò<br />

i re etruschi e instaurò la Repubblica;<br />

Caere, perde a poco a poco la sua importanza,<br />

ma il Sasso acquista sempre più celebrità<br />

per le sue “ Aquae Calidae Caeretane”, tanto<br />

da diventare più popolata della stessa città<br />

madre. Lo storico latino Tito Livio e quello greco<br />

Strabone, affermano che, quando Caere<br />

diventò Prefettura e poi Municipio ( con la sua<br />

brava sigla S.P.Q.C., cioè “il Senato e il Popolo<br />

di Caere” ), il Sasso godeva la preferenza dei<br />

ricchi e gaudenti romani, che sguazzavano<br />

contenti nelle sue acqua calde.<br />

Siamo al Medioevo (1176 -1492): come quasi<br />

tutti i Castelli e paesi feudali dell'epoca anche<br />

il Sasso cambiò diversi padroni. Sappiamo che<br />

il Sasso (“Castrum Saxi“) è dato in pegno al<br />

Papa Innocenzo II da un certo Petrus Latro per<br />

la somma di 200 danari papiens e nel 1231, il<br />

Sasso viene restituito al Papato, a Gregorio IX<br />

( che nel 1236 diede il nome di Caere Vetus<br />

all'odierna Cerveteri e di Caere Novum a Ceri<br />

di oggi ). Nel 1492, gli Orsini scoprono Caere<br />

Vetus (cioè l'odierna Cerveteri) e comprano l'intera<br />

tenuta da Franceschetto Cybo, ma immediatamente<br />

dopo il successivo Papa Alessandro<br />

VI Borgia, vende il Sasso ai Savelli. Nel 1534,<br />

il Papa Clemente VII Medici, assegna la tenuta<br />

all'Arcispedale di Santo Spirito per una somma<br />

annua di 600 scudi. Finalmente, nel 1552, il<br />

Sasso termina il suo avventuroso e continuo<br />

cambio di proprietari, perché viene definitivamente<br />

venduto dall'Ospedale di S. Spirito alla<br />

nobile Famiglia Patrizi di origine senese.<br />

L'attuale abitato risale al secolo XV, è situato a<br />

315 m. di altitudine, su una collina tinta nelle<br />

varie gradazioni del verde e in una stupenda<br />

posizione panoramica. Lo “scoglio” di S.<br />

Antonio, sul quale ancora si può ammirare il<br />

rudere del romitorio antico, protegge e vigila<br />

sulle graziose casette e sulla piazzetta di Santa<br />

Croce, il salotto del Sasso, dove si affacciano<br />

la chiesetta del XVI secolo, le abitazioni più<br />

antiche e il Palazzo Patrizi con i suoi forti speroni<br />

indicanti la sua primitiva funzione di fortezza.<br />

Una torre, incorporata al Palazzo secolare,<br />

sembra nascondersi dalla vergogna perché<br />

ridotta a piccionaia.<br />

“Ieri - dice la torre - difesi il Sasso dai predoni,<br />

oggi servo alla cova dei piccioni”.<br />

L’ingresso al Sasso<br />

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