Maggio 2007 - Seniores Telecom Italia - Alatel Lazio

Dalle lettere a Franca:
Così bontà tua, giudicavi quei cieli
ampi, nuvolosi, variegati e marezzati
da nubi striate dal vento, gonfi ed
odorosi di pioggia, illuminati dal sole. Eri
molto, troppo generosa nel collegare a quelle
meraviglie i miei poveri, modesti quadri.
È vero però che quei cieli mi hanno sempre
affascinato tanto che ho cercato in molte mie
“fatiche”, più e più volte, di afferrarne,
coglierne la loro mutevole bellezza. Mi
posso quindi definire pittore “tra le nuvole”,
oppure “amico delle nuvole” specie quelle
morbide settembrine che si formano in bianchi
castelli di panna, in fiocchi di cotone che
si rincorrono
nel bleu
cobalto, in
l a r g h e
bande grigie
- azzurro
oltremare.
Impossibile
descriverne
le infinite,
imprevedibili
capricciose
invenzioni
che la natura
- ineguagliabile
artista - si
diverte a scodellare; Franca mia, se potessi
conoscere tutti i colori, tutti i segreti dell'aria
e del cielo, la gamma infinita dei grigi, degli
argenti, dei verdi più teneri e moribondi; ma
sono solo un piccolo, mediocre dilettante,
comunque felice d'abbandonarsi alla gioia
di dipingere come vedo, quel che vedo.
D'altronde, come me, i grandi maestri sono
stati sempre attratti dai cieli.
C. Calabresi “Conversazione in spiaggia” (propr. G.Mori)
(olio su tela 40 X 50 - 1982)
Edmond De Goncourt, il celebre fondatore
del premio letterario, diceva di De Nittis:
- Ha avuto fin dall'infanzia una passione per
i cieli; mi parlava dei lunghi momenti che
passava a guardare le grandi nuvole bianche
dei cieli italiani, modellate in mille sfaccettature.
E ancora, un giorno mi faceva rimarcare,
in una specie d'ebbrezza e ammirazione,
il tono cenerino del cielo francese, un tono
unico, diverso tra tutti, che non si riscontra
in Italia.
A proposito di De Nittis, ti devo dar conto
che a gennaio 2005 mi sono fatto coraggio
ed ho visitato
per la prima
volta senza di
te, una mostra
di pittura,
quella appunto
del
Maestro di
Barletta, al
Chiostro del
Bramante;
giunto al
capolavoro
“Colazione in
giardino”,
non ho potuto
trattenere le lacrime, la commozione ha prevalso.
Il ricordo di aver lungamente ammirato quel
quadro con te vicina, - una prima volta a
Bari nel giugno del 1990 e poi al Vittoriano
-, mi ha turbato, sconvolto; perché - rammenti
- quando ci trovavamo dinanzi ai prodigi
dell'Arte, ci sorprendevamo sovente,
come in questo caso, a tenerci spontanea-
5