2.13 - veb.ch

Svizzera italiana
cadimenti a livello nazionale. Altrimenti un
parlamentare è considerato alla stregua
di un lobbista del cantone di provenienza.
Un Consigliere degli Stati rappresenta
naturalmente gli interessi cantonali, ma in
primo luogo deve poter dimostrare che
questi interessi sono subordinati al bene
della Svizzera intera e che riesce quindi
a superare le frontiere cantonali nella sua
attività parlamentare. Solamente in seguito
potrà impegnarsi in richieste particolari
del proprio cantone. Se viene dibattuta
la legge sull’asilo, quale Consigliere degli
Stati non possono essere focalizzate unicamente
le problematiche di Chiasso, e
se si discute di pianificazione, non devono
essere al centro solamente gli interessi
delle zone turistiche del nostro paese.
Quali sono al momento attuale le maggiori
preoccupazioni del Canton Ticino?
Una sfida centrale del Canton Ticino
è l’adattamento della formazione alle
necessità odierne. Un paio di parole
in francese e un diploma di una scuola
universitaria non sono più sufficienti per
concorrenziare altri giovani sul mercato
del lavoro. I giovani ticinesi hanno un
potenziale enorme. Per l’integrazione
in Svizzera è molto più importante che i
nostri giovani conoscano bene la lingua
tedesca. Quella inglese è importante solo
in secondo piano. Questa importante
realtà non è ancora stata recepita interamente
in Ticino.
Un’altra sfida per il Cantone di confine
Ticino è la libera circolazione delle persone.
Di principio la libera circolazione
esiste in Ticino da sempre. Nel grande
studio di avvocatura in cui ho lavorato
anni fa, le segretarie provenivano già allora
dall’Italia. I lavoratori del settore edile
provenivano anch’essi dall’Italia. Oggi
per contro sono scalzati anche i lavoratori
svizzeri/ticinesi ben formati. Il dumping
salariale di lavoratori altamente qualificati
è oggi una realtà in Ticino.
La terza e ultima sfida è per me la realizzazione
della NFTA. La NFTA è una vera
opportunità per favorire l’integrazione. I
ticinesi potranno raggiungere in un tempo
relativamente breve città come Zurigo
e gli zurighesi potrebbero ricercare posti
di lavoro in Ticino.
Significa che queste problematiche
sono più importanti per il Ticino della
consapevolezza di non avere un Consigliere
Federale?
È un’illusione che un Consigliere Federale
possa praticare una politica regionale. Un
Consigliere Federale avrebbe unicamente
carattere simbolico. In questo senso non
possiamo dimenticare che molti cantoni,
come ad esempio il Canton Uri, contrariamente
al Ticino, non hanno mai avuto
un Consigliere Federale.
Dobbiamo concentrare le nostre forze in
altri ambiti. Naturalmente è importante
avere un Consiglio Federale equilibrato,
che possa rappresentare doverosamente
le regioni di confine. Condizione è però
che vi siano delle personalità a disposizione
per questo compito.
Come potrebbe essere stimolato il turismo
nel Canton Ticino?
Il turismo nel Canton Ticino soffre, come
tra l’altro in tutta la Svizzera, di problemi
strutturali. La forza del franco svizzero e
la globalizzazione contribuiscono in egual
maniera al problema. Ancora pochi
anni fa, per una vacanza di corta durata,
ci s’indirizzava al Ticino. Oggi si può
volare al sud per 90 franchi. In Canton
Ticino manca anche la continuità. Molti
imprenditori hanno omesso di disciplinare
la successione della propria azienda e
non hanno investito sufficientemente nelle
infrastrutture. I giovani ticinesi hanno
altre prospettive. Non sono più disposti
a lavorare nel settore del turismo ma preferiscono
lo studio di materie economiche
a S. Gallo o lo studio al politecnico di
Zurigo.
Lei sta argomentando da una posizione
privilegiata. Quanto appoggio riceve
dai colleghi ticinesi? I politici ticinesi
rappresentano per lo più gli interessi
cantonali. Proprio una posizione privilegiata
come la Sua, non dovrebbe
suscitare l’accettazione delle cerchie
interessate?
Purtroppo questa realtà non è sempre
condivisa da parte della popolazione ticinese.
Esiste una sfiducia nell’operato
della politica e manca la volontà di interessarsi
della politica Svizzera e di integrarsi
nel paese.
Professionalmente Lei è avvocato e
notaio. Nel contempo riveste il ruolo di
Consigliere degli Stati. Quanto tempo le
rimane?
Effettivamente ho una settimana lavorativa
di otto giorni (ride). Già il primo giorno
a Berna ho anticipato che non mi sarà
possibile fare tutto. Pongo delle chiare
priorità e cerco di lavorare efficientemente
negli ambiti scelti. La medesima cosa
vale per la mia professione. Per esempio
mi sono congedato dal diritto penale,
poiché i clienti incarcerati non possono
attendere finché Fabio Abate ritorni da
una seduta commissionale e sia a disposizione
del magistrato inquirente. Per
questo motivo mi limito al notariato e al
diritto amministrativo. Naturalmente si
tratta di molto lavoro, ma solamente così
si può avanzare.
Le rimane del tempo libero e cosa fa nel
suo tempo libero?
Ho una famiglia con la quale passo molto
tempo. I miei figli hanno 8 e 11 anni. Loro
sanno che cosa significa essere a Berna.
Sport e movimento li faccio con la famiglia.
Leggo molto e sento volentieri brani
musicali, in particolare Jazz moderno.
Inoltre amo il calcio. Ho un abbonamento
annuale dell’AC Milan e naturalmente
dell’Ambrì. Alcune volte la mia famiglia
mi raggiunge a Berna e questo lo trovo
importante, affinché i miei figli possano
rendersi conto del lavoro che svolge il
loro padre.
Un mandato in Consiglio Federale sarebbe
per Lei un’opzione?
No. Non sarebbe un’opzione. E questa
decisione l’ho comunicata ufficialmente
già due anni fa. Non ho mai avuto
l’ambizione di diventare Consigliere Federale
e di conseguenza non mi sono
impegnato in tal senso. E nemmeno mi
sono mosso in questa direzione nel legislativo,
ad esempio attraverso la nomina
in specifiche commissioni, o, infine,
nell’assunzione di cariche nel mio partito.
Inoltre credo che il mio posto ideale sia
nel legislativo e non nell’esecutivo.
Questa notte una fata le fa visita e le
regala la possibilità di esprimere tre
desideri per il Canton Ticino e per Lei
stesso. Quali desideri esprimerebbe?
Per me e la mia famiglia auguro salute.
Per il Canton Ticino auguro che i giovani
ticinesi siano un po’ meno ticinesi e
un po’ più svizzeri. E per la Svizzera mi
auguro la risoluzione dei problemi con la
Comunità Europea.
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