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N. 4 - Aprile 2002 - Parrocchia di Chiari

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16TEATRO AL CENTRO GIOVANILEMeglio <strong>di</strong> noLa lettura dell’articolo <strong>di</strong> donPiero, nel notiziario “L’Angelo”<strong>di</strong> marzo, a pagina 15, conla proposta della costruzione <strong>di</strong> un teatroall’interno dell’area del Centrogiovanile, ha suscitato in me più <strong>di</strong> uninterrogativo.Tutto l’articolo, a me pare, è innervatoda questa affermazione: servire i giovaniè anche preoccuparsi che nellanostra comunità ci sia un teatro, vistoche, come documenta un articolo <strong>di</strong>Guerino Lorini su “Il giornale <strong>di</strong> <strong>Chiari</strong>”,è venuta a mancare qualsiasi altraopportunità. È stato abbattuto il piccolo,ma grazioso, teatro <strong>di</strong> PiazzaRocca; il Cinema comunale non è piùnemmeno cinema e il Sant’Orsola èabbandonato (perché?) ad un inesorabiledeclino.Il primo interrogativo che mi è sorto èquesto: servire i giovani, in questo precisomomento, non richiede che si stu<strong>di</strong>un piano <strong>di</strong> intervento globale sullestrutture della comunità parrocchiale,valutando con attenzione anche i tettidel Duomo ed i danni che da anni vengonoprodotti sugli affreschi dalle infiltrazionid’acqua? Questo progettoglobale non dovrebbe comprendereanche Santa Maria, nelle stesse con<strong>di</strong>zionidel Duomo, e la Chiesa annessaal camposanto, da troppo transennatae fatiscente e che tra non molto si dovràchiudere totalmente?I giovani <strong>di</strong> oggi, domani, non saràbene abbiano luoghi che veicolano ilvangelo oltre che la dubbia culturacontemporanea, come avverrebbe peril futuro teatro?E ognuno può continuare come crede:aprire gli occhi e valutare la con<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> tutte le strutture della comunitàcredo sia un atto lungimirante.Altro interrogativo: l’oratorio nuovonon era stato voluto perché l’esistentenon era a norma? Al momento attualefino a che punto corrisponde alla normativarichiesta dalla legge? L’ex Oratoriofemminile, ex Rota, che finefarà? Degrado decennale, alienazione,<strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> un patrimonio unico?orse è meglio programmarlo primacon chiarezza.Comunque, se in<strong>di</strong>spensabile risulta lacostruzione <strong>di</strong> un teatro per la comunitàparrocchiale, che dovrà essere consultatacon grande serietà, è bene chesia nel Centro giovanile oppure in VicoloPace, dove, almeno per ora, esisteil Sant’Orsola?Innanzi tutto, credo, dobbiamo precisarecosa si intende per teatro: unasala generica della comunità, adattaper incontri e rappresentazioni varie,oppure pensiamo <strong>di</strong> poter dare spazio,in futuro, anche alla prosa, alla musicaclassica ed alle manifestazioni che richiedononecessariamente il silenzioquasi assoluto?Se si pensa ad un teatro vero, ed io personalmenteritengo che <strong>Chiari</strong> abbiabisogno <strong>di</strong> questo, allora Vicolo Pace èil massimo. Lì, il futuro teatro, sarebbecollocato in una posizione ideale perchéisolato e dà la possibilità <strong>di</strong> permetteretutti i tipi <strong>di</strong> manifestazioni,senza escludere nessuna <strong>di</strong> quelleamate dai giovani.Il problema del parcheggio è sicuramentedel tutto irrilevante, anzi, è bene chele macchine non possano parcheggiare afianco delle pareti del teatro, né i motoriniscorazzarvi attorno. L’ampio parcheggioche il Comune metterà a <strong>di</strong>sposizionenell’area tra l’ex Rota e l’ex macello,in Viale Bonatelli, sarà utilissimoed il parcheggio del Centro giovanile èproprio a due passi.Che il problema della sicurezza crei<strong>di</strong>fficoltà nei permessi mi piacerebbevederlo scritto dagli organi competenti.A Brescia, l’ultimo teatro restaurato,il Sociale, come il San Carlino e lostesso Teatro Grande, non sono in posizionemigliore del Sant’Orsola.Eventualmente verranno previsteuscite adeguate sul cortile interno delcomplesso Sant’Orsola. In verità, secondotecnici ben informati, ora sonotroppe: ce ne sono quattro <strong>di</strong> uscite ene basterebbero tre.Anche il vezzo recente <strong>di</strong> inserire multisalein complessi commerciali, perora, non comprende mai teatri. Unconto è una sala cinematografica conle pareti fatte <strong>di</strong> altoparlanti, un contoun teatro, che non può rinunciare al silenzioper determinate manifestazioni.Alcuni tecnici sostengono che oggi sipuò fare tutto, compreso il perfettoisolamento.Solo che questi tecnici non frequentanoteatri né mai hanno progettatoqualcosa che possa chiamarsi teatro.Il progetto <strong>di</strong> ristrutturazione del Sant’Orsolaapprontato <strong>di</strong>eci anni fa datecnici che avevano ristrutturato altrecinque o sei sale <strong>di</strong> rilievo, e già valutatodai vigili del fuoco, non aveva pernulla riscontrato questo problema.Il Sant’Orsola può <strong>di</strong>ventare agibile eperfettamente funzionante.Gli scettici possono fare una visita allasala Qoelet <strong>di</strong> Bergamo-Redona.Che il costo sia inferiore andrebbe perlo meno verificato, considerando ancheche, comunque, nel Centro Giovanile,al massimo, potremmo avere unasala polivalente ma non un teatro.In conclusione, a mio avviso, riaprire il<strong>di</strong>scorso sul Sant’Orsola mi fa immensamentepiacere, purché sia un momentonon viziato da mitizzazioni o davisioni parziali.don Andrea errariL’Angelo - <strong>Aprile</strong> <strong>2002</strong>

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