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N. 4 - Aprile 2002 - Parrocchia di Chiari

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SCUOLA MATERNAPEDERSOLILa piccola bibliotecaQuale è l’età più adatta per appassionarei bambini alla lettura?È una <strong>di</strong> quelle domandeche un genitore si pone non appenai suoi figli cominciano a leggere. Non èpoi così scontato che l’età per iniziaread amare i libri debba coincidere conquella della scuola elementare. Proprioper questo, nella scuola maternasi può incominciare a far passare ilmessaggio che leggere è un gioco, è unpiacere.Naturalmente i bimbi così piccoli hannobisogno <strong>di</strong> papà e mamma, hannobisogno, per così <strong>di</strong>re, del buon esempio.Così nella scuola materna Perdersolisi ricomincia a far funzionare lapiccola biblioteca interna e il prestitolibri. Dentro la scuola è stata creata lamini-biblioteca, dove i bambini dell’ultimoanno possono scegliere cosa voglionoleggere a casa con i loro genitori.I piccoli lettori sanno che il libro èuna cosa importante, sanno che ne dovrannoavere la massima cura oppuredovranno riportarne una nuovo.Visto che non possono ancora leggere,per scegliere useranno schede che nonhanno titoli ma figure, e poi avrannobisogno <strong>di</strong> mamma e papà che dovrannoaiutarli per il resto. Per fare amareancora <strong>di</strong> più questo momento ai giovanissimilettori, alcune mamme, generosissime,hanno avuto un’idea:hanno creato e cucito, per il momentodel prestito libri, tante piccole borsine.Non paghe del risultato, hanno deciso<strong>di</strong> <strong>di</strong>pingere su ogni loro creazione illogo della scuola. Un lavoro lungo, cheperò ha dato molta sod<strong>di</strong>sfazione e hafatto sentire veramente importanti i bibliofiliin erba.Quando entreranno nella biblioteca ibambini sceglieranno il libro che piùgra<strong>di</strong>scono, che verrà loro consegnatonella borsina speciale dei libri. La stessain cui il libro deve tornare appenaletto. È probabile che l’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>leggere qualche breve racconto, concalma, sarà un regalo che farà piacereanche ai genitori.Una scusa per fermarsi e crescere insieme.Alcune mammeMONDO EMMINILELa regina ElenaHo fatto visita ad Elena, un’anziana signora che non vedevo da<strong>di</strong>versi anni. Mi ha accolto con il suo sorriso buono e, abbracciandomi,ha subito esclamato: “inalmente! Come sonocontenta <strong>di</strong> vederti! Ti trovo bene…”Poi, una volta sedute nel suo salotto, ha cominciato a darmi notizie deisuoi familiari. Io guardavo affascinata una bella foto che stava in cornicesul tavolino. Lei se ne accorse e la prese tra le mani.“Ve<strong>di</strong>, che bella foto ? - <strong>di</strong>sse - Era il giorno del mio matrimonio. Si può<strong>di</strong>re proprio il più bel giorno della mia vita!”Intanto guardavo le persone che attorniavano gli sposi, una quin<strong>di</strong>cinain tutto. C’erano i suoi fratelli, le sorelle e, al centro, i vecchi genitori.Tutti con l’abito delle feste, le donne col cappellino e i guanti, la madrecon un vestito <strong>di</strong> seta nera <strong>di</strong> foggia ottocentesca. Elena osservò: “Pensache sono già scomparsi tutti quanti! Anch’io ormai sono così vecchia…la prossima tua visita sarà per il mio funerale…” E aggiunse:“Però devi sapere che non sono affatto malcontenta della mia vita.Dopo sposata ero entrata nella famiglia dei miei suoceri, ho sempre lavoratomolto, sono rimasta vedova dopo sei anni quando ero in attesadella terza figlia. Per fortuna non ero sola. Tutte le mattine ci alzavamoprestissimo, io e mia suocera, per andare alla prima Messa. Poi cominciavail lavoro. Si andava a letto con la schiena indolenzita. Però ringraziavoDio perché le mie figlie crescevano bene: infatti sono brave, vengonosempre a vedere <strong>di</strong> che cosa ho bisogno e mi aiutano. Le chiesi:“Come mai ti chiami Elena? Non è un nome della tua famiglia”.“In casa nostra c’era appeso, in sala, un ritratto delle regina d’Italia.Era molto bella, con la corona sui capelli neri e una lunga collana <strong>di</strong>perle. Si chiamava Elena e mia madre l’ammirava molto”.Nel congedarmi affettuosamente, quasi continuando un suo pensiero,Elena mi <strong>di</strong>sse: “Noi dobbiamo vivere facendo del nostro meglio. Siamonelle mani del Signore!”Ida AmbrosianiGruppo Volontaridel SoccorsoEsci dall’egoismo,entra nel volontariato“Ci sono persone che sono <strong>di</strong>spostea fare qualcosa, senza alcun tornaconto,solo per poter vivere in unmondo migliore. Costoro ogni giornooffrono la loro opera in modo liberoe gratuito”.Per informazioni rivolgersipresso la Sedevia G. B. Rota, 27/cTelefono030.7000069339.3499420BibliotecaDon Luigi RivettiVia Garibal<strong>di</strong> 3Orario d’aperturaDomenica 9.00 - 11.00Giovedì 9.00 - 11.0015.00 - 17.00Sabato 9.30 - 11.00 I libri vengono dati inlettura gratuitamenteper 30 giorni. Le videocassette vengonodate gratuitamentein visione per 3 giorni.29L’Angelo - <strong>Aprile</strong> <strong>2002</strong>

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