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Fra il 1999 ed il 2000 si avvia il Programma europeo GreenLight per la promozione dell’efficienza nei sistemi di illuminazione negli edifici e pubblica, per cui la FIRE funge da Agente nazionale per l’Italia su spinta della Direzione Generale Energia e Trasporti – DG TREN – della Commissione Europea che lo ha lanciato e lo coordina. Data la scarsità di risorse per il mancato supporto istituzionale in Italia, la FIRE propone alla DG TREN di inserire nel Programma la figura del “Sostenitore”; nascono così gli “Endorsers”, operatori economici interessati al settore dell’illuminazione, che supportano e promuovono il programma: progettisti e consulenti, utilities, fornitori di componenti, ma soprattutto ESCO. A settembre 2002 gli Endorsers che hanno aderito al programma GreenLight erano in Europa 51 di cui 30 in Italia; di questi in Italia oltre 24 si sono dichiarati ESCO, compilando la Scheda ESCO sopraccitata; va qui evidenziato che, pur esistendo in Italia riferimenti legislativi che consentono di proporre dei “contratti di servizio energia” da parte di ESCO, non esiste però una normativa che individui i requisiti minimi che identificano un’impresa ESCO, fatto salvo il richiamo alla certificazione ISO 9000 imposta dal DPR 551/99 agli operatori che propongono contratti di servizio energia. Ne consegue che andrebbe però accertata l’effettiva operatività delle Società autodichiarantesi ESCO. Gli elenchi sia delle ESCO che degli Endorsers GreenLight sono disponibili sul sito www.eu-greenlight.org. Si può ben affermare che il Programma GreenLight ha da un lato promosso la sensibilità alle possibilità di risparmio nel settore dell’illuminazione, ma ha anche dall’altro risvegliato l’interesse all’attività nei servizi energetici. Certamente l’evento più significativo per lo sviluppo delle ESCO è però l’emanazione dei già citati Decreti del 24.4.2001 sul risparmio energetico, su cui ci soffermeremo successivamente. È opportuno però qui evidenziare che la recente modifica costituzionale ha conferito alle Regioni la materia Energia, conservando allo Stato centrale la materia Ambiente, per cui attualmente allo Stato compete l’emanazione di provvedimenti di interesse ambientale, che tuttavia hanno una rilevanza significativa sul risparmio energetico inteso come strumento di salvaguardia dell’ambiente, mentre alle Regioni compete la legislazione sul risparmio energetico. Questa situazione crea di fatto lo sviluppo di due corpi legislativi che a volte possono essere concorrenziali fra loro e non complementari. periodico di informazione tecnica per gli energy manager FORMAZIONE & PROFESSIONE In questo quadro la Regione Toscana ha avviato nel maggio scorso un piano per la promozione delle attività delle ESCO, basato su Accordi Volontari e sostegni finanziari per i progetti di risparmio energetico. L’Accordo della Regione Toscana prevede la partecipazione diretta delle ESCO, l’attivazione di strumenti finanziari innovativi (TPF), prevedendo anche la possibilità di aggregare allo scopo più progetti minori in un unico soggetto aggregante, e l’accesso ai titoli di efficienza energetica. Il primo articolo dell’Accordo definisce una ESCO e nel seguito vengono precisate le caratteristiche necessarie per l’inserimento nell’Elenco regionale delle ESCO. Queste comprendono: la presenza del “risparmio energetico” nell’oggetto sociale, e capacità dimostrate di auditing, progettazione, realizzazione e gestione di impianti, e di management energetico, economico, amministrativo e finanziario. Le capacità vanno dimostrate con la presentazione di ordini, contratti e fatture. Viene inoltre richiesta la certificazione ISO 14000 o EMAS acquisita entro 3 anni dall’iscrizione. Le ESCO si impegnano a utilizzare risorse e professionalità regionali, a comunicare tutti i dati dei progetti, ed a partecipare eventualmente ad un consorzio per l’aggregazione dei progetti. La Regione definirà soggetti certificatori e modalità per la certificazione dei consumi storici, dei risparmi ottenuti e della permanenza degli stessi. Provvederà inoltre ad istituire incentivi finanziari adeguati, prioritariamente ai progetti ed alle ESCO che aderiscono all’Accordo. Certamente connessa a questi eventi è anche, come già annunciato all’inizio, la recente costituzione di diverse ESCO, prevalentemente sul territorio della Toscana e che hanno aderito al programma GreenLight, e della AIESCO che le associa. Anche la Regione Lombardia sta elaborando delle procedure per facilitare l’avvio di appalti delle PA con contratti di prestazione con finanziamenti tramite terzi da parte di ESCO, fornendo un sostegno per le fasi iniziali di valutazione e di definizione dei contratti. Va infine segnalato che recentemente RENAEL, la Rete delle Agenzie Energetiche locali ha pubblicato, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente un interessante fascicolo che illustra le caratteristiche delle ESCO ed alcuni esempi di applicazione nazionali ed esteri. La 2 a parte di questo articolo proseguirà nel prossimo numero 15 gestione energia N. 4/2002
16 N. 4/2002 TECNOLOGIE & INIZIATIVE Le spese di Illuminazione Pubblica del Comune di Modena, le quali tuttavia ricomprendono anche gli oneri per la fornitura di elettricità, gestione e manutenzione degli impianti semaforici, hanno rappresentato nel 2001 un onere di circa 4.820.000 v (I.V.A. 20% compresa) che, da solo, rappresenta il 43% delle spese riconducibili ad utenze di rete di META S.p.A. Più dettagliatamente, dato atto che esse discendono da due fattori: 1. Spese dal contratto di fornitura energia elettrica ai servizi I.P. (1.971.100 v) e semafori (211.800 v) per un totale di 2.183.030 v; 2. Spese del Corrispettivo Produzione Servizio (1.639.614 v manutenzione e gestione, 996.555 v ammortamento impianti) per un totale di 2.636.169 v; ne consegue che una riduzione dei costi corrispondenti si può ottenere: a. riducendo i consumi di E.E.; b. riducendo il costo della E.E.; c. riducendo la manutenzione della rete I.P.; d. riducendo i costi del Corrispettivo Produzione Servizio I.P. Riduzione dei consumi di E.E. Nel corso degli ultimi anni il consumo dovuto all'illuminazione pubblica é stato caratterizzato da un andamento costantemente crescente gestione energia SANDRO PICCHIOLUTTO Responsabile per la Conservazione e l’Uso Razionale dell’Energia del Comune di Modena Progetto per la riduzione delle spese per l’illuminazione pubblica La proposta del Comune di Modena Archivio fotografico dovuto all'aumento dei punti luce e dell'illuminamento urbano richiesti dal Comune di Modena i quali hanno contrastato il notevole aumento di efficienza del parco lampade messo in atto da META S.p.A. nel corso dell'ultimo quinquennio. Si può così evidenziare come nella città di Modena l'efficienza dei corpi luminosi installati risulti già abbondantemente superiore alla media nazionale e tendente al limite fisiologico di mercato: ne consegue come qualsiasi programma di miglioramento di tale fattore abbia un valore economico assoluto marginale. Ciononostante nel corso del 2001 sono stati realizzati interventi di sostituzione lampade in grado di generare un ulteriore risparmio annuo di circa 10.000 v. Al fine di meglio inquadrare la condizione del Comune di Modena rispetto a questi ed altri indici nazionali e/o locali del servizio di Illuminazione Pubblica può essere opportuno il riferimento ad una recente (2000) indagine effettuata in campo nazionale da F.I.R.E. (Federazione Italiana per l'uso Razionale dell'Energia) in collaborazione con Federelettrica, la quale permette di evidenziare quanto segue: • il consumo specifico espresso in kWh per punto luce risulta di 643 kWh, del tutto inferiore (-15%) alla media della ricerca ovvero 759 kWh; periodico di informazione tecnica per gli energy manager
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