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nare il valore dei TEE in caso di scarsa offerta. In fase di avviamento l’offerta sarà effettivamente scarsa; non è però chiaro come il rischio di incorrere in sanzioni che non saranno attive prima del 2005-2006 possa determinare da subito il prezzo dei TEE. Riflettendo ancora sul valore dei certificati , si può osservare che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili evita emissioni perché sostituisce un’equivalente produzione da fonti tradizionali; quindi evita un consumo di energia primaria in modo analogo a quanto avviene risparmiando consumi finali. Se si esprime il valore corrente dei Certificati Verdi (8.4 cs/kWh) in s per tep di energia primaria risparmiata e si considera che essi valgono 8 anni mentre i TEE solo 5, si ottiene un valore dei Certificati Verdi pari a tre – quattro volte quello che l’Autorità ha proposto di riconoscere con le tariffe di distribuzione: 611 s/tep contro 150-200 s/tep . Si consideri inoltre che spesso l’investimento da sostenere per avere tali Certificati Verdi è molto più concentrato, a parità di energia risparmiata, che nel caso dei TEE; è pur vero, d’altra parte, che in entrambi i casi chi realizza l’investimento dispone di introiti di altra natura: quelli derivanti dalla vendita dell’energia elettrica, in un caso; quelli derivanti dal risparmio energetico, nell’altro. L’impatto economico sull’attività dei distributori gas soggetti agli obblighi di risparmio energetico sarà, vista l’entità degli obiettivi e le modalità di ripartizione degli stessi, importante. Se si conseguisse tutto l’obiettivo fissato, recuperando dalla tariffa di distribuzione gas 200 s/tep, si avrebbe a regime un aumento di tale tariffa pari ad oltre 1 cs/m 3 (permanente, perché si prevede che gli obblighi rimarranno anche oltre il 2006, con un meccanismo per cui ogni anno si hanno nuovi obiettivi di risparmio da raggiungere per compensare quelli “scaduti”). Si tratta di una frazione importante (più del 10%) del margine cui hanno titolo i distributori, che riguarderebbe un’attività del tutto diversa dalla loro “mission” principale. Per quanto riguarda i venditori di gas, questi dovrebbero vedersi applicare l’aumento tariffario derivante da iniziative di risparmio energetico soltanto relativamente ai loro clienti allacciati a reti di distribuzione urbana e non per quelli direttamente connessi alla rete di trasporto. periodico di informazione tecnica per gli energy manager POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE Appaiono quindi evidenti e marcate differenze rispetto al settore elettrico, dove l’aumento riguarda, invece, tutta l’utenza. I problemi derivanti dalla frammentazione del mercato gas potrebbero essere superati adottando un sistema di prelievo in tariffa simile a quello introdotto dalla delibera n° 152/02 dell’Autorità Esso consente, tra l’altro, di recuperare in tempi ragionevoli e con modalità semplici i costi cui si ha titolo a fronte dei progetti ultimati. Sarebbe utile quindi costituire anche nel caso gas un fondo (magari, se giuridicamente possibile, presso la stessa Cassa Conguaglio del settore elettrico) in cui versare periodicamente una quota di aumento tariffario uguale per tutti i distributori (magari corrispondente all’obiettivo dell’anno), consentendo poi ad ogni Distributore di prelevare dopo la certificazione dei risparmi conseguiti, le somme che esso ha titolo a recuperare ai sensi delle disposizioni dell’Autorità. Non semplifica comunque la situazione l’aver attribuito l’obbligo ai distributori che, già oggi, nel caso del gas e in prospettiva in quello elettrico, hanno un ruolo “distante” dal cliente finale e difficilmente possono intraprendere azioni dirette presso di lui. Per farlo dovrebbero, quanto meno, porsi in concorrenza con gli stessi venditori di gas ai quali “affittano” le reti o con le ESCO che, in larga misura, acquistano gas o energia elettrica, nel cui prezzo è compresa la quota di vettoriamento da essi incassata. Se si comportassero in tale modo i distributori si troverebbero, tra l’altro, nella situazione “schizofrenica” di chi da un lato gestirebbe un servizio fortemente regolamentato, a bassi rischi e redditività con connotazioni di “pubblico servizio” e dall’altro, opererebbe in un settore di mercato concorrenziale puro. Se poi i distributori dovessero perseguire gli obiettivi di risparmio ad essi assegnati prevalentemente per questa via (azioni dirette), l’incidenza di questo tipo di attività sul loro fatturato complessivo sarebbe ancora più importante di quanto già stimato sopra. È quindi naturale che i distributori preferiscano operare indirettamente, promuovendo progetti in cui chi agisce nei confronti del cliente finale è un soggetto che già vende a quel cliente beni o servizi energetici o che, in alternativa, preferiscano acquistare titoli da terzi. 41 gestione energia N. 4/2002
42 N. 4/2002 PROGETTO ENERGIES FOR EUROPE LOCAL TRAINING TOOLS FOR EUROPEAN INTERNAL MARKET Il progetto Energies for Europe – Local Training Tools for European Internal Market muove dalla considerazione dei due grandi mutamenti normativi che configurano nuovi scenari economici e sociali del mercato dell’energia a livello comunitario e riguardano • il decentramento amministrativo verso gli enti locali dei poteri normativi e gestionali in campo energetico; • l’abbattimento dei monopoli per la creazione di mercati interni dell’energia (gas e energia elettrica). La combinazione delle suddette azioni politiche e normative comporta due esigenze primarie: • la creazione, o il potenziamento laddove esistenti, di strutture di competenze a servizio dei poteri locali; • la capacità di trasferire rapidamente a queste strutture nuove competenze capaci di analizzare ed implementare le complesse regole del gioco che sono ancora in via di definizione nei settori dell’energia elettrica e del gas naturale. Da queste esigenze deriva la necessità di sviluppare nuovi strumenti di formazione a favore di manager locali in grado di gestire i profondi cambiamenti in atto. In tale contesto la Provincia di Chieti ha promosso il Progetto Energies for Europe – Local Training Tools for European Internal Market, che è stato approvato all’interno del Programma Comunitario “Leonardo da Vinci”. Obiettivo principale del progetto è la creazione di un modello formativo flessibile e di una rete di sviluppo delle conoscenze in funzione: a. dell’ampliamento delle competenze dei gestori delle politiche energetiche territoriali e degli operatori delle tecnostrutture sia pubbliche che private; b. della finalizzazione professionale verso la figura del gestore e responsabile dell’energia dei percorsi formativi erogati a livello universitario o di scuola superiore, per quanti, in particolare giovani, scelgano di entrare con queste competenze nel mercato del lavoro. Lo stadio più avanzato di maturazione del mercato interno dell’energia elettrica, rispetto a gestione energia quello del gas naturale, ha indirizzato la scelta di limitare, per il momento, l’oggetto formativo al mercato elettrico. La costituzione di un partenariato in grado di assicurare le necessarie competenze per affrontare le questioni peculiari del settore, ha indotto ad estendere l’obiettivo del pacchetto formativo rivolto ai funzionari delle tecno strutture locali e regionali e delle amministrazioni locali, agli studenti dell’istruzione superiore e della formazione universitaria, ai responsabili per l’uso razionale dell’energia (Energy Manager), ai vecchi e nuovi attori del mercato energetico. Oltre la Provincia di Chieti, per l’Italia sono partner la Regione Abruzzo, che fa della formazione una priorità di governo, la Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia, che è il principale interlocutore nella formazione degli energy manager, l’associazione tecnico scientifica UNAPACE, che comprende oltre 200 produttori di energia, il Dipartimento Energia della Facoltà di Ingegneria dell’Università di L’Aquila, il sindacato CISL, con la partecipazione del sindacato di categoria, la Fabiano Editore ed Eliante che vantano una notevole esperienza nelle pubblicazioni a carattere scientifico e pedagogico nel settore dell’energia, l’Istituto “E. Fermi” di Fuscaldo (CS), attivo nel settore e già promotore lo scorso anno di un progetto Leonardo da Vinci su Energie ed ambiente. A livello internazionale, la scelta dei partner, in ragione dell’esperienza nonché della diversità dei mercati interni, è caduta sulla Agenzia Nazionale per l’Energia del Portogallo e sui partner spagnoli del programma SAVE II dell’Ayuntamiento di Ecija e di Alcoucer Consultores che, in collaborazione con l’Agenzia Andalusa Sodean e la Consejera de Educaion de la Junta de Andalusia, hanno condiviso in primis le esigenze evidenziate e, non ultimo, la FEDARENE, organismo europeo con sede operativa a Bruxelles che raggruppa oltre 80 agenzie europee per l’Energia. In un prossimo numero della rivista verranno presentati in forma più esaustiva i contenuti e lo stato di avanzamento del progetto. periodico di informazione tecnica per gli energy manager
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