al prof. Sergio Morgante, per avermi seguito come ... - Udine Cultura
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MINIERE E LAVORAZIONE DEI METALLI<br />
D<strong>al</strong>l’origine della met<strong>al</strong>lurgia <strong>al</strong> XVIII secolo<br />
Quando l’uomo ha sco<strong>per</strong>to che nelle rocce si possono trovare “vene” di miner<strong>al</strong>e e<br />
che questi, opportunamente trattati e lavorati, forniscono un numero elevato d’utensili,<br />
siamo ormai entrati nella seconda grande rivoluzione industri<strong>al</strong>e: quella dei met<strong>al</strong>li. Così,<br />
con l’età del rame (3.500 a.C. in It<strong>al</strong>ia), inizia <strong>per</strong> l’uomo quella lenta evoluzione che lo<br />
ha portato <strong>al</strong>la sco<strong>per</strong>ta ed <strong>al</strong>l’utilizzo dei numerosi met<strong>al</strong>li. L’importanza degli oggetti in<br />
met<strong>al</strong>lo era t<strong>al</strong>e che questi erano nascosti (tesaurizzati) in ripostigli; è con l’utilizzo del<br />
ferro (1.000 a.C.), grazie <strong>al</strong>l’individuazione di più giacimenti ed <strong>al</strong>l’aumento dei commerci,<br />
che si assiste ad un rapido sviluppo dell’economia.<br />
Nell’area presa in esame non sono state trovate tracce antichissime di lavorazione dei<br />
met<strong>al</strong>li strettamente associate <strong>al</strong>l’attività estrattiva. I numerosi rinvenimenti, a Paularo, di<br />
re<strong>per</strong>ti di bronzo caratterizzati da tipologie non comuni a quelle delle aree contermini, di<br />
pani di rame e pani a piccone di lega di rame, possono indicarci un’intensa attività di scambi<br />
commerci<strong>al</strong>i con aree ad attività estrattiva qu<strong>al</strong>i l’attu<strong>al</strong>e Trentino, il Veneto e l’Austria,<br />
ma anche farci supporre uno sfruttamento delle risorse minerarie loc<strong>al</strong>i <strong>al</strong> fine di coprire,<br />
limitatamente, i propri fabbisogni. Finora è stato impossibile tracciare un quadro dell’attività<br />
estrattiva nell’età del Bronzo e del Ferro, <strong>per</strong>ché non sono state compiute ricerche<br />
fin<strong>al</strong>izzate ad individuare possibili siti in aree montane prossime a zone miner<strong>al</strong>izzate.<br />
Il millennio che va d<strong>al</strong> 500 a.C <strong>al</strong> 500 d.C. segna il culmine della civiltà e della tecnica<br />
del mondo antico. L’im<strong>per</strong>o romano favorisce gli scambi cultur<strong>al</strong>i e tecnologici. Plinio nel<br />
suo “Historia Natur<strong>al</strong>is” accenna <strong>al</strong>la notevole abilità che gli abitanti del Norico possedevano<br />
non solo nell’estrarre il miner<strong>al</strong>e, ma anche nel lavorare i met<strong>al</strong>li ed in particolare<br />
l’oro. Il “ferrum Noricum” era celebrato dagli antichi scrittori: in quest’area i primi fonditori<br />
ed i fabbri celtici furono gli iniziatori dell’importante tradizione della siderurgia europea.<br />
L’importanza che il territorio, assoggettato dai romani, aveva anche d<strong>al</strong> punto di vista<br />
minerario era testimoniato d<strong>al</strong>la presenza ad Aquileia del “praepositus aerarii” il cui compito<br />
era quello di provvedere ai s<strong>al</strong>ari anche dei minatori.<br />
Alcune miniere nel territorio furono probabilmente sfruttate anche in epoca romana.<br />
La presenza di strade romane prospicienti le miniere di Cave del Predil e di Timau ci<br />
autorizza a pensare che difficilmente, ai viandanti, non siano stati evidenti i colori d’<strong>al</strong>terazione<br />
d’<strong>al</strong>cuni miner<strong>al</strong>i qu<strong>al</strong>i il ferro (rosso-arancio, ocra) ed il rame (blu, verde). Questi<br />
devono aver attirato sicuramente l’attenzione di chi era <strong>al</strong>la ricerca di miner<strong>al</strong>i, ma non<br />
vi sono elementi sicuri che attestino una qu<strong>al</strong>sivoglia attività met<strong>al</strong>lurgica sia in epoca<br />
preromana sia romana.<br />
L’attività mineraria continuò nei secoli successivi, ma è con l’avvento del dominio<br />
tempor<strong>al</strong>e del Patriarcato, nell’anno 1077, che si cominciano ad avere documenti, qu<strong>al</strong>i<br />
concessioni minerarie, attestanti la ricerca di met<strong>al</strong>li preziosi e il pagamento di censi,<br />
rendite, decime che testimoniano una continua attività di ricerca e di sfruttamento minerario.<br />
I sistemi di scavo e trasporto del materi<strong>al</strong>e, molto primitivi, ci portano a pensare più<br />
ad un’economia di sussistenza che d’imprenditori<strong>al</strong>ità; molte concessioni, infatti, sono<br />
comprensive della possibilità di sfruttare i pascoli, i boschi, i corsi d’acqua ecc.<br />
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