al prof. Sergio Morgante, per avermi seguito come ... - Udine Cultura
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strati, si ha una impregnazione importantissima di g<strong>al</strong>ena, che, <strong>per</strong> essere <strong>al</strong>lungata da Est<br />
ad Ovest circa, ossia nel senso dei due terreni, prende il nome di filone. In quel punto, a<br />
1120 m s.l.m., si è fatto qu<strong>al</strong>che lavoro (...)”. Ulteriori ricerche erano, nell’anno 1926,<br />
legate <strong>al</strong>le indagini conoscitive che la società Miniere di V<strong>al</strong>le Aupa svolgeva assieme <strong>al</strong><br />
programma di sfruttamento delle miniere d’Aupa. Si trattava di piccoli saggi, scavi che<br />
evidenziarono miner<strong>al</strong>i in tracce. Di questa manifestazione ne parla anche l’Usoni (1970):<br />
“T<strong>al</strong>e manifestazione, di cui si hanno purtroppo solo delle notizie indiziarie, confermate<br />
tuttavia da documenti, sarebbe rappresentata da miner<strong>al</strong>e g<strong>al</strong>enoso proveniente probabilmente<br />
d<strong>al</strong>la formazione c<strong>al</strong>careo-dolomitica dell’Anisico poggiante sulle marne e c<strong>al</strong>cari<br />
del Werfeniano della zona”, e ne danno notizia Jadoul e Nicora (1979).<br />
Da sopr<strong>al</strong>luoghi effettuati è stata riscontrata, a 1120 m di quota, presso la cascata<br />
posta nella formazione del Serla s.l. caratterizzata da c<strong>al</strong>cari stratificati, una tasca<br />
miner<strong>al</strong>izzata sul pendio scosceso. Non è stato individuato <strong>per</strong>ò nessun filone o <strong>al</strong>tra<br />
miner<strong>al</strong>izzazione significativa. Non sono stati trovati i vecchi lavori anche <strong>per</strong>ché l’area<br />
<strong>al</strong>tamente tettonizzata ha sicuramente, nell’arco di pochi anni, nascosto tutti i lavori fatti.<br />
I campioni raccolti nel detrito hanno evidenziato la presenza di g<strong>al</strong>ena concrezionata,<br />
barite in crist<strong>al</strong>li e miner<strong>al</strong>i non identificabili macroscopicamente.<br />
Cave del Predil<br />
La miniera di Raibl fu sottoposta a coltivazione in epoche remote ed, anche qui, molti<br />
autori suppongono un loro sfruttamento romano, anche se prove non ve ne sono.<br />
Dino di Colbert<strong>al</strong>do (1950) scriveva: “Il giacimento doveva essere conosciuto anche<br />
dai Romani i qu<strong>al</strong>i, <strong>per</strong>correndo la strada del Passo Predil <strong>per</strong> recarsi in Germania, do-<br />
Affioramenti nel Rio del Louf.<br />
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