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al prof. Sergio Morgante, per avermi seguito come ... - Udine Cultura

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ivelano una struttura fibrosa. Lungo l’<strong>al</strong>veo del Rio Gelovitz sono stati trovati blocchi<br />

d’ematite e limonite del peso di oltre 5 kg. La genesi è di condensazione sindeposizion<strong>al</strong>e<br />

in un bacino con ambiente riducente.<br />

V<strong>al</strong> Aupa<br />

Le miner<strong>al</strong>izzazioni della V<strong>al</strong> Aupa erano già conosciute e oggetto d’osservazioni a<br />

partire d<strong>al</strong>la fine del secolo scorso. Non si hanno notizie di sfruttamenti anteriori <strong>al</strong> XIV<br />

secolo, se non atti generici legati <strong>al</strong> comprensorio, piuttosto ampio, appartenente <strong>al</strong>l’Abbazia<br />

di Moggio. Alle miner<strong>al</strong>izzazioni si sono interessati vari autori: Marinoni (1881),<br />

Marinelli (1894), Gortani (1912), Gortani e Desio (1927), Lagny (1965). Quest’ultimo<br />

aveva compreso la relazione esistente fra la deposizione di miner<strong>al</strong>i e le variazioni<br />

p<strong>al</strong>eogeografiche; infatti scriveva: “Les minér<strong>al</strong>isations sont loc<strong>al</strong>isées à la base du dernier<br />

terme de cette évolution positive. Leur apparition coincide avec un changement de<br />

sédimentation (passage d’une sédimentation c<strong>al</strong>caréo-marneuse à une sédimentation<br />

carbonatée) (...)”. Solamente nel 1955 con Dino di Colbert<strong>al</strong>do comparirà un lavoro ap<strong>prof</strong>ondito<br />

ed <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e non seguiranno più <strong>al</strong>tri studi giacimentologici. Esistono, inoltre,<br />

relazioni inedite della Società Mineraria Alpi Orient<strong>al</strong>i e dell’Osservatorio Geofisico di<br />

Trieste.<br />

Le più importanti miner<strong>al</strong>izzazioni sono quelle presenti nel Rio del Fous e nel Rio<br />

dell’Andri, e furono oggetto di coltivazione a più riprese, ma solo nel 1925, nella rivista<br />

del Servizio Minerario, si ha una documentazione attendibile e continua. Si <strong>al</strong>ternano<br />

anni di produzione e ricerca a <strong>per</strong>iodi di completa inattività. La ricerca ha interessato, non<br />

solo i due rii sopra citati, ma anche Crete d<strong>al</strong> Crons, Sella Cereschiatis, ed aree site fuori del<br />

bacino del Torrente Aupa qu<strong>al</strong>i: Rio Pecol, Rio Glazzat, Monte Glazzat e Rio del Louf.<br />

Nel 1972 l’Università di Trieste, sotto la direzione del <strong>prof</strong>. Dino di Colbert<strong>al</strong>do,<br />

intraprende una ricerca geomineraria investigando la sinistra orografica della V<strong>al</strong> Aupa,<br />

d<strong>al</strong> paese di Dordolla a Sella Cereschiatis. Il prelievo e l’an<strong>al</strong>isi di campioni di detrito<br />

grossolano e di terriccio, nonché il rilevamento di campagna, hanno evidenziano degli<br />

indizi di miner<strong>al</strong>izzazione nella formazione ladinica del Buchenstein, <strong>al</strong> contatto tra<br />

Buchenstein e Schlern ed entro la dolomia dello Schlern.<br />

Nelle miner<strong>al</strong>izzazioni si rinvengono pirite e marcasite in crist<strong>al</strong>li associati a plaghe<br />

di c<strong>al</strong>cite o dolomite. Nella dolomia dello Schlern ed in coincidenza di faglie si notano<br />

diffuse patine rossastre d’idrossidi di ferro. L’indagine non ha <strong>per</strong>ò evidenziato <strong>al</strong>cuna<br />

manifestazione met<strong>al</strong>lifera su<strong>per</strong>fici<strong>al</strong>e di qu<strong>al</strong>che interesse.<br />

Rio del Fous<br />

La miniera, probabilmente, non era più nota da tempo se nemmeno il Taramelli la<br />

menziona nelle sue “Osservazioni stratigrafiche sulle v<strong>al</strong>li dell’Aupa e del Fella” del<br />

1868, mentre cita quella del Monte Glazzat. Marinoni (1881) non supporta l’ipotesi che<br />

fosse già sfruttata <strong>al</strong> tempo dei romani: “La recente sco<strong>per</strong>ta di questa indagine si basa<br />

sugli indizi di antiche ricerche, che <strong>al</strong>cuni sostengono fossero del tempo del dominio romano;<br />

ma piuttosto riferibili, secondo me, <strong>al</strong>la stessa epoca dei tentativi di escavazione<br />

fatti a rio Glazat (...) cioè verso la fine dello scorso secolo (1793) e stati rintracciati dieci<br />

anni or sono da un o<strong>per</strong>aio di ritorno d<strong>al</strong>le miniere di Germania”.<br />

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