al prof. Sergio Morgante, per avermi seguito come ... - Udine Cultura
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vevano certamente essere stati attratti d<strong>al</strong>la colorazione rosso ruggine della zona di<br />
ossidato (Vitriolwand); ed ancor molti secoli prima dei Romani il giacimento era stato<br />
qua e là saggiato, se a quell’epoca si possono riferire delle piccolissime g<strong>al</strong>lerie, d<strong>al</strong>la<br />
sezione di ogiva, <strong>al</strong>te poco più di un metro e larghe 30-40 cm, che il <strong>prof</strong>. Hans<br />
Schneiderhöhn dell’Università di Friburgo attribuisce a uomini veneti di razza nana<br />
speci<strong>al</strong>izzatisi in questo genere di lavoro”. Kraus, nel 1913, riferendosi a quanto scritto<br />
d<strong>al</strong> Posepny: “Posepny erwähnt in seiner Abhandlung über Raibl Spuren von Feuersetzarbeiten<br />
im Klara-Stollen der gräfl. Hencklschen Grube, sowie im staatlichen Frauen-<br />
Stollen. Schrämarbeiten hingegen sind nicht selten und heute noch in dem Sebastiani-,<br />
Frauen- und den noch höher gelegenen Ulrich-, Barbara- und Johanni-Stollen erkennbar.”<br />
accenna a tracce di lavorazione con il fuoco riconoscibili nella g<strong>al</strong>leria Clara, della<br />
miniera dei conti Henckel e nella g<strong>al</strong>leria Madonna, della miniera stat<strong>al</strong>e, ed inoltre<br />
lavorazioni a sc<strong>al</strong>pello riconoscibili nelle g<strong>al</strong>lerie Sebastiani, Madonna, Ulrico, Barbara<br />
e Giovanni.<br />
È quasi certo che lo sfruttamento minerario di Raibl, orientato prima <strong>al</strong> piombo ed in<br />
<strong>seguito</strong> <strong>al</strong>lo zinco, interessò, inizi<strong>al</strong>mente, anche il ferro costituente il deposito di limonite<br />
facente parte del cappellaccio. Il ferro andava ad <strong>al</strong>imentare le fucine sorte nella V<strong>al</strong>can<strong>al</strong>e<br />
e a Weissenfels, infatti, <strong>al</strong>cune antiche carte geografiche indicano la miniera di Raibl<br />
<strong>come</strong> centro di produzione di ferro, così <strong>come</strong> <strong>al</strong>cuni toponimi fanno riferimento <strong>al</strong>lo<br />
stesso miner<strong>al</strong>e (Rio Filaferro, Prato Filaferro).<br />
Si parla della miniera di Raibl nel 1006, con vaghi cenni, quando i territori facenti<br />
parte della Signoria Federaun, comprendente anche il Tarvisiano, furono assegnati d<strong>al</strong>l’im<strong>per</strong>atore<br />
Enrico II <strong>al</strong>la sede episcop<strong>al</strong>e del Vescovado di Bamberga. Documenti sicuri<br />
ris<strong>al</strong>gono <strong>al</strong>l’anno 1320 quando l’im<strong>per</strong>atore Federico III, detto il Bello, rilasciò ad una<br />
compagnia di minatori la concessione di scavare miner<strong>al</strong>i nei monti a sud di Tarvisio.<br />
Nel 1399 i cittadini di Civid<strong>al</strong>e chiedevano il consenso, <strong>al</strong> Vescovo di Bamberga, di<br />
poter re<strong>al</strong>izzare una via di comunicazione attraverso la chiusa di Plezzo ed il Passo del<br />
Predil verso Tarvisio <strong>al</strong> fine di intrattenere relazioni commerci<strong>al</strong>i.<br />
In un documento del 1456 <strong>al</strong>cuni minatori si rivolgono <strong>al</strong> vescovo di Bamberga, Antonio,<br />
<strong>per</strong> ottenere il <strong>per</strong>messo di scavare il vetriolo presso il possedimento di un suddito<br />
vescovile un certo Osw<strong>al</strong>d Rabel. È d<strong>al</strong> nome di quest’ultimo che si pensa sia legato il<br />
toponimo del paese e del lago.<br />
Notizie su Raibl sono riportate da Paolo Santonino nel suo “Itinerarium” in cui si<br />
descrivono le visite pastor<strong>al</strong>i compiute in queste regioni negli anni 1485-1487: “Tarvisia<br />
ipsa, rus est, ad septuaginta domos habens, situmque in amphiteatro montium, cum uno<br />
fluvio et <strong>al</strong>tero <strong>per</strong>ennis aque rivo, qui iuxta labuntur: sunt eo in loco in montibus sibi<br />
proximis vastis et as<strong>per</strong>rimis vene ferri et vitrioli, ex quibus magnus provenit usus, et<br />
omenes fere mercaturam aut fodinas exercent: cum agros non habeant ad culturam<br />
dispositos (...)”. La comunità di Raibl nel secolo XVI costruì una chiesa dedicata a S.<br />
Enrico che si chiamò S. Henricus in monte Plumbeo; il sacerdote era nominato d<strong>al</strong> giudice,<br />
d<strong>al</strong>la comunità dei lavoratori e scavatori nelle miniere e presentato <strong>per</strong> la conferma <strong>al</strong><br />
patriarca. In quell’epoca il lavoro d’estrazione era artigian<strong>al</strong>e, organizzato in tanti proprietari,<br />
che avevano la concessione, ma con il passare del tempo parti sempre più consistenti<br />
della miniera furono acquistate da famiglie nobili.<br />
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