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al prof. Sergio Morgante, per avermi seguito come ... - Udine Cultura

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dell’Anisico, costituiti da c<strong>al</strong>cari, arenarie e siltiti rosse e verdastre con conglomerati<br />

poligenici, c<strong>al</strong>cari dolomitici e c<strong>al</strong>cari nerastri, tufi e dolomia massiccia.<br />

La miner<strong>al</strong>izzazione è compresa fra i due Rii Fuina di sinistra e di destra e si manifesta<br />

sia nella dolomia del Serla, che nelle arenarie rosse anisiche. La miner<strong>al</strong>izzazione è<br />

presente con crostoni limonitici, filoncelli, tasche, impregnazioni di pirite e marcasite,<br />

che si presentano con strutture colloformi: reniformi, botroid<strong>al</strong>i e mammellonari. Estesi<br />

sono i fenomeni d’ossidazione con miner<strong>al</strong>i secondari qu<strong>al</strong>i: goethite, derivante d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>terazione<br />

dei solfuri, e gesso che si può presentare in crist<strong>al</strong>li anche geminati a ferro di<br />

lancia.<br />

Si ipotizza che la genesi sia collegata con il fenomeno eruttivo, v<strong>al</strong>e a dire con venute<br />

post-eruttive di fluidi miner<strong>al</strong>izzanti che hanno provocato in un ambiente marino poco<br />

<strong>prof</strong>ondo, soggetto a variazione di pH, la deposizione di solfuri sotto forma di gel. Nella<br />

formazione del Serla sono segn<strong>al</strong>ati, inoltre, crostoni limonitici e lenticelle di pirite, probabilmente<br />

connessi <strong>al</strong>l’emersione e formazione di p<strong>al</strong>eo-karst.<br />

Forni di Sotto<br />

Il Taramelli (1871) segn<strong>al</strong>a g<strong>al</strong>ena nella dolomia dello Schlern: “Non mancano <strong>per</strong>ò,<br />

nel c<strong>al</strong>care infraraibliano dei dintorni di Forni di Sotto, dei filoncelli di g<strong>al</strong>ena, ed <strong>al</strong><br />

contatto di questo c<strong>al</strong>care colle arenarie Keu<strong>per</strong>iane, dei banchi e degli ammassi di ematite;<br />

(...)”. Osservazioni che fece lo stesso Marinoni (1881): “(...) appartengono a codesta<br />

giacitura gli affioramenti puramente sporadici (...) verso le f<strong>al</strong>de del Monte Tinizza (a m.<br />

762 liv. bar.) pure argentifera, disseminata in mosche luccicanti in un’ocra gi<strong>al</strong>la (...)”.<br />

Come evidenza il Marinoni le miner<strong>al</strong>izzazioni sono sporadiche o verosimilmente si può<br />

parlare di tracce. Si rinvengono, invece, sp<strong>al</strong>mature verdi e tracce di c<strong>al</strong>copirite <strong>al</strong> Rio<br />

Verde e nei dintorni.<br />

Passo della Mauria<br />

Jervis (1873) segn<strong>al</strong>a g<strong>al</strong>ena argentifera in filoncelli nel terreno triassico nella zona di<br />

Forni di Sopra.<br />

Il Marinoni (1881) segn<strong>al</strong>a affioramenti puramente sporadici <strong>al</strong> “(...) passo della<br />

Mauria nel territorio di Forni di Sopra, a filoncelli entro arenarie ocracee marnose che<br />

si <strong>al</strong>ternano coi letti di c<strong>al</strong>care dolomitico (...) è scarsamente argentifera (...)”. Queste<br />

segn<strong>al</strong>azioni testimoniano la presenza di una miner<strong>al</strong>izzazione sporadica e non molto<br />

rilevante.<br />

Can<strong>al</strong> del Ferro-V<strong>al</strong>can<strong>al</strong>e<br />

Rio Ugovizza<br />

Nella stretta forra del Rio Ugovizza, in loc<strong>al</strong>ità “Cristo”, a circa 800 m di quota è<br />

presente un filone di circa 2 m a solfuri con prev<strong>al</strong>enza di pirite che, <strong>al</strong>teratasi su<strong>per</strong>fici<strong>al</strong>mente,<br />

ha costituito un cappellaccio d’ossidati di ferro. Sono presenti tre g<strong>al</strong>lerie, a<strong>per</strong>te a<br />

mano, <strong>prof</strong>onde poche decine di metri, delle qu<strong>al</strong>i non si conosce l’anno d’esecuzione. Ne<br />

parla la prima volta Dino di Colbert<strong>al</strong>do nel 1958: “(...) accurate ricerche hanno messo in<br />

luce <strong>al</strong>cune antiche g<strong>al</strong>lerie, di cui nulla in precedenza era risaputo”. Nelle relazioni del<br />

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